Il PD ancora succube della lobby dei cavatori
CAMPIGLIA 26 maggio 2017 — Come previsto il PD della Val di Cornia e di Campiglia smentisce se stesso sulle cave modificando il Piano Strutturale e consentendo di proseguire le escavazioni per oltre 6 milioni di metri cubi a Monte Calvi e Monte Valerio, fino a completo esaurimento dei giacimenti. Per la cava di Monte Calvi, la cui autorizzazione sarebbe scaduta nel 2018, è previsto addirittura un ampliamento del perimetro di 2,8 ettari. Questo è quello che verrà votato lunedì in consiglio comunale.
Nei prossimi decenni tutto procederà come prima, in barba ai propositi recentemente annunciati dal PD e dalle sue amministrazioni al momento della costituzione della società partecipata Rimateria. Secondo questi propositi occorreva cambiare rotta e avviare un nuovo corso nelle politiche locali, tra cui il contenimento delle escavazioni dalle colline per favorire il decollo di nuova economia e nuova occupazione con il recupero delle enormi quantità di rifiuti presenti nelle aree industriali dismesse di Piombino; interventi peraltro indispensabili per consentire il riuso di quei territori e l’avvio di nuove attività in grado di rispondere alla gravissima crisi occupazionale della zona. Su quei propositi Comune dei Cittadini espresse il suo assenso, chiedendo però coerenza. I risultati sono ora sotto gli occhi di tutti. Le escavazioni dalle colline proseguiranno indisturbate non si sa per quanti decenni, le bonifiche delle aree industriali sono lontanissime da venire, mentre la società Rimateria, per far fronte ai debiti lasciati da Asiu, amplia la discarica di Ischia di Crociano e la riempie di rifiuti speciali provenienti da fuori. L’esatto opposto di quanto annunciato e di quanto serve con urgenza al territorio.
Per non parlare della tutela del paesaggio collinare e del patrimonio culturale, ormai relegati al rango di foglie di fico buone per infarcire migliaia di pagine di piani territoriali regionali, provinciali e comunali, tutte regolarmente disattese. Secondo leggi e piani si sarebbero dovuti risanare progressivamente i fronti di cava esauriti per evitare gli impatti visivi: cosa assolutamente possibile, anzi obbligatoria, ma nelle cave campigliesi gravemente disattesa. Secondo il Piano Strutturale del 2007 le cave avrebbero dovuto “diminuire le esternalità negative” per favorire il “godimento dei valori naturali, delle bellezze paesaggistiche e delle testimonianze storico-archeologiche”. Le cose sono andate molto diversamente. Il parco di San Silvestro, solo in parte valorizzato, non si amplia da oltre un decennio e addirittura ha dovuto ridurre le aree visitabili per il pericolo delle mine. Di recente un mezzo della cava ha divelto anche la passerella per i visitatori che consente il collegamento con la Rocca di San Silvestro, il principale monumento del parco. Solo il caso ha fatto sì che non ci siano stati danni alle persone. A distanza di mesi di assordante silenzio quella passerella non è stata ancora ricostruita e i visitatori sono costretti ad attraversare la strada sulla quale transitano pesantissimi mezzi di cava.
Ce n’è quanto basta per confermare una realtà sin troppo evidente: il PD della Val di Cornia e di Campiglia si contraddice ancora e sulle cave obbedisce a interessi e logiche politiche che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale di questi territori. È anche così che si allontana la possibilità di uscire dalla crisi.
Comune dei Cittadini
(Foto di Pino Bertelli)
Tutto era altamente prevedibile per molti motivi. Il principale scopo per cui è nata Rimateria è di ripianare l’impressionante debito lasciato dall’ASIU, di cui nessuno paga le responsabilità. Per ripianare il debito Rimateria deve fare profitti. I profitti vengono fatti riempiendo i nuovi spazi di discarica con rifiuti speciali provenienti dal mercato regionale e nazionale. La nostra zona diverrà forse zona di discariche per rifiuti industriali…mentre al porto demoliamo le navi militari.…La bonifica del SIN di Piombino non è mai stata ritenuta una priorità dalla politica locale, i finanziamenti arrivati per la bonifica delle aree di competenza comunale sono da decenni inutilizzati dopo l’iniziale poi fallito tentativo di farle eseguire da ASIU. La capacità di programmare uno sviluppo equilibrato basato sulle enormi ricchezze della Val di Cornia e di agire di conseguenza è assente. Avventurieri e imprenditori non trovano qui un limite dettato dalla politica, dal buon senso, dai principi costituzionali.