Una piattaforma per acciaierie e lavoratori

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 6 mag­gio 2018 — Appe­na ci sarà la fir­ma di un accor­do tra le par­ti, rite­ni­amo nec­es­saria una con­vo­cazione al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co anche per USB, vis­to che a Piom­bi­no rap­p­re­sen­ta una parte di lavo­ra­tori Afer­pi e quin­di chiede con forza di parte­ci­pare all’in­con­tro al Mise con la pre­sen­za del grup­po Jin­dal per capirne le reali inten­zioni, ma soprat­tut­to per conoscere il suo piano indus­tri­ale, finanziario, occu­pazionale e le tem­p­is­tiche nec­es­sarie alla sua attuazione.
Il tem­po scorre  e come abbi­amo sem­pre det­to  l’in­certez­za in cui vivono quo­tid­i­ana­mente i lavo­ra­tori è sem­pre più insosteni­bile, sia a liv­el­lo eco­nom­i­co che psi­col­o­go.
USB vuole essere pre­sente per­ché tut­ti i lavo­ra­tori devono essere rap­p­re­sen­tati dai pro­pri sin­da­cati, vista l’im­por­tan­za del­la dis­cus­sione. Per USB È impor­tante che ripren­da pri­ma pos­si­bile la mar­cia dei tre treni, ma soprat­tut­to è impor­tante che si ritorni alla sol­i­da­ri­età al 50%, che per­me­t­terebbe una rotazione di cir­ca 1500 lavo­ra­tori.
Non si può dire di no alle rotazioni, ma ci doman­di­amo per­ché non siano state richi­este pri­ma: si sarebbe potu­to ragionare anche di questo con l’am­min­is­tra­tore Piero Nar­di e con la ges­tione AFERPI.
Nonos­tante le parole del con­sigliere regionale  Gian­fran­co Simonci­ni, che durante l’incontro con USB ha ras­si­cu­ra­to il sin­da­ca­to riguar­do gli ammor­tiz­za­tori sociali, dato che Piom­bi­no è area di crisi com­p­lessa, non bisogna dimen­ti­care che  il con­trat­to di sol­i­da­ri­età è nec­es­sario per tenere uni­ti i lavo­ra­tori e per fare in modo che nel­lo sta­bil­i­men­to rien­tri­no più lavo­ra­tori pos­si­bili.
A chi crit­i­ca l’op­er­a­to di USB rib­a­di­amo che non siamo pop­ulisti ma siamo lavo­ra­tori che cre­dono che il sin­da­ca­to sia altro e che i lavo­ra­tori non van­no pre­si in giro come per quan­to è avvenu­to riguar­do il 730, le ferie, la tredices­i­ma: tut­ti casi in cui i lavo­ra­tori ci han­no rimes­so.
USB si è sem­pre bat­tuta per la sal­va­guardia del red­di­to e del­l’oc­cu­pazione dei lavo­ra­tori, non ci dimen­tichi­amo dell’indotto, soprat­tut­to le lavo­ra­tri­ci delle pulizie e mense che a giug­no finis­cono gli ammor­tiz­za­tori e se l’azien­da non pro­ro­ga i lavori saran­no prati­ca­mente licen­zi­ate.
Dob­bi­amo iniziare a met­tere in moto il por­to e la zona por­tuale: non dimen­tichi­amo che abbi­amo un por­to con un fon­dale che fa invidia a molti eppure man­cano soluzioni con­crete di aziende che vera­mente vogliono inve­stire a Piom­bi­no; ad oggi ci sono state solo chi­ac­chiere, ma nes­suna pro­pos­ta conc­re­ta: è nec­es­sario met­tere in moto questo motore che è nuo­vo ma non gira.
Anche le boni­fiche indus­tri­ali, pun­to essen­ziale per il futuro dei lavo­ra­tori, sten­tano a par­tire.
Diver­si­fi­care rimane un bel prog­et­to: l’acciaio, il tur­isi­mo e tut­to il resto devono andare avan­ti di pari pas­so. Ogni lavoro è impor­tante, ma con dirit­ti e con stipen­di rego­lari.
Tut­to il nos­tro impeg­no è riv­olto a sostenere il polo siderur­gi­co, con­sideran­do che 2000 posti di lavoro li  può sostenere solo la siderur­gia.
Per evitare divi­sioni che finis­cono per inde­bolire la classe opera­ia, bisogna iniziare a pen­sare che in questo ter­ri­to­rio esiste anche USB, e non starà a guardare dal­la fines­tra.

Unione Sin­da­cale di Base

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