Piombino e Livorno porti complementari. Ma dove?
PIOMBINO 12 ottobre 2015 — Vorrei fare una considerazione in merito all’articolo sul Tirreno di ieri, domenica. Si riporta quanto detto nel convegno organizato a Livorno dalla Cna provinciale, presenti i vari commissari a vita e presidenti delle autortà portuali di Livorno, Piombino e Massa Carrara. Il o la giornalista (M.S.) è incolpevole, riferisce infatti professionalmente quanto ha visto e udito. A me è sembrata una tragicomica messa in scena che cerca di convincere i cittadini che ” Livorno e Piombino sono porti complementari ” ( si hai voglia ) e che la collaborazione, la programmazione e un sacco di altre parole che finiscono in “one” sono necessarie per il bene comune.
Tradotto, come suona nella mia lingua, è questo: siccome le autorità portuali, che hanno negli anni prodotto apparati elefentiaci e pletorici rispetto alle vere necessità gestionali, stante la crisi che non risparmia i porti italiani devono tirare la cinghia (le spese sono alte e fisse, tipo illuminazione piazzali, asfaltature, banchine eccetera ) e siccome qualcuno può perderci il posto, allora si fa una fusione o pseudofusione o riordino, parola in cui puoi mettere cosa più ti piace, così da limitare i danni perchè soldi, miei cari, c’è n’è sempre meno. Così, tanto per informare di qualcosa che so per certo, a marzo 2016 la Cma Cgm, terza più grande compagnia di navigazione al mondo con sede a Marsiglia, ingloba Delmas, altra compagnia di navigazione. Se questo si avvera 40 persone a Livorno vanno a spasso e pochi — se vogliono — vengono trasferiti alla sede di Genova, ma il trend sarà quello di riportare tutto a Marsiglia. Anche se la linea scalerà Livorno, tutto sarà gestito altrove.
Questo è lo scenario. Cosa avranno da complementare l’un l’altro Livorno e Piombino, nell’articolo non si legge, ma è solo perchè non è stato detto. Paradossalmente, Carrara è in proporzione il porto più produttivo, per tonnellaggio. Certo anche lì il carrozzone va snellito: assunzioni clienterali, favori, gente messa a emettere le tessere di accesso annuali al porto (care) e girarsi i pollici per il resto del giorno, burocrazia ( vale per i 3 porti ).
Ho poi cercato, nel medesimo articolo, qualche novità sulla 398 e ne ricavavo che sono state fatte notare le “difficoltà di realizzazione dell’opera ” (sticazzi) e che comunque il Sig. Simoncini, ex assessore regionale che invece di andare a casa ora fa il consigliere del presidente Rossi (si vede che è proprio indispensabile ), il Sig. Sinonimi dicevo, non dorme la notte al pensiero di quanto sia per la Regione un pensiero fisso, assillante, la realizzazione di quest’opera ormai ” improcrastinabile ”
(copyright Rossi, Anselmi, Guerrieri, Giuliani, Simoncini e qualche altro genio della lampada assortito) e che deve servire al porto piombinese ” soprattutto nei mesi estivi quando Piombino deve accogliere il transito di turisti in partenza per le isole.” Il resto dell’anno no, le merci — ove mai venissero traffici di merci da smaltire qui a Piombino — quelle andranno per via aerea e i piombinesi ‚beh, loro alle file sono abituati e poi cosa contano?
L’articolo termina, testuale, “Sergio Costalli, presidente della camera di commercio, si è detto rassicurato dalle parole di Gianfranco Simoncini, perchè le aziende chiedono chiarezza”.
Ecco, più chiarezza di così si muore. E tutti noi siamo a nostra volta rassicurati. Su cosa, è altra questione da trattarsi magari in un altro bel convegno.