Per chi voterà la variante Wecologistic ed altro

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PIOMBINO 4 feb­braio 2019 — Mart­edì 5 feb­braio il con­siglio comu­nale sarà chiam­a­to ad esprimer­si sul­la pro­pos­ta di vari­ante urban­is­ti­ca per trasfor­mare le aree vici­no a RIMa­te­ria da zone indus­tri­ali a zone adib­ite al trat­ta­men­to dei rifiu­ti spe­ciali, peri­colosi e non.
Come Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia esprim­i­amo il nos­tro dis­senso di fronte a questo dis­eg­no che, per l’ennesima vol­ta, è orches­tra­to in modo da esclud­ere dalle deci­sioni impor­tan­ti i cit­ta­di­ni che abi­tano questo ter­ri­to­rio. Ricor­diamo che niente di tut­to questo face­va parte dei pro­gram­mi elet­torali né dei par­ti­ti di mag­gio­ran­za, pri­mo fra tut­ti il PD, né di quel­li di mino­ran­za.
A tut­ti i costi con firme, votazioni, ces­sioni effet­tuate in tut­ta fret­ta, set­ti­mana dopo set­ti­mana i cit­ta­di­ni devono stare a guardare un ter­ri­to­rio che si trasfor­ma sot­to i loro occhi in un vero e pro­prio “polo dei rifiu­ti”.
Per­ché tut­ta ques­ta fret­ta nell’approvare una delib­era urban­is­ti­ca con la for­mu­la del­la “pro­pos­ta di vari­ante”, che di fat­to salta a pié pari la fase delle osser­vazioni da parte dei cit­ta­di­ni, di chi abi­ta e lavo­ra a Piom­bi­no? Se per il caso RIMa­te­ria il Comune ha potu­to gius­ti­fi­car­si adducen­do come scusa il fat­to che il per­cor­so era già delin­eato da tem­po, adesso per la Wecol­o­gis­tic quale moti­vazione ha da portare?
Chi voterà ques­ta pro­pos­ta di vari­ante darà l’ennesimo gravis­si­mo schi­af­fo alla democrazia, impe­den­do la parte­ci­pazione dei cit­ta­di­ni. La pro­ce­du­ra ordi­nar­ia per effet­tuare una vari­azione urban­is­ti­ca prevede infat­ti un lun­go per­cor­so di con­fron­to con tut­ti i sogget­ti inter­es­sati, nel quale ogni cit­tadi­no ha 60 giorni di tem­po per pre­sentare osser­vazioni e rice­vere risposte. Con questo strat­a­gem­ma invece si ten­ta di far pas­sare (velo­ce­mente e sen­za che nes­suno pos­sa inter­loquire) una “vari­azione su misura” di cui ones­ta­mente non com­pren­di­amo la neces­sità e del­la quale invece inten­di­amo sot­to­lin­eare i rischi.
La pro­ce­du­ra scelta risul­ta a nos­tro avvi­so non adegua­ta per almeno due motivi:

  1. è vero che il decre­to leg­isla­ti­vo 152/2006 prevede che l’approvazione dell’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale sos­ti­tu­is­ca “i visti, i pareri, le autor­iz­zazioni e le con­ces­sioni di organi region­ali, provin­ciali e comu­nali” e cos­ti­tu­is­ca, ove occor­ra, “vari­ante allo stru­men­to urban­is­ti­co”. Ques­ta pro­ce­du­ra tut­tavia com­por­ta “la dichiarazione di pub­bli­ca util­ità, urgen­za e indif­feri­bil­ità dei lavori”. Quin­di è una pro­ce­du­ra soli­ta­mente uti­liz­za­ta in dero­ga e fun­zionale ad inter­ven­ti giu­di­cati di pub­bli­ca util­ità e come tali carat­ter­iz­za­ti da una forza par­ti­co­lare del provved­i­men­to autor­iz­za­ti­vo da parte del­la Regione. In questo caso ci chiedi­amo come si pos­sa affer­mare la pub­bli­ca util­ità e l’urgenza di un inter­ven­to che non fa altro che offrire ulte­ri­ori pos­si­bil­ità di inves­ti­men­to e di guadag­no ad un pri­va­to.
  2. con ques­ta pro­pos­ta di vari­ante di fat­to si chiede di mod­i­fi­care la des­ti­nazione di tutte le zone F6 in maniera tale che in esse pos­sano essere real­iz­zate, da oggi in poi, anche piattaforme per lo smal­ti­men­to e il recu­pero dei rifiu­ti. Per fare questo non si può asso­lu­ta­mente uti­liz­zare la pro­ce­du­ra indi­ca­ta dal decre­to leg­isla­ti­vo di cui sopra che, anzi, può autor­iz­zare (e solo a deter­mi­nate con­dizioni) vari­anti allo stru­men­to urban­is­ti­co lim­i­tata­mente alle aree inter­es­sate dal prog­et­to del sogget­to che richiede l’autorizzazione.

Con ques­ta pro­ce­du­ra si ten­ta dunque di real­iz­zare una indeb­i­ta mod­i­fi­ca degli stru­men­ti urban­is­ti­ci.
Diamo per scon­ta­to che tutte le forze politiche di oppo­sizione, che in questi mesi in varie occa­sioni han­no col­lab­o­ra­to con il Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca dichiaran­do di con­di­viderne gli obi­et­tivi, voti­no con­tro ques­ta delib­era.
Il nos­tro appel­lo si riv­olge oggi ai sin­goli con­siglieri del­la mag­gio­ran­za: ci auguri­amo che qual­cuno di loro, di fronte a ques­ta ennes­i­ma ver­gogna, abbia il cor­ag­gio di dis­so­cia­r­si dalle diret­tive di par­ti­to per esprimere un voto onesto, per­son­ale e pon­der­a­to.

Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia

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