Patrimoniale, molti compiti ma quanto è utile?
Gestisce la tassa per l’occupazione del suolo pubblico e progetta una scuola, una piscina ed una piazza, gestisce le pubbliche affissioni e recupera sanzioni non pagate, riscuote i proventi dei parcheggi a pagamento del centro cittadino ed i proventi delle lampade votive all’interno dei cimiteri comunali; fa tutto, insomma, fuorché ciò per cui essenzialmente è nata e cioè vendere il patrimonio comunale: è la Piombino Patrimoniale s.r.l. creata dal Comune, unico socio, nel 2006. Ovviamente il Comune paga per l’espletamento di questi servizi.
Molti dubbi lascia in particolare il fatto che una società a totale partecipazione pubblica possa svolgere attività di progettazione, realizzazione e direzione di un’opera pubblica, ma vediamo l’impervia storia della vendita e del riacquisto degli immobili.
Il Comune vende nel 2007 alla Patrimoniale, cioè ad un organismo partecipato al 100% dal Comune stesso, a titolo oneroso gran parte del suo patrimonio comunale per un valore complessivo di 11milioni e 500mila euro. L’acquirente, privo di sufficienti risorse proprie, deve indebitarsi ed il Comune dà le necessarie garanzie con una fideiussione. Poiché poi il patrimonio non viene venduto il Comune si trova a pagare le rate di ammortamento del mutuo. Per dare una dimensione il Comune paga dal giugno 2009 al dicembre 2011 1milione 638mila euro.
Nella sostanza, in questo periodo, il Comune ha venduto ad una propria società, cioè a se stesso, gran parte dei propri immobili e, per acquistare questi immobili, la società, cioè il Comune, ha contratto un mutuo i cui interessi vengono pagati dal Comune, proprietario degli immobili.
Nell’ aprile 2012 il Comune ci ripensa e così viene scorporato e riacquisito al patrimonio ed alla gestione diretta del Comune il patrimonio immobiliare già venduto. Naturalmente il Comune si accolla mutui già contratti dalla società per circa 9milioni 500mila euro. Enfaticamente il Comune dice che approva una ristrutturazione dell’attività della società Piombino Patrimoniale e così scorpora ed acquisisce al patrimonio ed alla gestione comunale il ramo d’azienda della società Piombino Patrimoniale “gestione e valorizzazione del patrimonio comunale”. C’è da chiedersi quale ramo d’azienda dato che un ramo d’azienda si configura come un insieme di beni, servizi, attività, e personale, ma tant’è.
E intanto la Patrimoniale continua ad occuparsi di progettazioni e direzione dei lavori di opere pubbliche, di tassa sulle occupazioni di spazi ed aree pubbliche (mercato settimanale, passi carrabili ecc.), di parcheggi a pagamento ubicati nel centro cittadino, il servizio pubbliche affissioni, di lampade votive all’interno dei cimiteri comunali. Ma si occupa anche della gestione del campeggio di Sant’ Albinia, che il Comune non si è ripreso, e così dagli affitti dei vari servizi che lo costituiscono incassa 160mila euro all’anno.
A questo punto una domanda è d’obbligo: dato anche il fatto che il Comune deve esercitare sulla Patrimoniale un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e dato che si tratta di servizi che il Comune può esercitare in proprio, perché il Comune non scioglie la Patrimoniale e si riappropria non solo degli immobili ma di tutti i servizi?