Passa il prestito a RiMateria. Relaziona Caramassi
PIOMBINO 16 luglio 2018 — Il Consiglio comunale di Piombino ha approvato il prestito di 350mila euro a RiMateria di cui Stile libero Idee dalla Val di Cornia aveva dato notizia il 10 luglio con l’articolo Il Comune presta 350mila euro a RiMateria. Successivamente l’11 luglio il Consiglio comunale, convocato per approvare la “Variazione di bilancio 2018 per anticipazione di liquidità RiMateria Spa”, non aveva potuto approvare la deliberazione essendo venuto a mancare il numero legale. Anche di questo Stile libero Idee dalla val di Cornia aveva dato notizia con l’articolo Maggioranza allo sbando. Manca il numero legale. Pubblichiamo sotto il comunicato emanato dal Comune di Piombino che, al di là della notizia dell’approvazione della deliberazione da parte del Consiglio comunale, non aggiunge molto rispetto a ciò che già risultava o poteva risultare dalla lettura di articoli e comunicati precedenti o della stessa proposta di deliberazione. L’unica novità è costituita dal fatto che l’argomento anziché essere illustrato dall’assessore al bilancio o dal sindaco stesso, come prassi lasciava supporre, lo è stato da parte dello stesso presidente di RiMateria, Valerio Caramassi. Evidentemente la Giunta comunale ha ritenuto che ciò contribuisse a rendere più chiaro l’argomento per tutti i consiglieri comunali.
Di seguito il comunicato stampa del Comune di Piombino.
Comune di Piombino
Approvata questa mattina in consiglio comunale la delibera con la quale si stanziano 350mila euro a favore di RiMateria per pagare la polizza fideiussoria della società alla Regione. Il provvedimento è stato presentato in apertura del consiglio dal presidente di RiMateria Valerio Caramassi ed è stato votato solo dalle forze di maggioranza (favorevoli PD e Spirito Libero, astenuto “Sinistra per Piombino”), mentre le forze di opposizione (Ascolta Piombino, M5S, Rifondazione Comunista, Un’altra Piombino, Ferrari sindaco Forza Italia), come annunciato durante la discussione, sono uscite dall’aula al momento del voto in segno di protesta.
Le risorse stanziate dall’amministrazione comunale, come ha spiegato Caramassi nella sua presentazione, serviranno a coprire costi futuri di gestione e post gestione della discarica di Ischia di Crociano, la sua messa in sicurezza in caso di chiusura. La somma finirà nelle casse di Finworld spa, intermediario finanziario accreditato da Banca d’Italia, che rilascerà la polizza e l’intera somma dovrà essere rimborsata entro il 31 dicembre prossimo. Alla base della decisione il rischio che le difficoltà finanziarie, se non prontamente affrontate, potrebbero comportare l’impossibilità di contrarre la polizza e quindi potrebbero portare alla sospensione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Questo pregiudicherebbe gravemente la continuità aziendale e comporterebbe conseguenze ambientali imponderabili.
Tesa la discussione in consiglio comunale, che ha visto il compattamento delle opposizioni su alcuni argomenti cruciali, già esternati in altre occasioni e relative a una critica generale nei confronti della gestione politica della discarica. Per le opposizioni sono elementi gravi la mancanza di trasparenza nella gestione della discarica e della politica dei rifiuti in generale, il non rispetto del piano industriale presentato a suo tempo da RiMateria che vede ora un possibile aumento incontrollato di rifiuti sul territorio attraverso i conferimenti previsti e il progetto di realizzazione di una nuova discarica di 2,5 milioni di metri cubi, la non opportunità, secondo alcuni l’illegittimità, di utilizzare fondi pubblici per aiutare una società per azioni come RiMateria.
Il PD ha difeso con forza le scelte fatte dall’amministrazione e il piano industriale di RiMateria, nell’interesse generale del territorio e dell’ambiente, paventando situazioni di distruzione e fallimento in caso di non approvazione della delibera.
A seguire il presidente di RiMateria, Valerio Caramassi, ha risposto alle sollecitazioni sollevate dalle minoranza.
“Non approvo che si dica che l’azienda sia reticente nel dare risposte – ha detto Caramassi — In 35 mesi che sono a Piombino ho fatto 35 incontri pubblici, l’azienda la faccia ce l’ha messa sempre, ci sono molti luoghi dove si discute e le persone intervengono esprimendo la loro opinione. Questi 350mila euro sono fondamentali perché l’AIA non venga sospesa. Legittimo è discutere però preminente è il fatto che c’è un rischio che potrebbe essere esiziale per l’azienda. Si dice che è stato cambiato radicalmente il piano di RiMateria, in realtà non è cambiato niente. Fra il primo consiglio comunale del gennaio 2016 su questo argomento ed oggi, il nostro piano industriale è rimasto uguale; è ovvio che gli investimenti sono andati avanti in rapporto al contesto.
Oggi il contesto che ci troviamo davanti, con Jindal, offre delle possibilità da sviluppare per creare sinergie, se c’è la volontà di lavorare per l’interesse di questa città e se ci muoviamo ora e subito per le richieste di autorizzazioni con i ministeri. Bisognerebbe fare uno sforzo a prescindere dal passato per tentare di ragionare sugli elementi di interesse per la città. Il nostro obiettivo rimane la riqualificazione paesaggistica di quei 70 ettari”.
E anche il sindaco Massimo Giuliani ha difeso le motivazioni di interesse generale legate alla necessità di salvare RiMateria.
“Ci siamo posti il problema della discarica dal 2014 – ha detto Giuliani – contemporaneamente abbiamo pensato a come salvare un’azienda strategica e risanare l’ambiente. In sede istituzionale ne abbiamo discusso moltissimo. Allo stesso tempo il Comune è sempre stato impegnato nella difesa di questo territorio e lo dimostra l’impegno profuso per la recente firma dell’accordo di programma, per la difesa di tutti i lavoratori, per l’allontamento dell’industria dalla città. A questo punto si tratta di stringere su tutto questo”.