Per il reinserimento sociale dei condannati

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PIOMBINO 12 mar­zo 2019 — Par­tirà  pres­so il Comune di Piom­bi­no un nuo­vo prog­et­to di “Mes­sa alla Pro­va”, con­corda­to con il Tri­bunale di Livorno, una prestazione di lavoro non ret­ribui­ta in favore del­la col­let­tiv­ità, svol­ta da per­sone che stan­no scon­tan­do una pena giudiziaria. Come era avvenu­to anche in un prece­dente caso di qualche anno fa, il Comune ha dato la pro­pria disponi­bil­ità a imp­ie­gare quat­tro per­sone sot­to­poste all’esecuzione di una sanzione giudiziaria, per lo svol­gi­men­to di  lavori di manuten­zione pres­so tre pro­prie sedi: il palaz­zo comu­nale, i mag­a­zz­i­ni e lab­o­ra­tori comu­nali, il Cen­tro Gio­vani. La giun­ta  ha infat­ti approva­to nei giorni scor­si la con­ven­zione con il Tri­bunale, di dura­ta quin­quen­nale, che rego­la lo svol­gi­men­to dei lavori e che potrebbe con­sen­tire di avviare a dei lavori di pub­bli­ca util­ità alcune per­sone sul­la base di un pro­gram­ma di trat­ta­men­to pre­dis­pos­to dall’Ufficio di ese­cuzione penale ester­na (UEPE).
Le attiv­ità pre­viste nelle tre sedi, non ret­ribuite, potreb­bero essere quelle di sup­por­to logis­ti­co e di ani­mazione pres­so i servizi comu­nali di aggregazione e infor­mazione per i gio­vani; negli  inter­ven­ti di pro­tezione civile e ambi­en­tale; nelle attiv­ità cul­tur­ali, sportive e di even­ti pro­mozion­ali; per gli inter­ven­ti dei lavori pub­bli­ci, in cam­po infor­mati­co e di fun­zion­a­men­to gen­erale dell’ente.
«Sono sod­dis­fat­to di aver potu­to fir­mare ques­ta con­ven­zione per il Comune di Piom­bi­no – ha sot­to­lin­eato l’assessore ai lavori pub­bli­ci Clau­dio Capuano -; si trat­ta di un atto di notev­ole ril­e­van­za civile e sociale e che por­ta a ben­efi­ci gra­tu­iti per la col­let­tiv­ità. Ques­ta azione è sta­ta por­ta­ta avan­ti insieme all’assessorato alle politiche sociali che, insieme agli uffi­ci comu­nali, ha con­clu­so questo per­cor­so con la fir­ma di ques­ta con­ven­zione. È un tra­guar­do  di civiltà per una comu­nità che crede nei val­ori e nell’etica del rein­ser­i­men­to sociale. Con­sente inoltre di dare segui­to a inter­ven­ti di manuten­zione del­la cit­tà sec­on­do la metodolo­gia già sper­i­men­ta­ta negli anni scor­si, che cer­ca di coin­vol­gere il più pos­si­bile i cit­ta­di­ni per il miglio­ra­men­to del­la pro­pria cit­tà ».
Il lavoro di pub­bli­ca util­ità, pre­vis­to dall’art. 168 bis del codice penale, può essere effet­tua­to su richi­es­ta dell’imputato e con­siste in una prestazione non ret­ribui­ta in favore del­la col­let­tiv­ità, di dura­ta non infe­ri­ore a dieci giorni, anche non con­tin­u­a­tivi, da svol­gere pres­so enti pub­bli­ci nel rispet­to delle pro­fes­sion­al­ità e atti­tu­di­ni lavo­ra­tive dell’imputato.
Pos­sono accedere alla misura gli impu­tati per pic­coli reati, puni­ti con la sola pena pecu­niaria o con la pena deten­ti­va non supe­ri­ore mas­si­mo a quat­tro anni, sola, con­giun­ta o alter­na­ti­va alla pena pecu­niaria.
Non può essere con­ces­sa più di una vol­ta ed è esclusa nei casi in cui l’imputato sia sta­to dichiara­to dal giu­dice delin­quente abit­uale o per ten­den­za.
Con la sospen­sione del pro­ced­i­men­to, l’im­pu­ta­to viene affida­to all’uf­fi­cio di ese­cuzione penale ester­na (UEPE) per lo svol­gi­men­to del pro­gram­ma di trat­ta­men­to che preve­da come attiv­ità obbli­ga­to­rie l’esecuzione del lavoro di pub­bli­ca util­ità, l’attuazione di con­dotte ripar­a­tive, volte ad elim­inare le con­seguen­ze dan­nose o peri­colose derivan­ti dal reato; il ris­arci­men­to del dan­no cagion­a­to.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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