Per Campiglia l’intercomunalità riparte da Suvereto

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CAMPIGLIA 30 gen­naio 2015 — Sul­la vari­ante urban­is­ti­ca di Suvere­to per real­iz­zare un par­co ter­male, con una pro­pria delib­era la Giun­ta Comu­nale di Campiglia Marit­ti­ma ha invi­a­to un con­trib­u­to pre­vis­to dal pro­ced­i­men­to facen­do pro­pri i con­tenu­ti tec­ni­ci elab­o­rati dagli uffi­ci ed espri­men­do alcune con­sid­er­azioni.
La pri­ma e più impor­tante con­sid­er­azione si riferisce al meto­do, in par­ti­co­lare si prende atto che con tale deci­sione il Comune di Suvere­to ha volu­to chi­ud­ere una sta­gione di scelte strate­giche, pri­ma coor­di­nate e poi uni­tarie, dato che attra­ver­so un per­cor­so non con­di­vi­so con gli altri Comu­ni che non sono sta­ti coin­volti né for­mal­mente né infor­mal­mente, ha aper­to i pro­ced­i­men­ti di avvio delle vari­anti.
Le strate­gie del Piano Strut­turale e dei Rego­la­men­ti urban­is­ti­ci elab­o­rati uni­tari­a­mente dai Comu­ni di Piom­bi­no, Campiglia e Suvere­to han­no delin­eato le linee di piani­fi­cazione strate­giche e di det­taglio per il ter­ri­to­rio con­sid­er­a­to in maniera uni­taria, definen­do vocazioni, ind­i­rizzi e con­seguen­ti local­iz­zazioni delle varie fun­zioni e così è sta­to fino ad ora. La giun­ta di Campiglia ril­e­va che il sin­da­co di Suvere­to si dice con­vin­to sosten­i­tore dell’Unione dei comu­ni del­la Val di Cor­nia e delle politiche coor­di­nate, sal­vo poi approvare, tra i pri­mi e più impor­tan­ti atti del suo manda­to, l’avvio del pro­ced­i­men­to per una vari­ante al piano strut­turale e al rego­la­men­to urban­is­ti­co in maniera asso­lu­ta­mente indipen­dente: un modo alquan­to sin­go­lare di inten­dere non tan­to l’Unione ma anche solo una gener­i­ca col­lab­o­razione tra Comu­ni lim­itrofi facen­ti parte di un ter­ri­to­rio omo­ge­neo. La piani­fi­cazione urban­is­ti­ca è infat­ti uno degli aspet­ti principe del gov­er­no del ter­ri­to­rio per­tan­to stac­car­si da una visione uni­taria sig­nifi­ca di fat­to pren­dere le dis­tanze dal con­fron­to con il resto del ter­ri­to­rio. “ In gen­erale tale scelta mal si inserisce in un quadro di riforme isti­tuzion­ali in cui i Comu­ni, in prim­is quel­li obbli­gati per legge, ma anche di fat­to tut­ti gli altri, sono chia­mati ad una ges­tione comune sen­za dub­bio delle materie strate­giche in capo agli enti”.
“Il Comune di Campiglia, anche in note uffi­ciali – spie­ga la sin­da­ca Sof­frit­ti — ha rib­a­di­to più volte che le politiche uni­tarie di un ter­ri­to­rio non pos­sono pre­scindere dal­la con­di­vi­sione delle materie urban­is­tiche, soprat­tut­to per quei Comu­ni che già sono dotati di stru­men­ti uni­tari; per­al­tro anche la nuo­va legge regionale urban­is­ti­ca inserisce le piani­fi­cazioni uni­tarie fra le pri­or­ità. A mag­gior ragione quin­di, chi proviene da un’es­pe­rien­za già in essere – sostiene Sof­frit­ti — dovrebbe adop­er­ar­si per pros­eguir­la anziché inter­romper­la”.
“Ad ogni modo – pros­egue — al di là delle val­u­tazioni su uno speci­fi­co prog­et­to pro­pos­to da un pri­va­to per un grande inse­di­a­men­to in area agri­co­la, che potrebbe anche con­trastare con le nuove linee nor­ma­tive det­tate di recente dal­la Regione Toscana, oltre che con i Piani vigen­ti, la Giun­ta di Campiglia è favorev­ole a dis­cutere pro­poste impren­di­to­ri­ali che pos­sano rap­p­re­sentare nuove oppor­tu­nità di cresci­ta del ter­ri­to­rio, ma ritiene che le scelte che delin­eano o cam­biano le strate­gie con­di­vise vadano ricon­dotte ad una dis­cus­sione con­giun­ta”.
“Anche alla luce delle sca­den­ze imposte dal­la nuo­va nor­ma­ti­va regionale, ma soprat­tut­to per rispon­dere ai cam­bi­a­men­ti eco­nomi­ci e sociali rad­i­cali degli ulti­mi anni ed in par­ti­co­lare alle ques­tioni speci­fiche che inter­es­sano ed inter­esser­an­no il nos­tro ter­ri­to­rio, i nos­tri stru­men­ti urban­is­ti­ci deb­bano essere sot­to­posti ad una rif­les­sione gen­erale – affer­ma Sof­frit­ti — L’ef­fi­ca­cia delle politiche di svilup­po e tutela pas­sano dal­la capac­ità di vedere insieme spazi più ampi di quel­li rap­p­re­sen­tati da un sin­go­lo Comune. Non per altro l’ur­ban­is­ti­ca in Val di Cor­nia è sem­pre sta­ta ogget­to di politiche uniche e così dovrebbe essere anche per il futuro, per rimanere nel sol­co del­la tradizione ma, soprat­tut­to, per con­tin­uare nel proces­so di inno­vazione che ques­ta parte di Toscana ha sem­pre saputo inter­pretare”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA

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