Il Partito Democratico la sanità la vuole così

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PIOMBINO 7 agos­to 2017 — Da tem­po sti­amo atten­ta­mente seguen­do come sta andan­do avan­ti la real­iz­zazione del­la sin­er­gia dei due ospedali Val di Cor­nia — Bas­sa Val di Ceci­na non per­den­do di vista che tale inte­grazione può con­sen­tire di fare delle scelte che per­me­t­tono ai ter­ri­tori sud­det­ti di avere un servizio ospedaliero che rispon­da alle loro neces­sità.
La scelta che abbi­amo fat­to, recepi­ta nel­la rifor­ma san­i­taria approva­ta dal­la Regione Toscana, ha mes­so in sicurez­za l’ospedale di Piom­bi­no, che se fos­se rimas­to da solo, per effet­to dei cri­teri numeri­ci nazion­ali, avrebbe rischi­a­to in tem­pi bre­vi un con­sis­tente ridi­men­sion­a­men­to a poco più di un pron­to soc­cor­so. In virtù di ques­ta scelta pos­si­amo oggi meglio difend­ere i servizi attual­mente ero­gati e ambire a servizi nuovi, oltreché attin­gere a nuove risorse messe a dis­po­sizione dal­la Regione stes­sa per i ter­ri­tori che avviano pro­ces­si di inte­grazione . Nat­u­ral­mente i prob­le­mi non sono tut­ti risolti e il lavoro deve pros­eguire. La Val di Cor­nia sta attra­ver­san­do un momen­to dif­fi­cilis­si­mo dal pun­to di vista eco­nom­i­co e sociale. La grave crisi che sta viven­do la siderur­gia investe tutte le imp­rese dell’indotto, il com­mer­cio e il ter­ri­to­rio e sten­ta a trovare alter­na­tive di lavoro. Ciò inevitabil­mente con­duce anche ad un aumen­to del dis­a­gio sociale che investe intere famiglie. Le pre­oc­cu­pazioni eco­nomiche inducono anche ad un minore inter­esse per seguire il pro­prio sta­to di salute al pun­to che tante per­sone trascu­ra­no le cure. Anche per questo la solid­ità e l’affidabilità dei servizi offer­ti dalle strut­tura ospedaliera pos­sono gio­care un ruo­lo fon­da­men­tale.
Ad oggi la situ­azione è la seguente.

  • Saran­no fat­ti due pri­mariati in chirur­gia, uno a Ceci­na e uno a Piom­bi­no. Ci risul­ta che a Piom­bi­no il repar­to abbia un anda­men­to pos­i­ti­vo per numero e qual­ità di inter­ven­ti.
  • È sta­ta real­iz­za­ta la BREAST UNIT a Livorno che ci risul­ta lavori in sin­to­nia con Piom­bi­no dove è tut­t’o­ra atti­vo l’am­bu­la­to­rio di senolo­gia. A Vil­la Mari­na è sta­to poten­zi­a­to il servizio di diag­nos­ti­ca radi­o­log­i­ca pro­prio per la diag­nosi delle patolo­gie mam­marie. Il chirur­go diret­tore del­la BREAST UNIT ha ese­gui­to inter­ven­ti su pazi­en­ti recan­dosi diret­ta­mente all’ospedale elbano. Questo ad oggi purtrop­po è accadu­to solo una vol­ta, dob­bi­amo invece lavo­rare per raf­forzare il prin­ci­pio del­la mobil­ità degli spe­cial­isti per ridurre quel­la dei pazi­en­ti.
  • Per quan­to riguar­da il repar­to di med­i­c­i­na, occorre tenere pre­sente che tra cir­ca un anno andrà in pen­sione il pri­mario per cui è nec­es­sario atti­vare per tem­po il con­cor­so in modo da non creare dei vuoti nel­la ges­tione di un repar­to molto com­p­lesso dal momen­to che offre anche ambu­la­tori di dia­betolo­gia, eco­col­or­doppler vas­co­lari, pneu­molo­gia e reuma­tolo­gia. Per quan­to riguar­da le spe­cial­is­tiche (otori­no, oculis­ti­ca e urolo­gia), la pro­gres­si­va rior­ga­niz­zazione delle unità oper­a­tive nell’area vas­ta ha riv­is­to la dis­lo­cazione delle unità oper­a­tive com­p­lesse, ma questo non può impli­care un impov­er­i­men­to dei servizi assi­cu­rati negli ospedali del­la provin­cia.
    Chiedi­amo che pro­prio in virtù dell’integrazione con Ceci­na si pren­da seri­amente in con­sid­er­azione la pos­si­bil­ità di orga­niz­zare le prestazioni in modo da pot­er offrire nel ter­ri­to­rio non solo ambu­la­tori, ma una mag­giore attiv­ità chirur­gi­ca di bas­sa e media com­p­lessità nelle sud­dette spe­cial­is­tiche al fine di evitare una impro­pria mobil­ità dei pazi­en­ti.
  • L’ortopedia è attual­mente man­cante di pri­mario, in quan­to il pro­fes­sion­ista ha scel­to di trasferir­si in altra strut­tura. Occorre, alla sca­den­za dei sei mesi di pro­va pre­visti dalle norme, fare il con­cor­so per la unità oper­a­ti­va com­p­lessa.
  • Nel­la diag­nos­ti­ca abbi­amo pos­i­ti­va­mente pre­so atto del lavoro avvi­a­to dall’assessorato per la riduzione delle liste di atte­sa, così come delle pro­ce­dure con­cor­su­ali atti­vate per l’assunzione di nuovi medici radi­olo­gi e per la nom­i­na di un nuo­vo pri­mario su Piom­bi­no.
  • In UTIC con­sid­e­ri­amo oppor­tuno ripristinare la pos­si­bil­ità di impiantolo­gia di pace­mak­er. Attual­mente ven­gono impiantati a Ceci­na e Livorno, men­tre a Piom­bi­no ven­gono gli spe­cial­isti da Livorno due volte al mese solo per con­trol­lo pace­mak­er.
  • Rite­ni­amo impor­tante che si appro­fondis­cano le con­dizioni per la fat­tibil­ità pres­so il plesso di Piom­bi­no del servizio di emod­i­nam­i­ca, data la posizione equidis­tante del­la cit­tà dai cen­tri attrez­za­ti di Livorno e Gros­se­to. Emod­i­nam­i­ca risul­terebbe fon­da­men­tale per il trat­ta­men­to del­l’in­far­to mio­cardi­co acu­to. Esistono tem­pi da rispettare (la cosid­det­ta “ora d’oro”) per il paziente col­pi­to da tale patolo­gia che dovrebbe essere sot­to­pos­to a coro­naro­grafia ed angio­plas­ti­ca pri­maria. Con ques­ta strut­tura, che richiede per­son­ale ded­i­ca­to e dunque un notev­ole inves­ti­men­to, questi tem­pi potreb­bero essere rispet­tati.
  • Sicu­ra­mente alcune delle attuali crit­ic­ità per il pron­to soc­cor­so potreb­bero essere super­ate con una nuo­va e più adegua­ta ubi­cazione, oltre che con una dotazione adegua­ta di per­son­ale che inte­gri quel­lo esistente.
  • Per quan­to con­cerne il pun­to nasci­ta, soste­ni­amo con forza la richi­es­ta di dero­ga del­la Regione inoltra­ta al Min­is­tero, nel­la con­sapev­olez­za del­la dis­tan­za del numero dei par­ti (oggi sot­to i 300) dal­la soglia min­i­ma (500) pre­vista dalle norme per assi­cu­rare gli stan­dard di sicurez­za. Fac­ciamo ril­e­vare una vol­ta di più che il nos­tro repar­to di mater­nità ha costan­te­mente assi­cu­ra­to liv­el­li di qual­ità alti e altret­tan­to alti liv­el­li di pro­fes­sion­al­ità.
  • Per quan­to riguar­da le attiv­ità ter­ri­to­ri­ali e ospedaliere chiedi­amo un’attenzione par­ti­co­lare al servizio di psichi­a­tria attra­ver­so la real­iz­zazione tem­pes­ti­va dell’SPDC, con servizi e respon­s­abil­ità ded­i­cati. Per seguire poi le migli­a­ia di per­sone che han­no patolo­gie croniche ci vogliono le case del­la salute orga­niz­zate con medici di med­i­c­i­na gen­erale e spe­cial­isti che seguano i pazi­en­ti e fac­ciano pre­ven­zione e cura. Questo con­tribuirebbe anche a diminuire le liste d’at­te­sa. Miglior­erebbe il servizio e dovrebbe pot­er diminuire la pos­si­bil­ità che mag­a­ri una lieve malat­tia pos­sa diventare più grave se non segui­ta nel modo gius­to. Quin­di la real­iz­zazione delle case del­la salute in Val di Cor­nia è una pri­or­ità rib­a­di­ta e con­di­visa.

Il lavoro da fare sarà ingente ed impeg­na­ti­vo e sarà nec­es­sario met­tere in cam­po capac­ità orga­niz­za­tive di grande qual­ità. Le cit­ta­dine ed i cit­ta­di­ni delle due zone di rifer­i­men­to ne han­no il dirit­to. La polit­i­ca ha l’ob­bli­go di non perdere mai di vista l’in­ter­esse dei cit­ta­di­ni e noi vogliamo far­ci cari­co di questo impeg­no, sen­za fug­gire in facili e velleitarie dem­a­gogie.

Direzione del­la Fed­er­azione Pd Val di Cor­nia-Elba

 

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