A Piombino bisogna ripartire da zero
PIOMBINO 14 dicembre 2016 — Dopo l’esito referendario nasce spontanea la domanda: la caduta del governo avrà ricadute sui problemi locali ? Sicuramente si se qualcuno avesse bisogno di alibi, altrimenti potrebbe anche diventare un’opportunità per cambiare rotta. Ma servirebbe un rinnovamento e in questo caso scende in campo il segretario Fabiani quando dice che la vittoria del si in Val di Cornia è frutto del radicamento del partito e della sua capacità di rinnovarsi. Una riflessione Fabiani avrebbe dovuto farla alle amministrative del 2014, dove la differenza fra PD europeo e PD locale fu di meno 2400 elettori; alla luce del voto di oggi a me invece verrebbe da dire che in Val di Cornia quando corre Renzi il PD vince, altrimenti scende sonoramente sotto il 50 %. Quel rinnovamento di cui parla Fabiani, fino ad oggi cosa avrebbe prodotto ? Vediamo da oltre dieci anni proclami e promesse non mantenute, le non scelte perpetrate attraverso protocolli e accordi governativi sempre disattesi, una visione che punta ancora su vecchi modelli industriali e sull’economia circolare, cioè ancora rifiuti, ma stavolta pericolosi. Niente nautica, poco turismo, niente cantieristica, niente aree disponibili per investire, un regolamento urbanistico completamente ingessato. Siamo convinti che quel cambiamento “renziano” Fabiani lo abbia scambiato per un amalgama, ma vedremo meglio al congresso. A Piombino invece si dovrebbe purtroppo ripartire da zero, iniziando da una politica che senza demagogia si ponga obiettivi certi, iniziando dalle infrastrutture, le dismissioni e le bonifiche, creando le condizioni per una reindustrializzazione diffusa su tutto il territorio.
Riccardo Gelichi, Portavoce Lista Civica Ascolta Piombino