L’altalena dell’Autostrada: si fa o non si fa?
ROMA 7 aprile 2015 - Perfino l’autorevole “Il Sole 24 ore” nei giorni scorsi ha dato per spacciata l’autostrada tirrenica. La motivazione si legava e si lega al fatto che il progetto dell’autostrada non figura nel “Def infrastrutture”, il documento che dà conto delle opere previste nella legge obbiettivo e che verrà verosimilmente presentato all’approvazione dal nuovo ministro Graziano Del Rio in uno dei prossimi consigli dei ministri.
Diversi giornali, al riguardo, hanno sottolineato come sulle linee guide, che sanciscono un vigoroso taglio alla politica delle infrastrutture, ci sarebbe già comunque l’ok non solo dell’apparato tecnico del governo ma anche dei ministri finanziari.
Nella sostanza — e questo pare che a tutt’oggi resti — la scure si abbatterebbe pesante sul piano di quasi trecento miliardi di euro per finanziare oltre 400 interventi che, dopo 14 anni dal varo della legge obbiettivo, sono stati completati solo per l’otto per cento.
Di fronte a queste notizie è intervenuto il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini che ha voluto puntualizzare come la Tirrenica resti ancora una priorità del governo. “La ragione per la quale l’autostrada non compare nel documento del governo indicato negli articoli dei giornali è legata al fatto — ha detto Nencini — che in esso si fa riferimento solo alle opere che godono di un contributo pubblico”. Cosa che evidentemente non sarebbe per la Tirrenica per la quale, secondo quanto precisa il viceministro, entro il 30 maggio, sarà firmato il protocollo di intesa che “consentirà il via definitivo alla realizzazione”.
In che modi, in che termini e a quali condizioni per ora non è dato a sapere. Dopo averne viste ed udite, per anni, di cotte e di crude su questa infrastruttura, noi restiamo in vigile attesa. Il tempo di dirà come davvero andrà a finire.
Molto bene. Con ciò non significa che non si debbano fare investimenti anche se di minor spesa ma importanti per tutta la comunità tirrenica. La prima e la meno costosa è qella di smantellare il casello di S. Pietro a Palazzi per riportarlo là dov’era, ovvero a Rosignano Marittimo.
Poi è molto importante completare il tratto della variante Aurelia tra Chioma e Maroccone, quindi fare la manutenzione ordinaria su tutta la variante Aurelia fino a Grosseto sud e da qui fino al Chiarone mettere in sicurezza la vecchia Aurelia. Con un quarto della spesa prevista dal progetto SAT si farà quanto da sempre richiesto dalle popolazioni costiere.