IL SINDACO FERRARI: "INACCETTABILI I RICATTI DA PARTE DELL'AZIENDA"

Piano industriale, JSW ha chiesto una proroga

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PIOMBINO 24 gen­naio 2020JSW Steel Italy ha invi­a­to la let­tera che ripor­ti­amo di segui­to ai Min­is­teri del­lo svilup­po eco­nom­i­co e del­l’am­bi­ente, alla Regione Toscana, alla Provin­cia di Livorno, al Comune di Piom­bi­no, alla direzione gen­erale del­l’A­gen­zia del demanio, alle Agen­zie per il demanio di Toscana e Umbria, all’Au­torità del sis­tema por­tuale del mar Tir­reno set­ten­tri­onale e, per conoscen­za, al Min­is­tero dei trasporti, alla Luc­chi­ni Spa in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia e alla direzione di Ter­na Spa:

Egre­gi Sig­nori,
come noto. JSW Steel Italy S.r.l. ha acquisi­to il sito pro­dut­ti­vo di Piom­bi­no in data 24 Luglio 2018. Con­tes­tual­mente è sta­to sot­to­scrit­to, con le Ammin­is­trazioni in ind­i­riz­zo. l’Ac­cor­do di Pro­gram­ma cita­to in ogget­to (in breve, “l’ADP”). Tale acqui­sizione vede impeg­na­to l’ac­quirente nei ter­mi­ni ivi rap­p­re­sen­tati e sec­on­do quan­to con­tenu­to nel Piano indus­tri­ale ad esso alle­ga­to (in breve. il “Piano”). Ricor­diamo altresì che il sito di Piom­bi­no è sta­to ricom­pre­so fra le “Aree di crisi indus­tri­ale com­p­lessa” ai sen­si del­l’ar­ti­co­lo 1 D.L. 26 Aprile 2013 n.ro 43 legge 24 giug­no 2013 n.ro 71.
Nel rispet­to degli impeg­ni assun­ti con la sud­det­ta acqui­sizione la scrivente, tramite le aziende del grup­po (ora denom­i­nate JSW Steel Italy Piom­bi­no, Piom­bi­no Logis­tics Spa, A JSW Enter­prise a socio uni­co e GSI Luc­chi­ni Spa) ha dato segui­to all’im­peg­no rel­a­ti­vo al man­ten­i­men­to e alla ripresa del­l’at­tiv­ità di lam­i­nazione, la cd “Fase I del Piano”, la quale, per inciso, ha vis­to, solo per rimanere all’ul­ti­mo semes­tre. un liv­el­lo occu­pazionale pari a 615 FTE/mese per JSW Steel Italy Piom­bi­no S.p.A., 41 FTE/mese per GSI Luc­chi­ni S.p.a. e 85 FTE/mese per Piom­bi­no Logis­tics S.p.A. — A JSW Enter­prise a Socio Uni­co, per un per un totale com­bi­na­to di 741 FTE/mese, dato in lin­ea con le aspet­ta­tive occu­pazion­ali del­la “Fase I del Piano”.
Sul piano ambi­en­tale, le linee gui­da per il dis­man­tling sono state deposi­tate nei ter­mi­ni pre­visti dal­l’ADP e sono state avvi­ate e con­cluse alcune attiv­ità di demolizione e sman­tel­la­men­to. seg­nata­mente la prin­ci­pale rap­p­re­sen­ta­ta dal­la demolizione del capan­none indus­tri­ale denom­i­na­to Ex Tundish, oltre a altri impianti/fabbricati di por­ta­ta minore.
Oltre a quan­to sopra espos­to, sono state avvi­ate le prog­et­tazioni degli inter­ven­ti di miglio­ra­men­to del­la qual­ità pro­dut­ti­va nec­es­sari a sostenere le odierne aspet­ta­tive del mer­ca­to, riguardan­ti la real­iz­zazione del­l’esten­sione del­la lunghez­za del­la rota­ia prodot­ta da 108 metri a 120 metri, l’in­duri­men­to del­la tes­ta del­la rota­ia, l’ot­timiz­zazione qual­i­ta­ti­vo e pro­dut­ti­vo dei lam­i­na­toi per barre e vergel­la. oltre al rag­giung­i­men­to di un accor­do pre­lim­inare per l’ac­quis­to di un ulte­ri­ore lam­i­na­toio per la pro­duzione delle sfere in acciaio, per un totale inves­ti­men­to pre­vis­to pari a cir­ca 55 mil­ioni di euro.
Pari­men­ti, il grup­po. come pri­va­to incolpev­ole ai sen­si del D.Lgs. 152/2006 arti­co­lo 252bis, ha deposi­ta­to il prog­et­to di “MISO Fase 0”, con­sis­tente nel­la rimozione dei deposi­ti incon­trol­lati ered­i­tati sul sed­ime, dan­do inizio alle rel­a­tive attiv­ità pro­pe­deu­tiche (cam­pi­ona­men­ti, anal­isi e sim­ili) ed esec­u­tive.
La scrivente ha altresì dato avvio e ampio segui­to all’at­tiv­ità di imple­men­tazione del­la cd “Fase 2 del Piano”. ovverosia, prin­ci­pal­mente, allo stu­dio di fat­tibil­ità per la nuo­va pro­duzione siderur­gi­ca da acciaieria elet­tri­ca, nonos­tante dal­la data di acqui­sizione del sito il mer­ca­to mon­di­ale del­l’ac­ciaio ed il cor­re­la­to quadro eco­nom­i­co siderur­gi­co abbiano subito un peg­gio­ra­men­to costante e con­sis­tente e non si siano mai con­cretiz­za­ti gli aus­pi­cati aumen­ti quan­ti­ta­tivi di rotaie des­ti­nate al mer­ca­to nazionale, che la nos­tra azien­da sarebbe facil­mente in gra­do di pro­durre.
Inoltre, nonos­tante le migliori inten­zioni, la soci­età capogrup­po indi­ana e le altre soci­età del grup­po devono loro mal­gra­do ril­e­vare che, ad oggi. non si è anco­ra arrivati alla definizione delle modal­ità, dei tem­pi e dei para­metri di attuazione ed ese­cuzione, nonché del­la dura­ta, degli impeg­ni pre­si dalle isti­tuzioni (a liv­el­lo nazionale, regionale e per il tramite di Invi­talia) e con­tenu­ti nel­l’ac­cor­do di pro­gram­ma. che sono pur sem­pre in con­cre­to deter­mi­nan­ti per il cor­ret­to com­ple­ta­men­to di un qual­si­asi di stu­dio di fat­tibil­ità che aspiri a con­cretiz­zarsi in un piano indus­tri­ale di suc­ces­so, ovvero:

  • l’agevolazione del cos­to di approvvi­gion­a­men­to del­l’en­er­gia elet­tri­ca;
  • l’i­den­ti­fi­cazione del sito e rel­a­tivi ter­mi­ni di uti­liz­zo, ded­i­ca­to allo smal­ti­men­to delle scorie e dei refrat­tari prove­ni­en­ti dal­la pro­duzione di acciaio del­la “Fase 2”;
  • il rilas­cio del­la con­ces­sione dema­niale marit­ti­ma trenten­nale (con eva­sione del­la richi­es­ta di riduzione del canone oltre la con­fer­ma del­la con­ces­sione tem­po­ranea e del­l’u­ti­liz­zo delle ban­chine pub­bliche a fronte del­la pre­sen­tazione del piano di ristrut­turazione del pon­tile);
  • il rag­giung­i­men­to di un accor­do per real­iz­zazione di un col­lega­men­to fer­roviario ded­i­ca­to che con­sen­ta di rag­giun­gere diret­ta­mente i nuovi banchi­na­men­ti e che non inter­ferisca con quel­lo già esistente, di pro­pri­età di JSW Steel Italy Piom­bi­no S.p.A.;
  • l’im­peg­no ad atti­vare le inizia­tive volte a indi­vid­uare le risorse finanziarie ed erogazione del finanzi­a­men­to, pari a euro 15 mil­ioni, pre­vis­to dal­la nor­ma­ti­va dei con­trat­ti di svilup­po;
  • l’im­peg­no ad atti­vare le inizia­tive volte a indi­vid­uare le risorse finanziarie ed erogazione del finanzi­a­men­to, pari a euro 18 mil­ioni, pre­vis­to dal­la legge 181 /89;
  • la onfer­ma ed erogazione delle agevolazioni a fon­do per­du­to, pari a euro 30 mil­ioni dal POR del FESR 2014–2020.

Non essendo sta­ti anco­ra defin­i­ti i pun­ti di cui sopra, quin­di, inevitabil­mente si impone uno slit­ta­men­to rispet­to al ter­mine di 18 mesi inizial­mente ipo­tiz­za­to per la pre­sen­tazione del piano.
Tut­tavia, poiché res­ta fer­ma l’in­ten­zione del grup­po di con­fer­mare appieno i pre­visti sforzi per il prog­et­to di rilan­cio del sito pro­dut­ti­vo, la scrivente pro­pone alle ammin­is­trazioni in ind­i­riz­zo di pre­sentare, nel ter­mine di 4 mesi dal­la data del­la pre­sente, e sola­mente nel­la for­ma pre­lim­inare che la man­can­za dei para­metri di attuazione ed ese­cuzione degli impeg­ni di cui sopra inevitabil­mente ci impone, un piano indus­tri­ale iniziale con­dizion­a­to all’ot­tem­pera­men­to dei sud­det­ti adem­pi­men­ti, ai quali chiedi­amo agli enti pub­bli­ci di provvedere nel ter­mine ulte­ri­ore di 4 mesi dal­la data del­la pre­sen­tazione del piano pre­lim­inare medes­i­mo.
In atte­sa di un vostro unanime e con­corde riscon­tro, rin­novi­amo la nos­tra com­ple­ta disponi­bil­ità ad una fat­ti­va col­lab­o­razione con le autorità ital­iane per la definizione dei pun­ti anco­ra pen­den­ti, con l’in­vi­to altresì, a dare con­cre­to segui­to agli impeg­ni assun­ti dalle Isti­tuzioni locali e nazion­ali: sen­za tale sup­por­to con­cre­to, nei ter­mi­ni rap­p­re­sen­tati dal­l’ADP, l’op­er­azione non pre­sen­terebbe infat­ti, reali pos­si­bil­ità di rius­ci­ta.

 

Com­men­to del sin­da­co al comu­ni­ca­to di JSW

Il sin­da­co Francesco Fer­rari

JSW Steel Italy ha chiesto una pro­ro­ga di quat­tro mesi per la pre­sen­tazione di un piano indus­tri­ale pre­lim­inare: è inac­cetta­bile che l’azienda con­tinui a tenere un intero ter­ri­to­rio appe­so a un filo”.
Inizia così il sin­da­co Francesco Fer­rari per com­mentare la richi­es­ta di pro­ro­ga da parte del­la pro­pri­età dell’impianto siderur­gi­co piom­bi­nese.
“Il ter­mine per la pre­sen­tazione del piano indus­tri­ale — con­tin­ua Fer­rari —  è scadu­to, l’azienda ave­va assi­cu­ra­to al Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co che entro una set­ti­mana avrebbe pre­sen­ta­to il piano di inves­ti­men­ti che la cit­tà aspet­ta dal luglio del 2018. Oggi, invece, arri­va una richi­es­ta di pro­ro­ga adducen­do la scu­sante del man­ca­to adem­pi­men­to da parte del min­is­tero e del­la Regione Toscana agli impeg­ni con­tenu­ti nell’accordo di pro­gram­ma. Tut­to ciò è inac­cetta­bile: l’azienda pro­va e tenere in scac­co le isti­tuzioni e, di con­seguen­za, una cit­tà intera. E men­tre i lavo­ra­tori aspet­tano di conoscere quale sarà il pro­prio futuro, si con­tin­ua sola­mente a sper­i­menta­re la lavo­razione dell’acciaio al piom­bo. JSW pre­tende con­ces­sioni gio­can­do sul­la con­dizione crit­i­ca di un ter­ri­to­rio: chiede ulte­ri­ori quat­tro mesi per pre­sentare un piano indus­tri­ale che dichiara essere pre­lim­inare e, dunque, anco­ra una vol­ta non riso­lu­ti­vo.
È giun­to il momen­to di avere il cor­ag­gio di smar­car­si dai ricat­ti dell’azienda, di cam­biare strate­gia pre­tenden­do con­seguen­ze certe per il man­ca­to rispet­to degli impeg­ni. È di certez­za che Piom­bi­no ha bisog­no, non di isti­tuzioni supe­ri­ori prone davan­ti alle richi­este di un’azienda che si approf­itta di un ter­ri­to­rio e sor­de davan­ti a quelle di una cit­tà. È indis­pens­abile cam­biare approc­cio: oggi più che mai si impone la neces­sità di rivedere i numerosi accor­di di pro­gram­ma e di sti­lare un uni­co atto con­cre­to che affron­ti com­p­lessi­va­mente tut­ti i temi cru­ciali del ter­ri­to­rio, a par­tire dalle boni­fiche, dalle opere infra­strut­turali e dall’industria; il tut­to con impeg­ni eco­nomi­ci cer­ti da parte dei vari min­is­teri, anche sul­la base dei finanzi­a­men­ti che l’Europa ha dichiara­to di met­tere a dis­po­sizione per la riqual­i­fi­cazione ambi­en­tale. Piom­bi­no potrà rinascere solo diven­tan­do luo­go di sper­i­men­tazione di una nuo­va polit­i­ca nazionale ed euro­pea. Questo è ciò di cui Piom­bi­no ha bisog­no, è il con­tenu­to del doc­u­men­to che abbi­amo pro­pos­to al tavo­lo al Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co  e l’unica azione vera­mente riso­lu­ti­va per i prob­le­mi del ter­ri­to­rio”.

Comu­ni­ca­to di Seg­rete­ria Provin­ciale UGL­metalmec­ca­ni­ci  e RSU UGLM delle ore 9:34
Dopo l’in­con­tro a Roma, al MiSE, del 16 gen­naio scor­so, ave­va­mo appre­so, con favore e con ottimis­mo, la notizia che Jin­dal avrebbe pre­sen­ta­to il piano indus­tri­ale entro una set­ti­mana, anche in virtù degli scon­ti sul cos­to del­l’en­er­gia che il Gov­er­no ha con­fer­ma­to.  Men­tre aspet­tava­mo il Piano Indus­tri­ale siderur­gi­co, non solo il Piano Indus­tri­ale non è arriva­to, ma è ripar­ti­ta la sper­i­men­tazione di lavo­razione di acciaio al piom­bo.
Per il Piano Indus­tri­ale si dice che è nec­es­sario atten­dere la con­for­mazione del nuo­vo “man­age­ment”.
Siamo sbalordi­ti, per usare un eufemis­mo. Pri­ma sem­bra­va che il prob­le­ma per il Piano Indus­tri­ale fos­se il cos­to del­l’en­er­gia. Ora il prob­le­ma sem­bra essere il nome di qualche man­ag­er ?  Intan­to si riparte con la lavo­razione al piom­bo.
UGL vor­rebbe sapere, a questo pun­to, a che gio­co stia gio­can­do la multi­nazionale indi­ana.
Quan­to tem­po anco­ra i lavo­ra­tori dovran­no aspettare per sapere se esiste un Piano Indus­tri­ale che dia un futuro a loro, alle loro famiglie e ad una cit­tà intera?  Non sono sta­ti suf­fi­ci­en­ti 18 mesi?
Forse si sta sfrut­tan­do al mas­si­mo quel­lo che res­ta degli impianti, sen­za avere una visione per il futuro?
Per quan­to riguar­da la lavo­razione al piom­bo UGL rib­adisce la sua totale con­tra­ri­età per­ché si trat­ta di una lavo­razione poten­zial­mente peri­colosa.
In una azien­da dove ci risul­ta scarseg­gi­no addirit­tura le tute, le scarpe anti­n­for­tunis­tiche e gli indu­men­ti pro­tet­tivi  si sper­i­men­ta una lavo­razione di quel tipo?
Bas­ta rin­vii, bas­ta ricat­ti, bas­ta lavo­razioni peri­colose.
Non c’è ad oggi uno strac­cio di Piano indus­tri­ale, il Gov­er­no ne trag­ga le giuste con­seguen­ze.
Si inizi a pen­sare ad uscite volon­tarie con incen­tivi eco­nomi­ci, come è sta­to fat­to a Taran­to. Si inizino urgen­te­mente le boni­fiche del SIN.
I lavo­ra­tori di Piom­bi­no non pos­sono per­me­t­ter­si di aspettare Jin­dal a tem­po inde­ter­mi­na­to.
Se non ci saran­no altre novità impor­tan­ti l’era Jin­dal a Piom­bi­no può con­sid­er­ar­si con­clusa.

Comu­ni­ca­to di Fiom, Fim, Uilm delle ore 18:04
Abbi­amo appre­so solo oggi che il Grup­po JSW ha invi­a­to a tut­ti i sogget­ti fir­matari del­l’Ac­cor­do di Pro­gram­ma la richi­es­ta di pro­ro­ga per la pre­sen­tazione del Piano Indus­tri­ale.
È sta­to richi­es­ta uffi­cial­mente una pro­ro­ga di 4 mesi indi­can­do che la pre­sen­tazione del Piano Indus­tri­ale è vin­co­la­ta al fat­to di avere risposte certe e defin­i­tive, non promesse di mas­si­ma, sui temi anco­ra sul tavo­lo.
Anco­ra una vol­ta i lavo­ra­tori di Piom­bi­no si vedono costret­ti a subire le con­seguen­ze eco­nomiche e una prospet­ti­va di totale incertez­za a causa delle respon­s­abil­ità di sogget­ti che non rispet­tano gli impeg­ni sot­to­scrit­ti.
Da una parte abbi­amo l’azien­da che non ha anco­ra rispet­ta­to nes­suno degli impeg­ni sot­to­scrit­ti : gli inves­ti­men­ti sul­la lam­i­nazione, gli sman­tel­la­men­ti, la pre­sen­tazione del prog­et­to per la nuo­va acciaieria elet­tri­ca entro i 18 mesi pre­visti.
Solo un mese fa la pro­pri­età annun­ci­a­va di vol­ere pro­durre fino ad 80.000 ton­nel­late al mese dal­l’inizio del 2020.
Pro­duzioni che riteneva­mo fin da subito poco cred­i­bili vis­to anche lo sta­to in cui ver­sano i treni di lam­i­nazione.
Tim­o­ri purtrop­po oggi con­fer­mati dai fat­ti e da un pro­cedere anco­ra a singhioz­zo:

  • la riparten­za del treno vergel­la con­tin­ua ad essere pos­tic­i­pa­ta (ad oggi lamin­erà forse per poco più di una set­ti­mana a metà Feb­braio);
  • il treno barre si fer­merà la prossi­ma set­ti­mana sen­za anco­ra avere una data di riparten­za pre­vista;
  • nes­suna pro­fon­dità pro­dut­ti­va del treno rotaie.

Chiaro che così, sen­za un pro­gram­ma e sen­za una nor­male prog­et­tazione si va ben poco lon­tani.
È quan­tomai para­dos­sale sen­tir­si dire che il prob­le­ma del­la con­ti­nu­ità è la man­can­za di semi­prodot­to ed allo stes­so tem­po annun­cia­re la richi­es­ta di una pro­ro­ga per la costruzione dei forni elet­tri­ci.
Dal­l’al­tra parte abbi­amo un Gov­er­no che pen­sa solo alle pro­prie beghe interne ed alle cam­pagne elet­torali region­ali. L’ennesimo Min­istro del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co che snob­ba la verten­za del sec­on­do polo siderur­gi­co ital­iano del­e­ga­to alla scarsa atten­zione del Vice Capo di Gabi­net­to.
Nes­suna rispos­ta alla richi­es­ta di un incon­tro di ver­i­fi­ca né delle Seg­reterie Provin­ciali né delle Seg­reterie Nazion­ali di Fim-Fiom-Uilm.
Nes­suna rispos­ta in mer­i­to ai tavoli del­l’en­er­gia, delle boni­fiche, degli smal­ti­men­ti delle scorie.
L’u­ni­ca cosa che i lavo­ra­tori di Piom­bi­no han­no per­cepi­to dal Gov­er­no sul­la pro­pria pelle è una dif­feren­za di trat­ta­men­to eco­nom­i­co nei con­fron­ti di lavo­ra­tori di altre verten­ze.
Infine una polit­i­ca locale e regionale trop­po atten­ta a polem­iz­zare tra loro in perenne cam­pagna elet­torale.
Da più par­ti si pro­pone un nuo­vo Accor­do di Pro­gram­ma sen­za capire a che pro.
Rischia di diventare una pro­pos­ta irre­spon­s­abile des­ti­na­ta solo a far perdere ulte­ri­ore tem­po, men­tre sarebbe molto più utile appli­care o al mas­si­mo imple­mentare quel­lo attuale. A Piom­bi­no serve questo, non l’eterna revi­sione.
I lavo­ra­tori non han­no più bisog­no di nuove promesse elet­torali o di nuove promesse dal­l’im­pren­di­tore che poi con­tin­u­ano a non real­iz­zarsi e si tra­mu­tano solo in nuove delu­sioni e dan­ni eco­nomi­ci.
Abbi­amo bisog­no di seder­ci tut­ti intorno ad un tavo­lo per­ma­nente, capire come si può rilan­cia­re la siderur­gia in un’area di crisi com­p­lessa come la nos­tra dove tut­ti devono fare la pro­pria parte per Piom­bi­no.
Quan­do i tavoli si riu­nis­cono una vol­ta ogni sei mesi non pos­sono che pro­durre solo chi­ac­chiere e promesse.
Entro la fine del­la prossi­ma set­ti­mana si ter­ran­no le assem­blee in fab­bri­ca con tut­ti i lavo­ra­tori per orga­niz­zare un’inizia­ti­va pub­bli­ca da svol­ger­si nel­la pri­ma set­ti­mana di feb­braio.
L’inizia­ti­va che come Fim-Fiom-Uilm abbi­amo in mente di orga­niz­zare è quel­la in qualche modo di sos­ti­tuir­si a ciò che non sta svol­gen­do il Gov­er­no e met­tere ad un tavo­lo tut­ti i sogget­ti di fronte ai cit­ta­di­ni e lavo­ra­tori.
Per questo moti­vo coin­vol­ger­e­mo azien­da, Regione, Sin­daci del Com­pren­so­rio, Cgil-Cisl-Uil, Fim-Fiom-Uilm Nazion­ali e tutte le Isti­tuzioni con­sci che questo Ter­ri­to­rio meri­ta quel rispet­to che fino ad oggi è man­ca­to e chi­unque sceglierà di non essere pre­sente, o di non con­tribuire a pro­porre soluzioni, dovrà assumersene le pro­prie respon­s­abil­ità.

Comu­ni­ca­to di USB PIOMBINO LAVORO PRIVATO delle ore 21:52
Gov­er­no se ci sei bat­ti un colpo, aspettare anco­ra mesi e anni è dura per tut­ti.
Abbi­amo appre­so oggi la comu­ni­cazione da parte del­l’azien­da JSW del rin­vio del piano indus­tri­ale di 4 mesi, gius­ti­f­i­cano il moti­vo dei ritar­di da parte del Gov­er­no e del­la Regione chieden­do la pro­ro­ga al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co.
Noi di USB abbi­amo sem­pre rib­a­di­to nei prece­den­ti comu­ni­cati e nel­la man­i­fes­tazione dell’ 11 gen­naio in Piom­bi­no che JSW non pre­sen­ta­va il piano indus­tri­ale nei tem­pi sta­bil­i­ti. Qui si fa la lot­ta da parte delle altre sigle sin­da­cali a USB per non far­lo parte­ci­pare alle elezioni RSU, ma si dimen­ti­cano del­lo sta­bil­i­men­to che è fer­mo e ci sono più di 1000 dipen­den­ti in cas­sa inte­grazione. Si fan­no riu­nioni con il Pres­i­dente del­la Regione Toscana e Con­find­us­tria qui in Piom­bi­no con strette di mano e tut­to va bene. Il Gov­er­no pen­sa alle elezioni region­ali ma intan­to le aziende chi­udono e Piom­bi­no viene las­ci­a­ta nel dimen­ti­ca­toio. La multi­nazionale chiede pro­roghe e il Gov­er­no la con­cede? Il sin­da­co di Piom­bi­no Fer­rari dichiara che l’azien­da se ne deve andare per­ché gli inves­ti­men­ti promes­si non si vedono, non si può sfruttare il ter­ri­to­rio.
Noi di USB rib­a­di­amo che se la multi­nazionale non investe se ne deve andare via, tut­to quel ter­ri­to­rio occu­pa­to per 500 posti di lavoro non ne vale la pena, il ter­ri­to­rio deve essere boni­fi­ca­to e ricon­ver­ti­to. Il Gov­er­no e la Regione devono decidere cosa voglio fare di Piom­bi­no e del suo polo siderur­gi­co che è sec­on­do in Italia, se si vuole fare acciaio si deve inter­venire tem­pes­ti­va­mente con inves­ti­men­ti pub­bli­ci, ren­dere lo sta­bil­i­men­to paras­tatale con inter­ven­to pubblico/privato o nazion­al­iz­zan­do, questo vale anche per Taran­to e per Piom­bi­no. Siamo dal­l’aprile 2014 quan­do fu spen­to l’alto­forno che aspet­ti­amo, ora siamo a fine gen­naio 2020 bisogna dire bas­ta alle prese in giro. I lavo­ra­tori e le loro famiglie non ne pos­sono più, gli stipen­di non bas­tano per man­tenere le famiglie.

Comu­ni­ca­to del Comune di Piom­bi­no del 25 gen­naio 2020 ore 14:47
Con­vo­ca­ta l’assemblea pub­bli­ca per par­lare di ciò che è emer­so alla riu­nione al Mise del 16 gen­naio scor­so e delle recen­ti novità che inter­es­sano l’impianto siderur­gi­co: appun­ta­men­to giovedì 30 gen­naio alle 18 al Cen­tro gio­vani.
“L’avevamo annun­ci­a­to pri­ma dell’incontro — dichiara Francesco Fer­rari — e cre­do che adesso, alla luce delle ultime novità che riguardano Jsw, sia anco­ra più impor­tante che l’amministrazione si con­fron­ti con i cit­ta­di­ni, con i sin­da­cati e le asso­ci­azioni. L’abbiamo det­to e lo ripetiamo:è essen­ziale cam­biare approc­cio nei con­fron­ti dei prob­le­mi del ter­ri­to­rio, affrontar­li in modo uni­tario e sti­lare un atto uni­co che li met­ta in relazione. Non si può pen­sare di risol­vere le crit­ic­ità di Piom­bi­no con­tin­uan­do ad appli­care soluzioni parziali e a breve ter­mine, serve un prog­et­to ampio e a lun­go ter­mine che inclu­da il futuro del­la siderur­gia, le boni­fiche e le opere infra­strut­turali. Ne par­lere­mo insieme giovedì 30 alle 18 al Cen­tro gio­vani”.

Comu­ni­ca­to di Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG del 25 gen­naio 2020 ore 16:30
Jin­dal South West Italy ha chiesto un rin­vio di 4 mesi per il “Piano di Fat­tibil­ità”, dopo avere con­suma­to tut­to il già incred­i­bil­mente lun­go peri­o­do di 18 mesi con­ces­so dal­lo Accor­do di Pro­gram­ma. Ciò men­tre gli impianti deperiscono ulte­ri­or­mente, sen­za alcun seg­no con­cre­to di rilan­cio del­lo sta­bil­i­men­to. Uno schi­af­fo ai lavo­ra­tori e alla cit­tà,. inchio­da­ta dai “giochi plan­e­tari“ del­la multi­nazionale.
Sgo­men­to sus­ci­ta il Gov­er­no, che gira gli occhi altrove e for­nisce gli ali­bi al dis­im­peg­no di JSW. Un per­ver­so gio­co delle par­ti, dis­trut­ti­vo per la cit­tà di Piom­bi­no e peri­colo­sis­si­mo per i dipen­den­ti in cas­sa inte­grazione.
Sen­za alter­na­tive di lavoro, con boni­fiche, infra­strut­ture e diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca al palo, Piom­bi­no spro­fonderà anco­ra più in bas­so, con ulte­ri­ore dev­as­tazione di com­mer­cio, arti­giana­to, libere pro­fes­sioni e. a seguire, dei servizi pub­bli­ci essen­ziali. Non è più l’ora delle recrim­i­nazioni, delle spac­ca­ture e delle spec­u­lazioni elet­torali. È l’ora del­la mas­si­ma respon­s­abil­ità per tut­ti.
Fac­ciamo un forte appel­lo alla Cit­tà per
UNA GRANDE MOBILITAZIONE UNITARIA del mon­do del lavoro, delle isti­tuzioni locali, delle asso­ci­azioni di cat­e­go­ria e dell’ asso­ci­azion­is­mo tut­to, e non ulti­mo degli stu­den­ti, ver­so i quali abbi­amo tut­ti la respon­s­abil­ità di ricostru­ire un futuro pos­si­bile in ques­ta cit­tà. Mobili­ti­amo­ci in cit­tà e por­ti­amo la cit­tà anche sot­to le sedi del Gov­er­no nazionale e regionale. Rompiamo il muro di omertà che ha imped­i­to alla “verten­za Piom­bi­no” di impor­si alla atten­zione dei media e del­la polit­i­ca a liv­el­lo nazionale.
PROGETTI PER L’OCCUPAZIONE, sot­to regia comu­nale , innescati da fon­di pub­bli­ci adeguati, che ind­i­rizzi­no pub­bli­co e pri­vati ver­so inter­ven­ti per boni­fiche, infra­strut­ture, diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va, siderur­gia eco­com­pat­i­bile allon­tana­ta dal­la cit­tà. Ricon­ver­ti­amo gli ammor­tiz­za­tori sociali in inves­ti­men­to per il lavoro (come nei Lavori di Pub­bli­ca Neces­sità).
PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA E CONTROLLO SOCIALE da parte delle orga­niz­zazioni dei lavo­ra­tori , delle asso­ci­azioni, del­la cit­tad­i­nan­za, con­tro le pas­toie del­la buro­crazia e le inerzie del­la polit­i­ca.
Su questi temi il Camp­ing CIG pro­muove, nel cen­tro cit­tadi­no, uno sciopero del­la fame , a par­tire dal 28 gen­naio, con pre­sidio e assem­blea aper­ta per­ma­nente (in luo­go che sarà pre­cisato) in cui le forze sin­da­cali, sociali, politiche e la cit­tad­i­nan­za sono invi­tate ad inter­venire ed esprimer­si sul futuro del­la cit­tà e sulle forme di mobil­i­tazione da real­iz­zare. Lo sciopero del­la fame sarà real­iz­za­to da Pao­lo Franci­ni, operaio siderur­gi­co cas­sain­te­gra­to, da anni impeg­na­to per la dife­sa dell’occupazione, e Ugo Preziosi, ex operaio siderur­gi­co, oggi uno dei sim­boli cit­ta­di­ni per la dife­sa dell’ ambi­ente. Essi si sot­to­por­ran­no ad un digiuno pro­l­un­ga­to men­tre altri lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni (Pao­lo Gia­nar­di, Leonar­do Civitel­li, Alessan­dro Bab­boni e altri anco­ra) digiuner­an­no “a staffet­ta”. Dopo l’ assem­blea pub­bli­ca che sarà indet­ta prossi­ma­mente dal sin­da­co di Piom­bi­no si val­uter­an­no tem­pi e forme del nos­tro ulte­ri­ore impeg­no.

 

 

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