Pd: da Aferpi piano industriale con planimetrie
PIOMBINO 1 febbraio 2016 — Di seguito il documento espresso dal Partito democratico della Val di Cornia-Elba con la riunione della Direzione territoriale congiuntamente convocata con la Direzione dell’Unione Comunale di Piombino, tenutasi in data venerdì 29 gennaio 2016, per fare il punto sul lavoro riguardante il progetto di reindustrializzazione di Piombino.
Dopo i tormentati passaggi che hanno attraversato il gruppo dirigente Aferpi e i ritardi accumulati, la proprietà oggi è chiamata a concretizzare definitivamente il suo impegno su Piombino. Ne ha bisogno il territorio che deve imboccare la strada di uscita dalla crisi e ne ha bisogno il Paese poiché dal rilancio del manifatturiero passa la capacità dell’Italia di tornare a crescere a ritmi sostenuti. Per farlo son necessari progetti innovativi quale quello con cui Rebrab si è affacciato a Piombino. E oggi è necessario che di quei progetti si dimostri la sostenibilità finanziaria e la solidità industriale per iniziare a fare gli investimenti necessari. Il Pd è al fianco di tutti i lavoratori e non rinuncia ad un principio di solidarietà fra i lavoratori del territorio, fra quelli coperti da ammortizzatori e quelli scoperti, fra gli autonomi e i dipendenti, fra quelli in contratto di solidarietà con Aferpi e quelli ancora in cassa integrazione in Lucchini in A.S. è un principio che per noi si estende ben oltre i confini del comprensorio, in questo senso intendiamo esprimere la nostra solidarietà anche ai lavoratori Ilva di Genova, impegnati in queste ore in una lotta dura per la sopravvivenza del loro stabilimento siderurgico attualmente privo di una prospettiva e di un acquirente. L’unità del mondo del lavoro e dell’impresa, insieme alle istituzioni e la capacità di lotta e di progetto di questo fronte largo ha rappresentato la leva che ha fatto scongiurare a Piombino una catastrofe imminente e sarà essenziale anche oggi per portare a termine il progetto di reindustrializzazione del territorio. Per questo respingiamo i tentativi vari di dividere questo fronte e siamo accanto alle organizzazioni sindacali che abbiamo incontrato anche questa settimana. In questi anni abbiamo fatto un lavoro importante, ma che non è finito. Molto passerà da Aferpi che deve anche colmare ritardi evidenti ma alcune partite, che non possono più attendere, devono essere chiuse dalle istituzioni.
398
Nella recente riunione del Tavolo dei sottoscrittori AdP Piombino, svoltasi poco prima di Natale alla presenza del Ministro Guidi e del Sottosegretario alla PCM Claudio De Vincenti, quest’ultimo ha riferito ai presenti e quindi alla Regione Toscana, al sindaco di Piombino ed al commissario Autorità Portuale di Piombino “ che la realizzazione della bretella SS398 è una priorità politica del MIT e del Governo”, specificando che tale dichiarazione avveniva d’intesa con il MIT stesso. In quello stesso incontro è stata annunciata la convocazione di una specifica riunione a latere del Tavolo di coordinamento AdP proprio per definire il percorso attuativo della strada (ovvero finanziamento, progetto, soggetto attuatore). Il chiaro impegno ha dato piena soddisfazione alle molteplici ed annose richieste delle istituzioni regionali e locali per risolvere ed attuare un progetto unanimemente considerato la massima priorità infrastrutturale del territorio, anzi una vera e propria emergenza. Ed è bene ricordare che la bretella 398 è presente in tutti gli accordi sottoscritti e anche in leggi dello Stato.
Occorre pertanto convocare urgentemente lo specifico incontro annunciato anche in considerazione che nel frattempo, con lo stanziamento di ulteriori 70 milioni da parte della Regione Toscana e dell’Autorità portuale, ci siamo messi nelle condizioni di terminare definitivamente l’infrastruttura portuale consentendo così l’insediamento di nuove attività (come la General Electric-Nuova Pignone) in grado di garantire ulteriori opportunità occupazionali e dare contestualmente una spinta vera al processo di diversificazione economica in corso. A questo punto il completamento della 398 fino al porto rappresenta davvero “l’ultimo miglio” da percorrere per aver definitivamente risolto il gap infrastrutturale che pesa su questo territorio e sul nostro tessuto economico e produttivo. Occorre fare presto, per questo proponiamo di affidare all’Autorità portuale (che è già entrata in possesso del progetto Sat) il ruolo di stazione appaltante e di reperire risorse pubbliche certe per finanziarne la realizzazione. Si tratta dell’ultimo sforzo che chiediamo di compiere a Governo e Regione, che già hanno investito oltre 300 milioni di euro nel nostro territorio, ma è anche lo sforzo senza il quale perfino una parte di quegli investimenti rischiano di essere meno efficaci nella risoluzione della crisi con cui la nostra comunità continua a fare i conti.
BONIFICHE
In questi mesi vi è stato un lavoro intenso da parte del ministero dell’Ambiente volto a velocizzare l’iter, anche semplificando la gestione dei SIN. Si è trattato di un lavoro complesso che ha impegnato anche l’azienda per la parte delle bonifiche di propria competenza e che sta approdando ad un progetto definitivo.
Occorre accelerare i tempi anche per le bonifiche di competenza pubblica, per questo chiediamo al Presidente della giunta regionale, nonché commissario per l’attuazione dell’AdP, e titolare della convenzione con Invitalia, di convocare il comitato esecutivo al fine di monitorare lo stato d’avanzamento dei progetti di bonifica previsti dallo stesso AdP e per i quali sono stati stanziati 50 milioni. Quelle bonifiche sono fondamentali non solo per la messa in sicurezza di un’area importante del territorio, su cui pesano evidenti criticità ambientali, ma rappresentano anche un’opportunità reale per le imprese e per i lavoratori.
TFR E AMMORTIZZATORI
Giudichiamo positivamente l’avvio di un lavoro concreto, con uno specifico tavolo insieme alle parti sociali, circa le forme di ammortizzazione sociale e soprattutto sulla possibilità di erogare il Tfr per i lavoratori Aferpi e Lucchini in amministrazione straordinaria. Occorre rapidamente rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono la liquidazione del TFR con il massimo impegno da parte di INPS, Amministrazione straordinaria e ministero del Lavoro. L’allungamento dei tempi per la realizzazione del progetto industriale rischia di abbattersi pesantemente sul sistema delle imprese dell’indotto. Per questo torniamo a chiedere l’estensione degli ammortizzatori sociali per quei lavoratori che rischiano di rimanere scoperti da qualsiasi protezione.
Non dobbiamo dimenticare Magona, che continua ad essere l’anello debole del sistema Arcelor-Mittal e che può essere aiutata intervenendo con decisione sul costo non competitivo dell’energia che grava sull’azienda, secondo le iniziative che possono riguardare l’azienda stessa ed il complesso dell’area industriale e portuale. Inoltre a marzo scadono i contratti di solidarietà e il loro rinnovo, secondo le nuove norme, penalizzerebbe fortemente i lavoratori che verrebbero retribuiti con il 60% del tetto previsto per la Cig anziché sul salario. Una situazione che potrebbe essere superata, tuttavia, inserendo lo stabilimento di Piombino tra le aziende da salvaguardare, alla stessa stregua di Aferpi, riconoscendo la continuità del ricorso agli ammortizzatori sociali.
AFERPI
All’azienda e al suo gruppo dirigente, che ci pare stia lavorando con maggiore precisione della fase precedente e con un approccio più pragmatico, chiediamo di presentare al più presto i frutti del lavoro di questi mesi con un vero e proprio masterplan corredato dal cronoprogramma relativo agli investimenti sui nuovi impianti. La nuova acciaieria elettrica, da realizzarsi con le migliori tecnologie disponibili, dovrà assicurare un ampia gamma di tipologie di acciaio in modo da conferire un ottimale valore aggiunto alle produzioni finali. Condizione essenziale per reinserire Piombino in un mercato sempre più difficile da affrontare. Nel frattempo è necessario assicurare la continuità nell’approvvigionamento dei semiprodotti in quantità e qualità sufficienti a garantire la presenza sul mercato e la piena utilizzazione dei treni di laminazione, anche per proseguire nel progressivo riassorbimento del personale ex Lucchini, già iniziato.
Da una parte vi è l’esigenza di dare certezze a lavoratori e imprese rispetto ai tempi e alla capacità di Aferpi di tornare a colare acciaio, dall’altra vi è l’esigenza di conoscere il dettagliato piano industriale aggiornato e supportato da planimetrie che rappresenta per noi un tassello importante del più grande processo di trasformazione che interessi il territorio da molto tempo a questa parte.
Un processo destinato a cambiare profondamente il volto dell’intero comprensorio e che la politica intende guidare. Il porto, l’area industriale, l’area attualmente ingombrata dalla centrale elettrica ENEL di Tor del Sale, il golfo di Follonica e la costa Est, una porzione di territorio che vogliamo rileggere complessivamente. L’insieme di questi interventi sono da iscrivere all’interno di un’unica visione complessiva dello sviluppo sostenibile. Attorno a quelle aree si gioca buona parte del futuro, per questo sarà necessario aprire una nuova stagione per la pianificazione strategica locale. Quella porzione di territorio, con le nuove previsioni, sarà il motore per il nuovo modello di sviluppo.
Partito democratico della Val di Cornia-Elba