Piombino la città proibita, secondo il sindaco
PIOMBINO 23 giugno 2018 — Come nel film “L’ultimo imperatore”, il sindaco di Piombino, supportato da non ben precisati solerti cittadini, ritiene che i simboli della lotta dei lavoratori all’ingresso di Piombino rovinino l’immagine della città ai turisti che vi si avvicinano. Come se fosse una vergogna la crisi che investe da anni questo territorio, come se fossero una vergogna i lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione, in naspi o i disoccupati, come se fossero una vergogna gli inoccupati, chi vive ai margini, chi non ha i soldi per pagare l’affitto, chi non ha i soldi per curarsi. Benissimo, facciamo finta che non esistano i negozi che chiudono, le attività che languiscono, la crisi che sta vivendo la città da anni e dopo anni di promesse mancate, facciamo finta che non esista la guerra fra poveri ed il razzismo dilagante; mica vogliamo che i ricconi che vivono in appartamenti nell’ultima nave attraccata al porto e girano il mondo tutto l’anno oppure la rampolla che chiude Calamoresca per la festa dei suoi 18 anni vedano che questa città è brutta, sporca e cattiva.… Noi pensiamo invece che in una situazione di torpore generale che va avanti da tempo, in cui la rassegnazione la fa da padrona, le iniziative con le quali si tenta di portare l’attenzione sulla crisi dilagante in ogni settore debbano essere un valore aggiunto per chi si avvicina al nostro territorio. E chi non le vuole vedere, per noi, si può serenamente girare dall’altra parte.
Rifondazione comunista