Partito Democratico, stop accordi e stanze chiuse

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 4 luglio 2019 — Appren­di­amo dal­la stam­pa che i nuovi asset­ti del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co in Val di Cor­nia sareb­bero sta­ti decisi a tavoli­ni che ci avreb­bero vis­to parte atti­va in quelle riu­nioni. È d’ob­bli­go quin­di per noi inter­venire per smen­tire la nos­tra pre­sen­za e soprat­tut­to ras­si­cu­rare il par­ti­to, i suoi iscrit­ti ed elet­tori sul fat­to che di fronte alla più grande scon­fit­ta subi­ta nel nos­tro ter­ri­to­rio non sarem­mo dis­posti a ridurre la dis­cus­sione ad un accor­do tra cor­ren­ti.
Lo scor­so 9 giug­no abbi­amo sub­ì­to un’ev­i­dente boc­ciatu­ra che neces­si­ta l’as­sun­zione di respon­s­abil­ità di tut­ta la nos­tra classe diri­gente, al di là delle sin­gole respon­s­abil­ità.
È ovvio dopo ciò che è accadu­to c’è una neces­sità di con­fron­to, un dial­o­go che è sta­to pro­mosso anche in questi giorni, in cui l’o­bi­et­ti­vo non può essere una spar­tizione di ruoli ma solo la ricer­ca di un per­cor­so che pos­sa ridare cred­i­bil­ità e fidu­cia alla nos­tra polit­i­ca. Quin­di fig­uri­amo­ci se pos­si­amo anche solo pen­sare di pro­cedere con accor­di tra cor­ren­ti in un momen­to così del­i­ca­to del par­ti­to dopo la scon­fit­ta di Piom­bi­no. Chi aspi­ra o con­ta su una soluzione di fac­cia­ta che non vada ad anal­iz­zare in pro­fon­dità le ragioni del­la scon­fit­ta e le lac­er­azioni che han­no por­ta­to a questi risul­tati o non è dota­to di una grande lungimi­ran­za polit­i­ca oppure non è in buona fede. Bas­ta accor­di e stanze chiuse, pro­muovi­amo una sta­gione nuo­va di aper­tu­ra e con­fron­to con la soci­età che sap­pia ascoltare le istanze e ripor­ti la sin­is­tra ad avere il ruo­lo nec­es­sario e urgente che serve al Paese e in Val di Cor­nia.

Un grup­po di diri­gen­ti ed iscrit­ti del Pd Val di Cor­nia Elba

 

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