Nebulosi gli indirizzi che caratterizzano la missione aziendale

Per il futuro poche certezze e molta preoccupazione

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 15 gen­naio 2015 — Per ogni azien­da è impos­si­bile rag­giun­gere effi­cien­za ed effi­ca­cia sen­za che sia chiara la sua mis­sione e che non ci siano al suo inter­no com­mistioni e final­ità diverse. Non pare che queste con­dizioni siano pre­sen­ti in Asiu, anzi sem­bra che il prob­le­ma fon­da­men­tale dal quale sca­tur­iscono le neg­a­tiv­ità sia la non chiarez­za di ruoli e di fun­zioni, così come in altri arti­coli doc­u­men­ti­amo. Non sem­bra però che ques­ta con­vinzione sia pre­sente tan­t’è che si con­tin­ua a man­i­festare da parte di Asiu l’in­ten­zione di las­cia­re nel­la soci­età, ancorché pri­va­ta a van­tag­gio di Sei Toscana (gestore uni­co dell’ ATO Toscana Sud al quale i Comu­ni pro­pri­etari di Asiu apparten­gono) delle respon­s­abil­ità rel­a­tive alla ges­tione dei rifiu­ti urbani, un intrec­cio tra attiv­ità di servizio pub­bli­co, attiv­ità di mer­ca­to e relazioni tra soci pub­bli­ci e pri­vati. Lo dimostra bene lo schema seguente trat­to dal Piano indus­tri­ale 2014–2018 elab­o­ra­to da Asiu nel novem­bre 2014:

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Il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani

asiu dopo
La man­can­za di una strate­gia cer­ta che asseg­ni ad Asiu una mis­sione ben defini­ta lo dimostra­no i tan­ti pas­sag­gi che nel cor­so del tem­po sono sta­ti com­piu­ti, sopratut­to dal Comune di Piom­bi­no, tali da con­trad­dirsi l’uno con l’al­tro.
L’A­siu gestisce la rac­col­ta e lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti soli­di urbani per affi­da­men­to e con­trat­to di servizio da parte dei Comu­ni soci e cioè Piom­bi­no, San Vin­cen­zo, Campiglia, Suvere­to, Sas­set­ta e Castag­ne­to e come tale è un servizio pub­bli­co locale a ril­e­van­za eco­nom­i­ca che si occu­pa del­la ges­tione dei rifiu­ti urbani e assim­i­lati in for­ma di pri­v­a­ti­va.
Non sono assim­i­l­abili ai rifiu­ti urbani i rifiu­ti che si for­mano nelle aree pro­dut­tive, com­pre­si i mag­a­zz­i­ni di materie prime e di prodot­ti fini­ti, sal­vo i rifiu­ti prodot­ti negli uffi­ci, nelle mense, negli spac­ci, nei bar e nei locali al servizio dei lavo­ra­tori o comunque aper­ti al pub­bli­co.
Il 5 giug­no 2009 nel­la delib­er­azione di affi­da­men­to da parte del Comune all’ Asiu delle attiv­ità iner­en­ti la real­iz­zazione e la ges­tione delle opere per la mes­sa in sicurez­za e la bonifi­ca delle dis­cariche di Pog­gio ai ven­ti, affi­da­men­to avvenu­to sen­za gara, Asiu viene invece defini­ta soci­età stru­men­tale del Comune (per leg­gere clic­ca qui) alla quale è asseg­na­ta la mis­sione di tutela del­l’igiene pub­bli­ca, com­pren­si­va del­la real­iz­zazione e del­la ges­tione delle dis­cariche, del­la loro chiusura e, con­seguente­mente, anche delle opere nec­es­sarie per la mes­sa in sicurez­za defin­i­ti­va e del­la bonifi­ca.
Soci­età stru­men­tale è cosa ben diver­sa dal servizio pub­bli­co tan­t’è che al fine di evitare alter­azioni o dis­tor­sioni del­la con­cor­ren­za e del mer­ca­to e di assi­cu­rare la par­ità degli oper­a­tori, le soci­età, a cap­i­tale intera­mente pub­bli­co o mis­to, cos­ti­tu­ite o parte­ci­pate dalle ammin­is­trazioni pub­bliche region­ali e locali per la pro­duzione di beni e servizi stru­men­tali all’attività di tali enti in fun­zione del­la loro attiv­ità, con esclu­sione dei servizi pub­bli­ci locali, nonché, nei casi con­sen­ti­ti dal­la legge, per lo svol­gi­men­to ester­nal­iz­za­to di fun­zioni ammin­is­tra­tive di loro com­pe­ten­za, devono oper­are esclu­si­va­mente con gli enti cos­tituen­ti o parte­ci­pan­ti o affi­dan­ti, non pos­sono svol­gere prestazioni a favore di altri sogget­ti pub­bli­ci o pri­vati, né in affi­da­men­to diret­to né con gara, e non pos­sono parte­ci­pare ad altre soci­età o enti.
Le cose si com­pli­cano il 16 dicem­bre 2010 quan­do il Comune di Piom­bi­no appro­va una delib­er­azione che sta­bilisce che il sis­tema indus­tri­ale e soci­etario di Asiu è rior­ga­niz­za­to attra­ver­so la cos­ti­tuzione di una nuo­va soci­età a respon­s­abil­ità lim­i­ta­ta, parte­ci­pa­ta al 100% da Asiu stes­sa (per leg­gere clic­ca qui). La nuo­va soci­età è cos­ti­tui­ta per scor­poro del ramo azien­dale di Asiu rel­a­ti­vo al servizio di ges­tione dei rifiu­ti soli­di urbani. La soci­età Asiu svol­gerà l’at­tiv­ità sui rifiu­ti spe­ciali e man­ter­rà la pro­pri­età e la ges­tione degli impianti. La nuo­va soci­età svol­gerà solo il servizio di igiene urbana e potrà parte­ci­pare alla gara d’am­bito attra­ver­so lo stru­men­to dell’ ATI (Asso­ci­azione Tem­po­ranea d’Im­pre­sa), o pros­eguirà il solo servizio di igiene urbana per con­to dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia e del Comune di Castag­ne­to. Il moti­vo è det­to, nel cor­so del dibat­ti­to con­sil­iare, chiara­mente dal pres­i­dente di Asiu che dichiara che la vec­chia Asiu nel 2008  ave­va dichiara­to di non avere le carat­ter­is­tiche per essere soci­età in house in quan­to trat­ta­va rifiu­ti spe­ciali. Non si capisce per­ché suc­ces­si­va­mente lo stes­so pres­i­dente dice che le carat­ter­is­tiche per dichiarar­si soci­età in house Asiu le ave­va e per­ché nel 2010 le ave­va anco­ra dato che anche nel 2010 trat­ta­va rifiu­ti spe­ciali ma questo è ciò che dice l’al­lo­ra pres­i­dente dell’ Asiu: «C’è una con­dizione sine qua non che è la con­dizione di avere le con­dizioni per dichiarar­si in house alla data dell’agosto 2008. Ora noi non ci siamo dichiarati in house sem­plice­mente per il fat­to che, come voi tut­ti sapete per­ché ne abbi­amo dis­cus­so lunga­mente anche in occa­sione del­la revi­sione delle tar­iffe, c’era un trat­ta­men­to dei rifiu­ti spe­ciali tale che ser­vivano a tenere basse le tar­iffe che non ci per­me­t­te­va… avrem­mo fat­to un dan­no eco­nom­i­co ai nos­tri concit­ta­di­ni se ci fos­si­mo dichiarati in house per­ché vol­e­va dire esclud­er­lo. Questo non toglie che noi le con­dizioni per dichiarar­si in house l’avevamo a quel­la data, sicu­ra­mente l’avevamo per­ché sono due o tre titoli che risparmio di illus­trar­li, ma cre­de­te­mi, e quin­di, pur non dichiaran­dosi in house, dichiari­amo che ave­va­mo le con­dizioni per. Ques­ta è un’affermazione riconosci­u­ta dai fun­zionari del­la Regione, riconosciute da stu­di legali ecc., che ci per­me­tte di avviare un proces­so che è quel­lo di tentare di slittare al 2011». La delib­er­azione è rimas­ta inat­tua­ta e un anno dopo viene approva­ta una delib­er­azione con la quale si richiede alla Regione di inserire Piom­bi­no (delibere analoghe sono assunte da tut­ti i Comu­ni del­la val di Cor­nia) nell’ ATO Toscana Sud, Autorità per il Servizio di ges­tione inte­gra­ta dei rifiu­ti urbani rap­p­re­sen­ta­ti­vo di tut­ti i Comu­ni com­pre­si nelle province di Arez­zo, Siena e Gros­se­to. Deci­sione pre­sa sul­la base di di motivi politi­ci che ori­en­tano la Val di Cor­nia ver­so Gros­se­to ma non cer­to svilup­pa­ta sul­la base di anal­isi indus­tri­ali e di orga­niz­zazione del servizio. Ad oggi l’A­TO Toscana Sud ha indi­vid­u­a­to il gestore uni­co in una soci­età mista pubblico/privato, Sei Toscana, nel­la quale Asiu non c’è e sono anco­ra in cor­so, non si sa bene a quale pun­to si sia arrivati, le anal­isi per per­me­t­tere a Sei Toscana di gestire il servizio di rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti urbani. Sem­bra che le inten­zioni siano quelle di man­tenere una parte di Asiu per la ges­tione degli impianti di smal­ti­men­to sia dei rifiu­ti urbani che dei rifiu­ti spe­ciali e tan­to altro. Una soci­età com­mer­ciale insom­ma e come tale né servizio pub­bli­co né soci­età stru­men­tale, che possiede il 75% di una soci­età la TAP (Tec­nolo­gie Ambi­ne­tali Pulite), pro­pri­etaria di un impianto di trasfor­mazione dei rifiu­ti indus­tri­ali, alla quale per­al­tro il Comune di Piom­bi­no ha affida­to diret­ta­mente i lavori di bonifi­ca di Cit­tà futu­ra, cioè un’­opera pub­bli­ca. Nel frat­tem­po Asiu con­tin­ua ad agire sul­la base di pro­roghe il servizio dei rifiu­ti urbani.

In altre parole né ieri né oggi né nel futuro si vuole can­cel­lare una situ­azione che impedisce di fare i con­ti con la pro­dut­tiv­ità dei sin­goli servizi, con il loro cos­to e con le effi­cien­ze da rag­giun­gere ed infine con traspar­en­ti e pub­bli­ca­mente gius­tifi­cate tar­iffe a cari­co dei cit­ta­di­ni.

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