Per la Soffritti l’ Asiu è un fiore all’occhiello
CAMPIGLIA 2 marzo 2015 — Durante il consiglio comunale di venerdi a Campiglia marittima è andata in scena l’ennesima farsa della politica locale a targa PD. Dopo mesi di notizie allarmanti sulla situazione di bilancio e di gestione dei rifiuti della società ASIU la nostra lista civica ha presentato un ordine del giorno dove si chiedeva che si convocasse con urgenza un consiglio comunale dove il Sindaco informasse le forze politiche e i cittadini sullo stato dei fatti della società che gestisce i rifiuti in Val di Cornia. Respinto dalla Maggioranza.
I dati, lo ricordiamo, che lo stesso amministratore unico Murzi ha confermato in una recente risposta ad un’ interpellanza da noi presentata sono i seguenti:
la discarica di Ischia di crociano, progettata per ricevere i rifiuti solidi urbani, è al collasso, non ha più spazio per accogliere altri rifiuti; un esaurimento prematuro del sito dovuto ad un utilizzo improprio per l’ingente smaltimento di rifiuti speciali; la seconda causa deriva dalla mancata raccolta differenziata che viene fatta nel nostro territorio, nel 2013 siamo al 33% , quando secondo i parametri UE avremmo dovuto essere al 65%. Le altre situazione critiche vengono da due impianti per il riutilizzo di materiale di scarto, il TAP e il CDR, costati rispettivamente, 11 e 4 milioni di euro di soldi pubblici, che avrebbero dovuto produrre risparmi e benefici per il territorio. Ad oggi non hanno prodotto un euro di risparmio di soldi e di miglioramento ambientale, costandoci più di milione e mezzo di euro l’anno di costi di gestione.
Infine c’è la questione passaggio ATO SUD deliberato nel 2012 e non ancora avvenuto, che si profila come l’ennesimo disastro gestionale delle amministrazioni PD che porterà tariffe più alte e una raccolta differenziata ancora più bassa di quella attuale.
In questo quadro la risposta del Sindaco è stata a dir poco singolare definendo ASIU come fiore all’occhiello della Val di Cornia, riconducendo i problemi della società solo alla crisi dell’industria Lucchini, arrivando a dire che non è colpa di ASIU se l’impianto CDR una volta ultimato si sia dimostrata una tecnologia superata e completamente inutile “la società non poteva prevederlo”. E’ la conferma che le amministrazioni PD non stanno prendendo la questione con serietà negano l’evidenza conclamata dei fatti e si rifiutano di portare la questione davanti ai cittadini nei consigli comunali. I sindaci dei comuni della Val di Cornia, soci di ASIU, hanno avallato tutte le decisioni prese in questi anni dalla società e sono i veri responsabili dei danni che provocheranno al territorio e alle tasche dei cittadini.
Comune dei Cittadini