Piani operativi, ci sono ma è come se non ci fossero

· Inserito in Teoria e pratica

Si chia­ma Piano oper­a­ti­vo. É lo stru­men­to che dovrebbe per­me­t­tere ai Con­sigli comu­nali ogni anno di dis­cutere ed approvare politiche, inves­ti­men­ti, situ­azione delle soci­età parte­ci­pate e per questo dovrebbe essere alle­ga­to al bilan­cio pre­ven­ti­vo del comune. In realtà dal 2006 quan­do fu approva­to il rego­la­men­to per il con­trol­lo delle soci­età parte­ci­pate dal Comune di Piom­bi­no che questo prevede­va i Piani oper­a­ti­vo non sono mai sta­ti alle­gati e nem­meno con­seg­nati al comune. A dir la ver­ità la Soci­età pat­ri­mo­ni­ale li ha con­seg­nati e tal­vol­ta anche la Soci­età dei parchi ma le altre soci­età no e comunque il Con­siglio comu­nale non ne ha fat­to mai ogget­to di dis­cus­sione ed approvazione.
Vedi­amo meglio.
Siamo nell’ Otto­bre 2006 e il Con­siglio comu­nale di Piom­bi­no appro­va un rego­la­men­to per il con­trol­lo delle soci­età parte­ci­pate dal Comune di Piom­bi­no.
L’obiettivo prin­ci­pale del rego­la­men­to, lo dice lo stes­so comune in un comu­ni­ca­to stam­pa, è quel­lo di dis­ci­pli­nare il proces­so di ver­i­fi­ca e di con­trol­lo sia per le soci­età che gestis­cono servizi pub­bli­ci affi­dati, sia per le soci­età che sono comunque parte­ci­pate dal comune indipen­den­te­mente dal­la quo­ta di parte­ci­pazione, garan­ten­do trasparen­za e aper­tu­ra all’esterno. Le norme approvate si esten­dono quin­di ad Asiu, Tap, Atm, Ceval­co, Soci­età Parchi del­la Val di Cor­nia, Asa. Inizia­ti­va gius­ta per tentare di risol­vere un prob­le­ma esistente, quel­lo cioè di elim­inare la ten­den­za, pre­sente non solo a Piom­bi­no, per la quale le soci­età parte­ci­pate diven­tano un cor­po estra­neo al proces­so deci­sion­ale demo­c­ra­ti­co ed in par­ti­co­lare ai Con­sigli comu­nali pur ammin­is­tran­do denaro pub­bli­co, tan­to denaro pub­bli­co. Per questo si indi­vid­u­ano regole e norme ed una tem­p­is­ti­ca per le quali le parte­ci­pate devono inviare a date sta­bilite relazioni sul­lo sta­to pat­ri­mo­ni­ale ed il con­to eco­nom­i­co, il bilan­cio e così via. Ma il doc­u­men­to più impor­tante è la pro­pos­ta di Piano oper­a­ti­vo per l’an­no suc­ces­si­vo che si com­pone del con­to eco­nom­i­co aggre­ga­to azien­dale, del bud­get del­la ges­tione carat­ter­is­ti­ca, del­la pro­pos­ta di inves­ti­men­ti, delle vari­azioni del per­son­ale e così via. E va approva­to nat­u­ral­mente dal Con­siglio Comu­nale uni­ta­mente al bilan­cio annuale e pluri­en­nale del comune.
Dal 2006 ciò non è mai avvenu­to. Il prob­le­ma del­la trasparen­za e del con­trol­lo delle parte­ci­pate non è sta­to anco­ra risolto.

 

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