Pessime le condizioni dell’ oncoematologia

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PIOMBINO 21 luglio 2018 — Dopo il crol­lo, nei giorni scor­si, del solaio di una cam­era del repar­to di oncoema­tolo­gia e la ver­i­fi­ca di pos­si­bili altri ced­i­men­ti strut­turali che ha por­ta­to all’immediata chiusura del repar­to e al trasfer­i­men­to dei pazi­en­ti ad altro padiglione, inter­viene Costan­za Vac­caro del­la Lega per seg­nalare la crit­ic­ità in cui ver­sa l’ospedale di Livorno: “Ciò che ci las­cia sgo­men­ti –dice- non è soltan­to il ris­chio cor­so dai pazi­en­ti oncoema­to­logi­ci o il grave dis­a­gio a cui sono sogget­ti insieme al per­son­ale medico ed infer­mieris­ti­co costret­to a lavo­rare in con­dizioni insop­porta­bili, ma anche le infor­mazioni rac­colte sul­la scarsa orga­niz­zazione inter­na. Risul­ta, infat­ti, che al day hos­pi­tal, le med­i­cine dis­tribuite dal­la far­ma­cia dell’ospedale, nec­es­sarie per la ter­apia dei pazi­en­ti, giun­gono in repar­to la mat­ti­na stes­sa del­la dis­tribuzione, spes­so in ritar­do, anziché essere pre­dis­poste, sec­on­do buon sen­so, la sera pri­ma per una loro pun­tuale som­min­is­trazione mat­tuti­na. Poiché il day hos­pi­tal chi­ude alle ore 14,00 e poiché alcu­ni cicli di chemio dura­no anche diverse ore, risul­terebbe che i ritar­di con cui arrivano queste med­i­cine al mat­ti­no, provochereb­bero il pro­trar­si delle ter­apie oltre l’orario di chiusura del repar­to e sareb­bero addirit­tura tali da pregiu­di­care per il paziente l’intero ciclo di ter­apia”.
Se ciò fos­se vero, con­tin­ua Vac­caro, non si com­prende come non sia pos­si­bile orga­niz­zare la dis­tribuzione dei far­ma­ci in modo da ren­der­li disponi­bili fin dal­la sera prece­dente al loro impiego evi­tan­do di met­tere a ris­chio la salute dei pazi­en­ti. Stan­do a fonti interne, pros­egue il com­mis­sario Carel­la, tali ritar­di sareb­bero dovu­ti al fat­to che da anni, si attende l’adozione di un soft­ware speci­fi­ca­mente ded­i­ca­to ad orga­niz­zare questo tipo di lavoro. Ora, vien da chieder­si:
non basterebbe la tele­fona­ta di un diri­gente, avval­en­dosi delle pre­rog­a­tive cor­re­late al pro­prio ruo­lo, per risol­vere il prob­le­ma?
Se così fos­se – chiosa Vac­caro — chiedi­amo al diret­tore dell’ospedale un suo inter­ven­to imme­di­a­to per evitare il per­pet­u­ar­si di un sis­tema che sem­bra fare acqua da tutte le par­ti. Riguar­do a tali fenomeni, la Lega annun­cia fin d’ora il sopral­lu­o­go all’ospedale di una pro­pria del­egazione par­la­mentare e nel frat­tem­po, ci chiedi­amo con che cor­ag­gio il pres­i­dente Enri­co Rossi, cosciente di avere abban­do­na­to a sé stes­so l’ospedale livor­nese, con­tinui a par­lare di Mod­el­lo Toscano del­la san­ità.
A pen­sar male si farà pec­ca­to, ma non sarà che con la boc­ciatu­ra del prog­et­to di costru­ire il nuo­vo Ospedale a Mon­ten­ero, facen­do sfu­mare gli appeti­ti delle solite coop­er­a­tive, la giun­ta regionale abbia per­so ogni inter­esse al buon fun­zion­a­men­to di quel­lo attuale?

Lega Rosig­nano e Bas­sa Val di Ceci­na
Seg­rete­ria provin­ciale LEGA 
Seg­rete­ria Nazionale LEGA 

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