Per Fim, Fiom e Uilm le industrie possono ripartire

· Inserito in Lettere, Spazio aperto

PIOMBINO 21 aprile 2020 — In questi giorni nonos­tante le dif­fi­coltà imposte dalle norme di sicurez­za gra­zie anche all’ausilio delle tec­nolo­gie stan­no andan­do a com­pi­men­to i lavori che si sono svilup­pati per la definizione di Pro­to­col­li Con­di­visi tra Rsu/Rls con il sup­por­to delle Seg­reterie Provin­ciali Fim-Fiom-Uilm e le aziende del polo siderur­gi­co, dife­sa cosi come cantieris­ti­ca o set­tore auto­mo­tive. Ulti­ma, ma solo in ordine di arri­vo l’intesa con Lib­er­ty Mag­o­na, che recepisce le strin­gen­ti pre­scrizioni pre­viste dal­la Regione Toscana in ter­mi­ni di dis­tanzi­a­men­to, quin­di di orga­niz­zazione logis­ti­ca e lavo­ra­ti­va. Per­tan­to, pos­si­amo dire, di essere pron­ti alla riparten­za con la mas­si­ma sicurez­za pos­si­bile, non appe­na il Gov­er­no riter­rà nelle sue pre­rog­a­tive, coa­d­i­u­va­to nelle val­u­tazioni dalle varie task force tec­niche, di sbloc­care i cod­i­ci ATECO speci­fi­ci. Deve essere chiaro che per le orga­niz­zazioni sin­da­cali Fim Fiom e Uilm provin­ciali questi accor­di non sono e non pos­sono essere in nes­sun ango­lo del­la provin­cia, qual­cosa da pie­gare allo scopo di forzare una pre­matu­ra e non autor­iz­za­ta riparten­za. Queste orga­niz­zazioni sin­da­cali non sono e non saran­no pal­a­di­ni del tut­to chiu­so, come han­no dimostra­to andan­do anche con­tro le deci­sioni di sci­op­er­are di talune Rsu pres­sate dai tim­o­ri del­la pri­ma ora, così come non saran­no com­pli­ci del ten­ta­ti­vo di con­trap­porre la salute delle per­sone con la salute delle aziende. Per Fim Fiom e Uilm sono preziose le prime e impor­tan­ti le sec­onde, per questo res­ti­amo rispet­tosi delle norme e delle respon­s­abil­ità deman­date alle isti­tuzioni cui com­petono le scelte. Come noto il decre­to del 10 aprile, recante mis­ure urgen­ti per il con­teni­men­to e la ges­tione del­la dif­fu­sione del Covid-19, all’art. 2, con­fer­ma la sospen­sione di tutte le attiv­ità pro­dut­tive indus­tri­ali dispo­nen­done l’applicazione su tut­to il ter­ri­to­rio nazionale fino al 3 mag­gio. Tra le attiv­ità pro­dut­tive restano sem­pre con­sen­tite quelle fun­zion­ali ad assi­cu­rare la con­ti­nu­ità delle fil­iere delle attiv­ità autor­iz­zate, aerospazio, pub­bli­ca util­ità ecc. Lo stes­so arti­co­lo sot­to­pone le sud­dette attiv­ità alla pre­ven­ti­va comu­ni­cazione al Prefet­to del­la provin­cia, ben­e­fi­cian­do del mec­ca­n­is­mo del silen­zio assen­so, men­tre in prece­den­za prevede­va invece il mec­ca­n­is­mo dell’autorizzazione. In tale quadro le scriven­ti orga­niz­zazioni seg­naler­an­no al Prefet­to e al Pres­i­dente del­la Regione ogni attiv­ità che a nos­tro modo di vedere non rien­tra tra quelle autor­iz­zate dai cod­i­ci ATECO ema­nati dal Gov­er­no. Tornerà utile a tale propos­i­to l’elemento di novità rap­p­re­sen­ta­to dal­la pre­vi­sione che, in sede di val­u­tazione delle con­dizioni richi­este dal­la nor­ma per la pros­e­cuzione delle attiv­ità per le quali opera l’obbligo del­la comu­ni­cazione, il Prefet­to pos­sa adottare il provved­i­men­to di sospen­sione, sen­ti­to il Pres­i­dente del­la Regione inter­es­sa­ta. Inoltre sul­la base delle pos­i­tive espe­rien­ze di talune Prefet­ture, nel rib­adire e raf­forzare l’incardinamento nel­la figu­ra isti­tuzionale del Prefet­to quale rap­p­re­sen­tante gen­erale del gov­er­no sul ter­ri­to­rio ed autorità provin­ciale di pub­bli­ca sicurez­za, questi potran­no avvaler­si, come espres­sa­mente pre­cisato anche nelle cir­co­lari del Min­is­tero dell’Interno, oltre che delle com­po­nen­ti dell’apparato del­la pub­bli­ca sicurez­za, dell’ispettorato del lavoro e del “con­trib­u­to spe­cial­is­ti­co di qual­i­fi­cati sogget­ti isti­tuzion­ali, in par­ti­co­lare, al per­son­ale del Cor­po del­la Guardia di Finan­za, in lin­ea con le fun­zioni pro­prie di polizia eco­nom­i­co-finanziaria, cui potrà essere demanda­to lo svol­gi­men­to di speci­fi­ci con­trol­li e riscon­tri — a mez­zo di dis­amine doc­u­men­tali, tramite le banche dati in uso e, ove nec­es­sario, ril­e­va­men­ti pres­so le sedi azien­dali — cir­ca la veridic­ità del con­tenu­to delle comu­ni­cazioni prodotte dalle aziende, avu­to riguar­do all’inclusione nelle cat­e­gorie autor­iz­zate ovvero all’esistenza del­la relazione eco­nom­i­co-com­mer­ciale tra le attiv­ità d’impresa apparte­nen­ti alle varie fil­iere con­sen­tite.

Fim Fiom Uilm provin­cia di Livorno

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