SUVERETO 9 aprile 2019 — Con la pre­sen­tazione pub­bli­ca del­la can­di­da­ta Jes­si­ca Pasqui­ni, attuale vicesin­da­co, e delle linee pro­gram­matiche, si è aper­ta uffi­cial­mente la cam­pagna elet­torale di Assem­blea Popo­lare (AP), la lista civi­ca nata dal­la battaglia con­tro la fusione con Campiglia che il Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co nel 2013 ave­va caldeg­gia­to.
Sono sta­ti cinque anni inten­si per Assem­blea Popo­lare e per l’amministrazione gui­da­ta da Giu­liano Par­o­di, che ha dovu­to lottare con­tro la dif­fi­den­za delle altre ammin­is­trazioni del­la Val di Cor­nia, tutte tar­gate PD.
“ Il sin­da­co Par­o­di – dice la nota di AP – ha pre­so le redi­ni del Comune in un momen­to dif­fi­cilis­si­mo, nel momen­to in cui era in vig­ore l’obbligo delle fun­zioni asso­ciate, in cui i tagli dei trasfer­i­men­ti dal­lo Sta­to han­no rag­giun­to i mas­si­mi liv­el­li e in cui la nuo­va nor­ma­ti­va con­tabile ha ridis­eg­na­to il bilan­cio pub­bli­co”.
Par­o­di con la sua squadra ha dimostra­to che con pas­sione, impeg­no e com­pe­ten­za si può vin­cere con­tro con­dizioni sfa­vorevoli, ha riac­ce­so fidu­cia nel futuro e nel­lo svilup­po del bor­go. Il Comune di Suvere­to ha così fat­to sen­tire la sua voce in Val di Cor­nia e non solo ed è diven­ta­to un mod­el­lo di buon gov­er­no per tut­to il com­pren­so­rio.
“Siamo molto grati al sin­da­co – com­men­ta il pres­i­dente di Assem­blea Popo­lare Suvere­to, Nico­la Giu­di­ci – per la forza ed il cor­ag­gio con cui ha affronta­to questo dif­fi­cile manda­to, guidan­do la sua otti­ma squadra e met­ten­do in sicurez­za il Comune, un’eredità che in tut­ta seren­ità ora las­cia alla sua vice, Jes­si­ca Pasqui­ni, la scelta migliore per Suvere­to, per dedi­car­si a un’altra impor­tante sfi­da nel­la sua Piom­bi­no, da dove siamo cer­ti potrà svol­gere un ruo­lo impor­tante anche per l’intera Val di Cor­nia.
Ringrazi­amo Giu­liano per tut­to ciò che ha fat­to, per quel­lo che anco­ra sta facen­do con noi e siamo cer­ti che con­tin­uerà a dare il suo con­trib­u­to a Suvere­to, che las­cia in mani sicure”.

Assem­blea Popo­lare Suvere­to