Per proteggere il mare del promontorio di Baratti
PIOMBINO 4 gennaio 2019 – Sarà o no la zona a mare del promontorio di Baratti compresa nella perimetrazione dei nuovi Siti di Importanza Comunitaria (SIC) marini alla cui definizione la Regione Toscana deve procedere quanto prima, così come l’assessore toscano all’ambiente Federica Fratoni ha affermato recentemente?
Il 9 novembre 2018 si è svolto a Rosignano un incontro di informazione e consultazione pubblica sull’istituzione di nuovi SIC marini a seguito del fatto che, come ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente e difesa del suolo, Federica Fratoni, la Toscana, con il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, l’Emilia Romagna e la Sardegna, si trova ad affrontare una procedura di infrazione (il Caso EU Pilot 8348/16/EV) in riferimento alla incompletezza della Rete Natura 2000 a mare.
Il Ministero dell’ambiente ha chiesto alla Regione Toscana di indicare una perimetrazione dei SIC e delle ZPS (Zone Speciali di Conservazione) utili a garantire un’adeguata copertura di siti Natura 2000, soprattutto in riferimento alla presenza delle specie Tursiops truncatus (tursiope, un delfino costiero piuttosto comune) e di alcuni uccelli marini.
Il Ministero ha anche proposto un ampio SIC marino che dovrebbe estendersi dalla Bocche di Bonifacio-Asinara fino a tutta la costa toscana.
Pur ritenendo che l’area indicata dal Ministero sia troppo ampia la Regione Toscana ha sottolineato che occorre procedere quanto prima alla definizione di nuovi perimetri di SIC marini.
Per la verità la cosa non è nuova perché è da maggio del 2009 che il Ministero dell’ambiente ha formalmente avviato con tutte le Regioni un percorso volto alla designazione di SIC marini, in attuazione di quanto previsto dalla Direttiva Habitat, ed ha inviato comunicazioni ufficiali con le quali, in base alle istanze formulate dalla Commissione Europea, sollecitava il completamento della Rete Natura 2000 a mare in Italia.
Al fine di supportare le Regioni in tale obiettivo il Ministero dette un incarico alla Società Italiana di Biologia Marina (SIBM) per individuare in tutte le regioni costiere le aree potenzialmente idonee per la designazione di SIC marini.
Anche da tale studio scaturì la deliberazione di Consiglio Regionale n. 35 del 6 giugno 2011 che designò 10 Sic marini per una superficie totale di circa 9.500 ettari (senza considerare le aree a mare già designate ZPS):
- Isola di Giannutri
- Scoglio dell’Argentarola
- Estuario dell’Ombrone
- Secche della Meloria
- Isola di Gorgona
- Isola di Capraia
- Isola di Pianosa
- Isola di Montecristo e Formica di Montecristo
- Scoglietto di Portoferraio
- Scarpata continentale.
Ma le aree marine toscane proposte come SIC dalla Società Italiana di Biologia Marina interessavano anche
- Calafuria
- Secche di Vada
- Promontorio di Baratti
- Formiche di Grosseto
che non furono comprese nella deliberazione del 2011.
Attualmente la Toscana è dotata di 11 SIC marini (l’ultimo di recentissima istituzione è relativo all’area di Capalbio).
Pare di capire dalle parole pronunciate dai rappresentanti della Regione Toscana che in sede di definizione dei nuovi perimetri di SIC marini anche queste zone non potranno non essere prese in esame.
Dal 2009 ad oggi un simile tema, rilevante sia dal punto di vista ambientale che economico, non sembra essere stato oggetto di discussione politica né a Piombino né nei Comuni della Val di Cornia. Quei Comuni che ormai da quaranta anni hanno destinato nei loro strumenti urbanistici tutto il promontorio di Populonia dai Ghiaccioni a Baratti e oltre come zona di parco naturalistico e culturale della quale probabilmente il SIC marino sarebbe un razionale complemento.
Ovviamente un simile deficit di informazione e discussione può essere sempre facilmente e proficuamente recuperato.