Per qualificare il treno rotaie occorre una variante

· Inserito in È accaduto

PIOMBINO 19 mar­zo 2019 — Il Comune di Piom­bi­no ha emes­so un comu­ni­ca­to stam­pa, che pub­blichi­amo inte­gral­mente, nel quale affer­ma che l’azien­da Afer­pi ha infor­ma­to recen­te­mente del­la “volon­tà di avviare  inves­ti­men­ti per cir­ca 30 mil­ioni di euro attra­ver­so la real­iz­zazione di nuovi impianti, nel­lo speci­fi­co di un nuo­vo treno rotaie, che con­sen­tirebbe una mag­giore qual­i­fi­cazione del­la lavo­razione delle rotaie sul mer­ca­to e un notev­ole salto di qual­ità del prodotto…L’ impianto dovrebbe essere real­iz­za­to però in un’area adi­a­cente al capan­none che accoglie l’attuale treno rotaie, e questo rap­p­re­sen­terebbe un ele­men­to di con­flit­tual­ità rispet­to a quan­to pre­vis­to dal­la piani­fi­cazione urban­is­ti­ca vigente che ridefinisce  il com­p­lessi­vo rias­set­to delle aree lib­er­ate dalle lavo­razioni siderur­giche. Per la real­iz­zazione del nuo­vo impianto è per­tan­to nec­es­saria una nuo­va vari­ante urban­is­ti­ca che, in ogni caso, neces­si­ta di tem­pi ben defin­i­ti e non di breve ter­mine”
In realtà da nos­tre infor­mazioni e da ciò che sta scrit­to nelle slide pre­sen­tate alle orga­niz­zazioni sin­da­cali nel giug­no 2018 non si trat­ta affat­to di un nuo­vo treno rotaie ma di una qual­i­fi­cazione del­l’e­sistente attra­ver­so un impianto di tem­pra fun­go rota­ia.
Ma cer­ta­mente, anche per questo, come Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia ha scrit­to nel­l’ar­ti­co­lo Quel­la vari­ante Afer­pi da gettare alle ortiche, occorre un vari­ante alla des­ti­nazione del­l’area attual­mente des­ti­na­ta, in virtù del­la vari­ante Afer­pi, preva­len­te­mente al set­tore agro-indus­tri­ale.
E così il Comune, a parte quel “nuo­vo treno rotaie” come dal sen sfug­gi­to, è costret­to ad ammet­tere che sì, occorre pro­prio anco­ra una vari­ante urban­is­ti­ca dopo la fan­tas­magor­i­ca vari­ante Afer­pi fon­da­ta su un piano indus­tri­ale che non esiste più. A questo propos­i­to non pos­si­amo non ricor­dare, anco­ra una vol­ta, che il piano indus­tri­ale alle­ga­to  a quel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma del luglio 2018 che lo stes­so Comune cita non è mai sta­to reso pub­bli­co e forse il Comune dovrebbe pro­prio di qui par­tire dato che di quel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma è uno dei fir­matari. Anche se viene persi­no il dub­bio che neanche il Comune di Piom­bi­no lo conosca data l’in­sis­ten­za che si man­i­fes­ta nel­lo stes­so comu­ni­ca­to stam­pa sul­la neces­sità di un con­fron­to con il Mise, con il Min­is­tero dell’Ambiente e con la Regione Toscana, in quan­to fir­matari anch’es­si di quel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma.

Car­la Maestri­ni, asses­sore all’ur­ban­is­ti­ca del Comune di Piom­bi­no

Comu­ni­ca­to stam­pa Comune di Piom­bi­no
Comune e sin­da­cati riu­ni­ti ques­ta mat­ti­na a palaz­zo comu­nale per dis­cutere la situ­azione lega­ta ai futuri inves­ti­men­ti del­lo sta­bil­i­men­to Afer­pi sul ter­ri­to­rio. All’incontro era­no pre­sen­ti il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani insieme all’assessore all’urbanistica Car­la Maestri­ni e alle  rap­p­re­sen­tanze sin­da­cali.
L’azienda ha infat­ti comu­ni­ca­to recen­te­mente la volon­tà di avviare  inves­ti­men­ti per cir­ca 30 mil­ioni di euro attra­ver­so la real­iz­zazione di nuovi impianti, nel­lo speci­fi­co di un nuo­vo treno rotaie, che con­sen­tirebbe una mag­giore qual­i­fi­cazione del­la lavo­razione delle rotaie sul mer­ca­to e un notev­ole salto di qual­ità del prodot­to.
L’ impianto dovrebbe essere real­iz­za­to però in un’area adi­a­cente al capan­none che accoglie l’attuale treno rotaie, e questo rap­p­re­sen­terebbe un ele­men­to di con­flit­tual­ità rispet­to a quan­to pre­vis­to dal­la piani­fi­cazione urban­is­ti­ca vigente che ridefinisce  il com­p­lessi­vo rias­set­to delle aree lib­er­ate dalle lavo­razioni siderur­giche. Per la real­iz­zazione del nuo­vo impianto è per­tan­to nec­es­saria una nuo­va vari­ante urban­is­ti­ca che, in ogni caso, neces­si­ta di tem­pi ben defin­i­ti e non di breve ter­mine.
La riu­nione con i sin­da­cati è servi­ta per­tan­to a fare una pri­ma val­u­tazione del­la situ­azione.
“Abbi­amo spie­ga­to alle rap­p­re­sen­tanze sin­da­cali che a nos­tro avvi­so dovrebbe essere ver­i­fi­ca­ta la coeren­za del prog­et­to pro­pos­to da Afer­pi con quan­to pre­vis­to e sta­bil­i­to nell’Accordo di Pro­gram­ma sot­to­scrit­to nel luglio 2018, apren­do quin­di un con­fron­to con il Mise, con il Min­is­tero dell’Ambiente e con la Regione Toscana, in quan­to fir­matari – affer­ma Giu­liani –  la ques­tione va dunque appro­fon­di­ta in ogni suo aspet­to pri­ma di pot­er avviare un nuo­vo pro­ced­i­men­to in tal sen­so. Si trat­ta comunque di un inves­ti­men­to sicu­ra­mente impor­tante che raf­forz­erebbe la capac­ità indus­tri­ale del­la fab­bri­ca sul ter­ri­to­rio, sen­za provo­care par­ti­co­lare impat­to ambi­en­tale.  In ques­ta fase, d’accordo con i sin­da­cati, abbi­amo quin­di sta­bil­i­to di pro­cedere coin­vol­gen­do tut­ti i sogget­ti isti­tuzion­ali inter­es­sati.”

Commenta il post