PD e istituzioni locali ovvero il caos
CAMPIGLIA 13 dicembre 2013 — Anche le istituzioni locali vanno riformate. Basta ascoltare per capire che il livello di sopportazione dei cittadini è giunto al limite. Chiedono amministrazioni al loro servizio e non viceversa, snellimenti burocratici, minori costi e migliori servizi.
In questa legislatura non solo non è stato fatto nulla, ma è stato addirittura demolito il processo che in passato aveva portato i 5 Comuni della Val di Cornia a lavorare insieme. Il Circondario è stato amministrato male, con attribuzioni parziali e duplicazioni di funzioni. Non sono stati costituiti gli uffici unici che avrebbero consentito di ridurre i dirigenti e di valorizzare le professionalità, con reali economie di spesa. Non sono stati elaborati progetti in grado d’intercettare i finanziamenti europei della programmazione 2014–2020.
Sul piano politico è stato il caos. Il PD, che nel 2009 aveva sostenuto la necessità di costituire subito l’Unione dei 5 Comuni, non riuscendo a farla ha pensato di fonderne due con una decisione improvvisata bocciata dal referendum. Per motivare la fusione Campiglia/Suvereto hanno detto tutto il male possibile dell’Unione e dello stesso Circondario che loro stessi hanno amministrato. Nella più totale confusione hanno deciso che Piombino poteva andare da solo nella Provincia di Grosseto quando le province vanno sciolte. Infine, per tenere insieme chi voleva andare verso Grosseto e chi verso Livorno, hanno cominciato a parlare dell’Alta Maremma senza mai dire quali Comuni deve comprendere, quando e con quale strumento devono lavorare insieme.
Ora la federazione del PD sembra ravvedersi e afferma che l’Unione dei 5 Comuni potrebbe “rivelarsi mezzo idoneo per raggiungere un coefficiente di efficacia dei servizi”. E’ quello che avevano detto nel 2009, ma è anche l’opposto di quello che hanno sostenuto nel 2013. Non c’è dubbio che nel caos ha pesato la contrarierà del Sindaco di Piombino verso l’Unione, ma viene da chiedersi perché questo non sia stato oggetto di confronti e di decisioni democratiche dentro quel partito e perché gli altri Sindaci della zona non abbiano mai sentito il bisogno di coinvolgere i loro Consigli Comunali.
Non è detto però che la babele sia finita se il segretario del PD di San Vincenzo afferma che “non è vero che si torna all’Unione dei Comuni”. Secondo la sua versione l’Unione dovrebbe servire solo per consentire a Suvereto e Sassetta, obbligati per legge, di associare le proprie funzioni. Non abbiamo ben compreso cosa intenda dire, ma riteniamo assurdo che i Comuni grandi siano liberi di non associare nulla e che l’Unione la si faccia solo per consentire di associare le funzioni di quelli piccoli. A prescindere dalla sua praticabilità, una soluzione simile non determinerebbe né snellimenti, né risparmi, né migliore capacità di programmazione e di gestione dei servizi.
Sarebbe grave se il PD, dopo i fallimenti di questa legislatura, si accingesse a regalarci altri anni d’inerzia e di regressione. Il suo immobilismo è già costato molto ai cittadini.
Forum San Vincenzo, Uniti per Suvereto, Comune dei Cittadini