Per creare un mostruoso fronte di cava comune
PIOMBINO 7 novembre 2018 — “Cave”, in latino è un verbo, un sostantivo o un aggettivo, può indicare lo stare in guardia, essere cauto. In Val di Cornia molto probabilmente è coniugato con l’intento di stare in guardia dalle scelte messe in atto dai nostri amministratori, che vedono le nostre colline solo da sfruttare, non curandosi minimamente del loro valore paesaggistico, storico ed archeologico. Era il 2014 e il discutibilissimo progetto di Cave di Campiglia di ampliarsi sul versante del monte Calvi, che guarda la valle delle Rozze nel Comune di S.Vincenzo, era da poco stato bocciato. Adesso a distanza di quattro anni si alza la posta; Cave di Campiglia presenta nuovamente l’ipotesi di ampliamento contestualmente alla cava Solvay di S.Carlo che a sua volta si vuole ampliare (ancora?). L’intento, molto probabilmente, è di creare una sinergia tra le due società in un momento di crisi economica, andando a creare un mostruoso fronte di cava comune. Le due società hanno chiesto al Comune di S.Vincenzo di predisporre gli atti per andare ad un accordo di pianificazione per l’ampliamento delle loro cave e quest’ultimo ha deliberato in proposito. Per autorizzare tale ampliamento l’ amministrazione dovrà procedere a variare diversi ed importanti strumenti urbanistici, ma, secondo noi, dovendo avere come punto chiave il fatto che una corretta pianificazione deve sempre tener conto della correlazione tra il corretto utilizzo del territorio e le attività in esso svolte, al fine di consentire uno sviluppo territoriale sicuro ed uno sviluppo produttivo economicamente sostenibile. Come è già stato fatto notare, è di poche settimane fa la convenzione tra S.Vincenzo, Sassetta e Suvereto per gestire in forma associata il piano strutturale intercomunale, e subito viene scavalcato!
Ricordiamo per chi non conosca i posti, che una scelta del genere bloccherà definitivamente ogni possibilità di sviluppo ed espansione del Parco archeo- minerario di S.Silvestro, sempre più assediato. Inoltre si dimostra nessun interesse per l’area SIC (Sito d’ Interesse Comunitario) di Monte Calvi, facente parte della rete europea Natura 2000. A fronte di abbandono delle amministrazioni tutte (dalla Regione in giù), tale sito invece di essere tutelato e valorizzato viene circondato da cave ( non ci scordiamo i progetti sul versante castagnetano), vengono cancellati antichi sentieri come sul Coronato, si lascia mano libera al fuoristrada selvaggio, alla caccia indiscriminata e siamo in attesa di sapere qualcosa sul progetto di installazione di pale eoliche tra la Scala Santa e il Calvi stesso ( anch’esso presentato da Cave di Campiglia).
Francamente non vediamo nessun tipo di diversificazione in Val di Cornia: San Vincenzo guarda solo verso il mare (a spese delle sue colline) ed insieme a Campiglia mirano a divenire un poco esaltante distretto minerario che mal si addice con i sogni di un turismo di qualità; mentre Piombino, ancora in cerca di un futuro per le ex acciaierie, pare voglia diventare un distretto specializzato in raccolta e smaltimento rifiuti speciali.
Eppure dopo la grande crisi industriale del 1993–94 sembrava che qualche prospettiva di diversificazione economica si intravedesse all’orizzonte!
Vogliamo essere positivi, in fondo le feste natalizie si avvicinano, e se per il 2019 i nostri amministratori ci dicessero che hanno scherzato? Che in realtà ci regaleranno una bellissima area protetta e tutelata che abbraccia il Parco archeo-minerario di S.Silvestro, il SIC Monte Calvi fino al territorio di Castagneto Carducci?
In fondo in questo territorio si trovano vestigia etrusche, romane, medioevali e dell’era moderna, nonché cavità carsiche ed endemismi naturali unici! Sarebbe un’eresia pensare ad un’area che possa coinvolgere ricerca scientifica, archeologica, tutela ambientale e turismo slow di qualità? Vogliamo sognare e provare a proporlo ai nostri amministratori, forse troppo impegnati a guardare davanti a sé, oltre il mare, tanto da dimenticare il nostro passato, il passato di un territorio che può essere anche il suo futuro!
WWF Livorno