Parodi studi la legge urbanistica regionale

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pervenuta in redazione

SUVERETO 6 agos­to 2015 — Anco­ra una vol­ta il sin­da­co di Suvere­to, Giu­liano Par­o­di, dis­torce la realtà dan­do una let­tura del tut­to per­son­ale e di parte alla mozione in mate­ria urban­is­ti­ca sull’Ufficio di Piano, pre­sen­ta­ta dal grup­po con­sil­iare di mino­ran­za Suvere­to Pro­tag­o­nista.
Come ripor­ta­to chiara­mente nel­la mozione, la legge  n. 65/2014 <Norme in mate­ria di urban­is­ti­ca>, all’art 24 sta­bilisce che fer­mo restando quan­to pre­vis­to all’articolo 252, i Comu­ni obbli­gati all’esercizio asso­ci­a­to del­la fun­zione fon­da­men­tale rel­a­ti­va alla piani­fi­cazione urban­is­ti­ca ed edilizia di ambito comu­nale, come Suvere­to, assolvono a det­to obbli­go approvan­do il piano strut­turale inter­co­mu­nale negli ambiti di cui all’allegato A del­la L.R. 68/2011, medi­ante Unione dei Comu­ni. Tale obbli­go entra in vig­ore a par­tire dal 1° Gen­naio 2016 (art. 252 del­la L.R.65/2014). Per la for­mazione del piano strut­turale, i comu­ni obbli­gati pro­ce­dono sec­on­do l’ art. 23, ovvero con la cos­ti­tuzione di un Uffi­cio uni­co di Piano. Quin­di la legge non van­i­fi­ca l’uso per i Comu­ni sot­to 5.000 abi­tan­ti, come Par­o­di malde­stra­mente vor­rebbe far credere ai cit­ta­di­ni.
Ricor­diamo che non aderire all’Ufficio di Piano  sig­nifi­ca rin­un­cia­re al coor­di­na­men­to delle politiche di piani­fi­cazione e di gov­er­no del ter­ri­to­rio, non parte­ci­pare alla for­mu­lazione delle strate­gie per lo svilup­po del­la Val di Cor­nia e alla loro con­di­vi­sione e quin­di rimanere inesora­bil­mente iso­lati.
Tale realtà ci por­ta inevitabil­mente a credere che Par­o­di, nonos­tante i proposi­ti sbandierati in cam­pagna elet­torale, l’Unione dei comu­ni non la voglia affat­to e che abbia cav­al­ca­to il mal­con­tento del “No Fusione” solo per oppor­tunis­mo elet­torale, lan­cian­do così la sua cor­sa alla sedia di Sin­da­co.
Suvere­to fino al recente pas­sato è sta­to un pun­to di rifer­i­men­to impor­tante nel panora­ma sovra­co­mu­nale e l’odierno atteggia­men­to del sin­da­co, per­al­tro spes­so sprez­zante nei con­fron­ti del­la mino­ran­za sia durante le sedute comu­nali che sul­la stam­pa, evi­den­zia la sua inca­pac­ità di saper ammin­is­trare il paese in maniera “super partes”, come dovrebbe avvenire, e man­i­fes­ta una visione ostile sui temi locali e nazion­ali, det­ta­ta anche dal­la etero­geneità del­la mag­gio­ran­za che lo sostiene.
Nonos­tante il sin­da­co, diver­sa­mente da quan­to dal­lo stes­so sostenu­to al momen­to del­la sua elezione, rifiu­ti, soli­ta­mente con arro­gan­za, la col­lab­o­razione con il nos­tro grup­po comu­nale, Suvere­to Pro­tag­o­nista con­tin­uerà a impeg­nar­si per il bene del paese per­ché la filosofia che ci ispi­ra è quel­la del “fare” e non dell’“essere con­tro qual­cuno”, come è di abi­tu­dine per Par­o­di.

Suvere­to Pro­tag­o­nista

 

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