Piombino: ancora un ricatto al ribasso
PIOMBINO 6 luglio 2017 — La portavoce Sara Paglini, capogruppo al Senato in commissione lavoro per il M5S, non vuole che il caso AFERPI sia dimenticato e afferma: “Ancora una volta leggendo i comunicati del ministero dello sviluppo economico si comprende che il governo dal dicembre 2014 ad oggi non ha ancora maturato un’idea chiara sul futuro della storica acciaieria di Piombino”. La portavoce Sara Paglini ha ricordato il lavoro svolto dal M5S a livello comunale, regionale e nazionale: “Abbiamo presentato interrogazioni al Senato, alle quali non sono mai state date risposte; abbiamo denunciato la situazione tragica e tremenda che si vive nella città di Piombino; abbiamo denunciato quanti cittadini hanno perso la casa e quante attività hanno chiuso i battenti per la mancanza di prospettive di un territorio usato e dimenticato. Ricordo che il PD, a pochi giorni dal voto delle amministrative e poi durante la campagna per le elezioni regionali, si era fatta bello, con grandi promesse del presidente della Regione Toscana Rossi e dell’ex presidente del consiglio Renzi: ci hanno accusato di nuovo per la famosa «peste rossa» che tutto svende e distrugge di cui Beppe Grillo parlò dalle piazze di Piombino. Arrivarono molte critiche, salvo poi rendersi conto oggi che qualcosa a Piombino non ha funzionato. Oggi in quel territorio gli stessi rappresentanti dei lavoratori e gli stessi amministratori locali si sono trovati a prendere atto che qualcuno ha fatto un gioco sporco”.
Pochi giorni fa il ministero dello sviluppo economico ha rassicurato i lavoratori AFERPI che con l’integrazione salariale fino al dicembre 2018 gli operai dello stabilimento ex Lucchini manterranno il livello di reddito percepito finora. Inoltre con il prolungamento al 30 giugno 2019 del periodo di sorveglianza da parte dell’amministrazione straordinaria, Cevital-Aferpi si impegnerebbe a individuare una partnership per la parte siderurgica, a presentare un piano industriale entro il 31 ottobre 2017 con fonti di finanziamento certe per riprendere le attività.
La senatrice toscana Sara Paglini ricorda che la società algerina Cevital-Aferpi ha preso il controllo di una delle più grandi acciaierie d’Italia e d’Europa proprio grazie alle promesse di investimenti e mantenimento della produzione e dell’occupazione. Il governo Renzi e il presidente della Regione Toscana Rossi hanno accolto Issad Rebrab come il salvatore di Piombino senza sincerarsi degli autentici risultati che questo imprenditore avrebbe offerto ai lavoratori e al territorio e soprattutto senza vincolare l’imprenditore algerino al rispetto di obblighi chiari e non negoziabili. Anche negli ultimi giorni, nonostante i deludenti risultati conseguiti a Piombino da Issad Rebrab, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ha continuato a difendere l’operato della Società Cevital-Aferpi.
Il timore del Gruppo M5S a livello comunale, regionale e nazionale è che quanto promesso in questi giorni dal ministero dello sviluppo economico e dal ministero del lavoro sia ancora l’ennesima misura provvisoria per prendere tempo. Non ci sono certezze sui tempi di erogazione da parte di INPS sugli interventi a favore del reddito dei lavoratori coinvolti che potrebbero necessitare anche di tempi lunghi, mentre ogni lavoratore ha spese certe tutti i mesi. Il governo ha dimostrato di non avere idea di come valorizzare il potenziale industriale costituito dall’acciaieria di Piombino e di fatto in tutti questi anni ha accettato senza fiatare tutte le omissioni e i mancati interventi sul sito da parte di una società che si trova per la prima volta nella sua storia a gestire un sito industriale complesso come quello di Piombino.
C’è bisogno di una posizione chiara del governo su questo tema. Le senatrici toscane Sara Paglini e Laura Bottici hanno presentato un ordine del giorno in sede d’esame del cosiddetto decreto Mezzogiorno (AS 2860), in discussione in questi giorni a Palazzo Madama, che impegna il governo «ad informare tempestivamente ed in modo completo il Parlamento sugli esiti e gli sviluppi delle trattative con il gruppo Cevital ed i relativi accordi riguardanti il polo siderurgico di Piombino portando altresì a conoscenza del Parlamento stesso la relativa documentazione; ad operare concretamente affinché sia finalmente presentato un concreto piano industriale relativo al polo siderurgico di Piombino che assicuri tempi certi per la ripresa piena della produzione e la salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’indotto; a porre in essere appositi provvedimenti normativi, individuando le risorse necessarie, al fine di assicurare il riconoscimento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori interessati».
Il tempo delle chiacchiere è finito! I lavorarori e tutta la città di Piombino meritano rispetto e attenzione. La «peste rossa» non ha ancora trovato la cura!”.
Movimento5Stelle