Pd, i dirigenti nazionali come Lo Bello da Siracusa
PIOMBINO 26 ottobre 2017 – Indice puntano verso gli spogliatoi e i due litiganti spediti sotto la doccia prima del tempo. Concetto Lo Bello da Siracusa, giacchetta nera del calcio degli anni Sessanta era inflessibile. È passato diverso tempo e il metodo dell’arbitro siciliano ha attecchito nel mondo della politica per iniziativa della direzionale nazionale del Pd. Ne sanno qualcosa Carla Maestrini e Gianni Anselmi, esponenti di due correnti antagoniste nella Val di Cornia. L’una era candidata alla segreteria della federazione piombinese, l’altro puntava alla massima carica nell’unione comunale. In una aspra campagna elettorale precongressuale se le sono politicamente scambiate di santa ragione, sostenuti da schiere di supporter nelle quali spiccavano per la Maestrini, la sottosegretaria Silvia Velo, il segretario federale uscente Valerio Fabiani, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, quello di Campiglia Rossana Soffritti e un po’ di altri personaggi minori contrastati, sull’altra sponda, da nomi di minor grido ma da tifosi pronti all’impegno sul campo. Che, nel caso specifico, ha riguardato soprattutto una infaticabile ricerca di nuovi tesserati.
In pochi mesi, la sagacia degli uni e degli altri ha portato il partito a contare quasi il doppio di tesserati: più o meno tremila in totale.
Quelli di Anselmi hanno utilizzato moduli giunti addirittura dalla sede regionale del Pd, quelli della Maestrini hanno, invece, usato il fotocopiatore. In tempi di bonaccia a particolari del genere neanche si fa caso ma quando lo scontro si fa acceso tutto diventa occasione di rivalsa.
Vero è che la commissione dei garanti, nominata in vista del congresso e forte di una maggioranza “maestriniana”, ha rigetto 300 tessere sottoscritte su moduli “regionali”. La protesta degli “anselmiani” ha ottenuto le attenzioni fiorentine dove la commissione dei garanti, questa volta regionali, ha riammesso i 300 nuovi previa regolarizzazione delle tessere passando di fatto per una nuova sottoscrizione nei circoli di appartenenza. Sul numero esatto di 307, in 298 si sono sottoposti al nuovo rito consegnando alla componente un buon motivo per esultare e pronunciare con soddisfazione un perentorio: “Avete visto?!?”
Tre dirigenti di circolo, due di Piombino e uno di Venturina, non si sono però accontentati di vedere e hanno addirittura proposto un ricorso ai garanti nazionali contro la riammissione decisa dai garanti regionali. Come dire, non vale che abbiano addirittura sottoscritto i moduli delle tessere per due volte, conta la prima anomalia dei moduli giunti da Firenze e non passati per i circoli come di regola.
In pieno marasma, ci si sono messi anche i traghetti dall’Elba che una sera non sono partiti per trasportare a Piombino la componente dei garanti locali Cosetta Pellegrini, sponda Maestrini, la quale doveva partecipare all’ennesima commissione in via Marco Polo per cercare di dipanare una matassa sempre più intricata. Morale, di fronte all’assenza dell’anagrafe degli iscritti, reclamata a gran voce dai commissari “anselmiami”, si è arrivati al voto sull’accettazione o meno di un documento nel quale veniva indicata solo la consistenza numerica dei tesserati ma non altra carta relativa alle adesioni al partito. In ballo poco meno di un migliaio di tessere per lo più della sponda Maestrini. Così si è giunti a quattro garanti da una parte e quattro dall’altra, un’impasse che ha portato ancora una volta al ricorso ai garanti nazionali.
Pare che a Roma si siano stufati e che la palla sia passata proprio a Concetto Lo Bello da Siracusa, ovvero, nella fattispecie, a Luca Lotti, braccio destro di Matteo Renzi, e pare anche di Dario Parrini, segretario regionale della Toscana. Ci sono casi in cui l’arbitro tiene il cartellino rosso in mano ma non lo sventola in modo umiliante in faccia a chi sta per cacciare. Così Maestrini e Anselmi sono stati richiamati al senso di responsabilità e cordialmente invitati a fare un passo indietro in nome dell’unità del partito. Cosa che hanno disciplinatamente fatto e che, tra l’altro, era molto sentita anche da Silvia Velo che si è prodigata per una soluzione voluta dai vertici del Pd.
Come l’hanno presa i diretti interessati? Non pensiamo che abbiano esultato ma, certamente, di fronte alla indicazione nazionale non è rimasto loro che fare buon viso a cattiva sorte avviandosi al difficile incontro con la moltitudine degli iscritti che le loro candidature hanno sostenuto e per esse hanno lavorato.
In questo modo la strada per Massimo Roventini, “anselmiano” e Ettore Rosalba “maestriniano” è stata di fatto spianata per arrivare rispettivamente alla segreteria federale e a quella dell’unione comunale. Il congresso quindi, almeno a Piombino si presenta con un esito scontato, liberato da possibili scontri, tranquillo, come può essere, se ci è consentito dire, un’assise addormentata con un po’ di narcotico politico.
Le diatribe però, sedate ufficialmente, sono rimaste come fuoco che cova sotto la genere e sono puntualmente divampate al momento della scelta dei componenti nei consigli direttivi piombinesi, alla federazione e all’unione comunale. Picchia e mena l’ha spuntata la componente di Anselmi che ha avuto la maggioranza sia in federazione che all’unione. Una evidente sconfitta almeno per Fabiani ma non di certo una vittoria per gli anselmiani che ora dovranno rimboccarsi le maniche per gestire un futuro nel quale le vecchie divisioni rischiano di riesplodere a ogni stormir di foglia.
L’accordo, conseguente al passo indietro di Maestrini e Anselmi, supera i ricorsi e libera i garanti nazionali da ogni difficile decisione.
Restano ora gli ultimi passi dell’iter per arrivare ai congressi che, a questo punto, si annunciano per i primi di novembre. Sarà la commissione dei garanti locali a stabilire, di concerto con i segretari locali, le date per le assise nei circoli, nella federazione e nelle due unioni di Piombino e Campiglia.