Luciano Canfora: il passato ci chiarisce le idee
PIOMBINO 21 ottobre 2014 — Nell’ambito della rassegna “Ottobre Libri” mercoledì 22 ottobre alle 16,30 al Centro “Giò De Andrè” sarà presente Luciano Canfora con il suo ultimo libro “Il presente come storia” edito da Rizzoli. A curare l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Piombino assessorato alla cultura, sarà Fabio Canessa che introdurrà i temi del libro intervistando il professor Canfora.
Canfora affronta infatti i temi più cari della storiografia che sono quelli della corretta interpretazione dei fatti e dei diversi criteri di lettura della storia.
Chi sono gli oligarchi, sono loro il motore della storia? O la massa dei molti? Per Canfora scrivere storia vuol dire lottare contro gli effetti del progressivo allontanamento dai fatti: in tale lotta “il pathos narrativo, la partecipazione emotiva, non il volgare patetismo, non sono un cascame del lavoro storiografico ma al contrario l’indizio della perdurante vita del passato dentro di noi”.
Compito dello storico è dunque quello di districarsi tra i documenti e le invenzioni letterarie, in bilico sul limitare di congetture che tentano di scrutare ciò che le fonti non dicono.
Lo storico Fernand Braudel nel suo importante libro sul Mediterraneo, distingueva le “increspature superficiali”, quelle per noi immediatamente percebili nella quotidianità, quelle che si manifestano nei conflitti visibili come quelli politici, ben diverse dai movimenti più lenti, quelli che avvengono in profondità e danno, dopo molti anni, i loro frutti. Per esempio le trasformazioni economiche e dei modi di produzione, ma anche l’affermarsi di nuove correnti capaci di trasformare il sentire comune delle masse, le rivoluzioni scientifiche ecc, mentre ancora più in profondo operano le lentissime trasformazioni dell’ambiente naturale. Braudel distingueva pertanto i tempi della storia e metteva in guardia dalla storia dal movimento rapido e incessante e di superficie, perché descritta dai contemporanei che l’hanno appena vissuta in modo troppo “bruciante”, troppo influenzata dalle loro collere, sogni e illusioni.
Nelle pagine di questo libro l’autore interroga inoltre ‘antichità a proposito di grandi questioni sempre vitali, se non addirittura pungenti, come la giustizia, la cittadinanza, la libertà, il falso: ricordandoci che l’aver avuto ragione “è esso stesso un elemento storico, cioè soggetto al mutamento”.
Canfora è professore emerito all’Università di Bari, dirige i “Quaderni di Storia” e collabora con il Corriere della Sera, per il quale ha curato nel 2012 la sezione “Classici del pensiero”: greci e latini. Per Rizzoli ha pubblicato, tra gli altri, “La storia falsa” (2008), Il viaggio di Artemidoro2 (2010), “Il Corriere tra Stalin e Trockij 1926–1929” (2010) e la “Guerra civile ateniese” (2013).
UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO