Lo chiamano atto di pianificazione ma è una "possibile agenda"

Piani a mezzo di piani ed ancora piani

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Redazione

PIOMBINO 14 luglio 2016 — L’han­no chiam­a­to l’at­to di piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale e urban­is­ti­ca comu­nale, ma in realtà è «…una pos­si­bile “agen­da” delle attiv­ità e dei pro­ced­i­men­ti in tema di piani­fi­cazione da pro­muo­vere nel prossi­mo tri­en­nio…».
Non per questo è meno pre­oc­cu­pante, dato che con esso si met­tono in evi­den­za anco­ra una vol­ta i prob­le­mi irrisolti del­la polit­i­ca urban­is­ti­ca del Comune di Piom­bi­no. E le altret­tan­to irrisolte relazioni con le politiche urban­is­tiche degli altri Comu­ni del­la Val di Cor­nia.
Bas­ta citare date ed argo­men­ti:

  • nel pri­mo semes­tre 2017 si avvierà il pro­ced­i­men­to di elab­o­razione del nuo­vo piano strut­turale inter­co­mu­nale,
  • nel luglio 2016 si è avvi­a­ta la varante per la grande indus­tria (Afer­pi),
  • nel sec­on­do semes­tre 2016 si avvierà il pro­ced­i­men­to per la vari­ante rel­a­ti­va alla ricon­ver­sione dell’ Enel, ammes­so che i pro­po­nen­ti for­mal­izzi­no la pro­pos­ta nel sec­on­do semes­tre 2016,
    nel giug­no 2016 si è avvi­a­ta la vari­ante per Pog­gio all’ Agnel­lo,
  • nel set­tem­bre 2016 sarà pro­mossa una cam­pagna d’as­colto final­iz­za­ta all’adegua­men­to del rego­la­men­to urban­is­ti­co comu­nale,
  • sarà pro­mossa nel frat­tem­po l’at­tuazione di pre­vi­sioni già con­tenute nel rego­la­men­to urban­is­ti­co.

Sic­come le vari­anti che chia­mano in causa Afer­pi ed Enel le gestisce il Comune di Piom­bi­no, e solo esso, e vis­to con quale fer­mez­za anche la vari­ante di Pog­gio all’Ag­nel­lo, ancorché in con­trasto con una delle scelte fon­da­men­tali del vigente piano strut­turale, è sta­ta decisa dal­lo stes­so Comune, è facile prevedere che il nuo­vo piano strut­turale, se e quan­do nascerà, sarà forte­mente se non com­ple­ta­mente con­dizion­a­to dalle scelte già fat­te e non cer­to val­u­tate e con­cor­date tra tut­ti i Comu­ni. Nat­u­ral­mente può anche dar­si che questo agli altri Comu­ni non inter­es­si ma questo non sig­nifi­ca che non ven­ga annul­la­to il val­ore ed il sig­ni­fi­ca­to di una coer­ente piani­fi­cazione inter­co­mu­nale in fun­zione dei quali quel liv­el­lo di piani­fi­cazione è sta­to con­cepi­to  e dovrebbe essere por­ta­to avan­ti (almeno teori­ca­mente).
Non è ben chiaro ma sem­bra che comunque sarà pro­mosso un “pac­chet­to” di pre­vi­sioni già con­tenu­to nel rego­la­men­to urban­is­ti­co comu­nale. Già l’ar­go­men­to viene affronta­to nel­l’ar­ti­co­lo “Il doc­u­men­to che riv­o­luziona la cit­tà di Piom­bi­no?”, ma se si ricor­da che com­paiono pre­vi­sioni come la strut­tura ricetti­va al Castel­lo-Asi­lo Pro patria, la ricon­ver­sione fun­zionale degli ex Licei, la ricon­ver­sione fun­zionale degli ex Macel­li (real­iz­zazione nuo­vo canile), il polo sporti­vo loc. Ghi­ac­cioni (cit­tadel­la del­lo sport), che han­no cos­ti­tu­ito già lun­ga e pesante marea di lavoro inutile o che han­no ben poca (ad essere ottimisti) pos­si­bil­ità di essere real­iz­za­ti, la con­clu­sione è che non si è anco­ra pre­so atto, o forse non si vuole, che il rego­la­men­to urban­is­ti­co, pur doven­do essere uno stru­men­to real­is­ti­co e real­iz­z­abile in un tem­po lim­i­ta­to, non lo è affat­to né lo è mai sta­to.
Una coeren­za prin­ci­pale ha quest’at­to: la coeren­za con le enun­ci­azioni ed i procla­mi che almeno dal 2005 van­no per la mag­giore a Piom­bi­no.
Ma di ciò Piom­bi­no non ha bisog­no.

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