Per ora regna sovrana l’incertezza

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 4 agos­to 2018 — Lo scor­so giovedì 26 luglio Il Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG ha indet­to una assem­blea pub­bli­ca per infor­mare la cit­tad­i­nan­za su quan­to il sot­toseg­re­tario Dario Gal­li ave­va espres­so nel­l’in­con­tro con­ces­so alla nos­tra asso­ci­azione al MISE . Da quell’ incon­tro, dal­la dis­cus­sione nel­l’assem­blea del 26 e dai suc­ces­sivi avven­i­men­ti, il più ecla­tante dei quali è sta­ta l’ inizia­ti­va di Jin­dal del 31 luglio al Met­ro­pol­i­tan, si sono con­fer­mate o pre­sen­tate nuove crit­ic­ità e inter­rog­a­tivi su pun­ti cru­ciali di tut­ta la vicen­da del­la siderur­gia piom­bi­nese. È utile ricor­dar­li schemati­ca­mente.

  • Non si reg­is­tra­no sostanziali cam­bi­a­men­ti nei com­por­ta­men­ti del nuo­vo gov­er­no, rispet­to al prece­dente, né delle orga­niz­zazioni sin­da­cali e del­la ammin­is­trazione locale. Si decide tut­to, anco­ra una vol­ta, facen­do balenare splen­dide prospet­tive per il futuro; ma sen­za i testi defin­i­tivi, com­pleti e sot­to­scrit­ti da tutte le par­ti in causa, di un piano indus­tri­ale vero e di un accor­do di pro­gram­ma, tornare a colare acciaio suona come una inac­cetta­bile, qua­si offen­si­va, nuo­va nar­razione felice sen­za alcun serio fon­da­men­to.
  • Insis­ti­amo nel sol­lecitare anche questo gov­er­no a dar segui­to a quan­to promes­so dal prece­dente min­istro (Car­lo Cal­en­da) e dal­lo stes­so vicem­i­nistro Gal­li : è nec­es­saria la pre­sen­za del min­istro com­pe­tente ( Lui­gi Di Maio o un suo qual­i­fi­ca­to col­lab­o­ra­tore) a Piom­bi­no per illus­trare e dibat­tere pub­bli­ca­mente il quadro che emerge dal piano indus­tri­ale (… se esiste!) e dal testo defin­i­ti­vo del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma. Ciò sen­za omet­tere temi cru­ciali quali: ammor­tiz­za­tori sociali, dura­ta e modi del­la sorveg­lian­za min­is­te­ri­ale su tut­ta l’ oper­azione, vin­coli posti all’ acquirente per assi­cu­rare gli inves­ti­men­ti prospet­tati (es. forno elet­tri­co !) e i con­seguen­ti liv­el­li occu­pazion­ali, sal­va­guardia degli spazi per la diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca, ruoli rispet­tivi delle ammin­is­trazioni pub­bliche e del pri­va­to per le boni­fiche dei ter­reni,  flus­si di mate­ria,  tutela dell’ ambi­ente.
    Si è forse ven­du­to fab­bri­ca, ter­ri­to­rio e agi­bil­ità del por­to las­cian­do mani com­ple­ta­mente libere all’im­pren­di­tore, sen­za assi­cu­rare con­tropar­tite pos­i­tive certe per la col­let­tiv­ità?
  • Riguar­do agli ammor­tiz­za­tori sociali, cosa intende fare il gov­er­no per garan­tirne la con­ti­nu­ità fino ad inves­ti­men­ti real­iz­za­ti, per scon­giu­rare ulte­ri­ori decur­tazioni di salario e per assi­cu­rare lo stes­so liv­el­lo di pro­tezione ai dipen­den­ti diret­ti ed all’ indot­to?
  • Su altre impor­tan­ti ques­tioni devono venire risposte chiare dall’ azien­da, se, come ha chiesto  Jin­dal al Met­ro­pol­i­tan, si vuole che i lavo­ra­tori si sen­tano parte del­la “grande famiglia Jin­dal”: recu­pero del 30% del salario già decur­ta­to, ruo­lo delle orga­niz­zazioni sin­da­cali in fab­bri­ca, orga­niz­zazione del lavoro, rit­mi e organi­ci che devono ten­er con­to del­la sicurez­za sul lavoro, mod­el­lo di ges­tione per la tutela del­l’am­bi­ente.

Di promesse ne abbi­amo sen­tite anche troppe. Se il nuo­vo impren­di­tore é, come dicono, più serio del prece­dente (e per ora non abbi­amo moti­vo di dubitarne), che si pren­da impeg­ni seri, pre­cisi, sot­to­scrit­ti nero su bian­co e vin­colan­ti. Per ora reg­na sovrana l’ incertez­za e le bandiere del­la lot­ta non van­no ammainate!

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

(Foto di Pino Bertel­li)

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