Piombino e la Val di Cornia devono tornare a vivere
PIOMBINO 21 dicembre 2017 — Un vasto arco di forze politiche, sindacali e associative hanno sottoscritto e presentato un documento congiunto di denuncia della situazione economica e sociale oggi attraversata da Piombino e dalla Val di Cornia, di individuazione delle pesanti responsabilità del principale partito di governo a livello locale, regionale e nazione, il Partito democratico, di individuazione degli obbiettivi da raggiungere per invertire l’attuale stato di mancanza di prospettive di vita, di assenza di certezze economiche e di perdita della dignità per centinaia di famiglie. Si tratta di una denuncia sferzante del fallimento di una classe politica, rappresentata principalmente dal Partito democratico, dovuto alla inconsistente declamazione di un “modello Piombino” fatto di promesse elettorali e di sudditanza nei confronti di investitori e di progetti rivelatisi, ma la cosa era evidente fin dall’inizio, del tutto inattendibili.
Per contro le associazioni, le forze politiche e sindacali firmatarie del documento individuano le priorità di un’azione di governo da pretendere nell’adeguamento infrastrutturale del territorio, nella bonifica dei siti inquinati e nella loro restituzione alla città nonché nel mantenimento dei presidi sanitari. E queste come precondizioni per permettere interventi in grado di creare lavoro in un nuovo equilibrio diversificato tra attività industriali, turismo, agricoltura ed altro e consentire il graduale abbandono degli ammortizzatori sociali come fonte di tenuta dell’economia territoriale.
La condivisione dei questi e di altri contenuti, che possono essere dettagliatamente letti nel documento riportato interamente sotto, ha permesso ad un largo arco di forze di riconoscersi insieme su contenuti condivisi al di là di pregiudiziali di schieramento che sempre diminuiscono la potenza delle idee e delle rivendicazioni.
Documento e firmatari
Le forze politiche, sindacali e le associazioni della società civile riunite a firma di questo documento, denunciano lo stato di abbandono di questo territorio da parte di governo ed istituzioni a tutti i livelli. La crisi del settore siderurgico (Magona compresa) e del suo indotto, che sono storicamente stati il perno occupazionale del territorio, la crisi del terziario (dall’ Unicoop, al commercio, ai piccoli esercenti), il lento e progressivo smantellamento dei presidi sanitari, la mancanza di infrastrutture funzionali allo sviluppo economico ci mettono di fronte ad un disastro sociale che Piombino e la Val di Cornia non hanno mai conosciuto in tempi recenti. La mancanza di prospettive di vita obbliga i nostri giovani a cercare fortuna altrove e condanna il territorio ad una lenta e progressiva desertificazione. La mancanza di certezze economiche e di lavoro si trasforma in perdita della dignità per centinaia di famiglie.
La strada percorsa fino ad ora è sbagliata e ci pone drammaticamente di fronte al fallimento di una classe politica e, conseguentemente, di una generazione di cittadini. Non potrà essere ignorato che questi territori sono da anni governati da un partito, oggi PD, e dai vari alleati che hanno amministrato Comune, Provincia, Regione e Governo. I pochi e deboli interventi messi in campo dai vari livelli istituzionali sono stati legati ai progetti dell’imprenditore algerino Issad Rebrab e dietro al suo fallimento, peraltro prevedibile, è crollato il castello di carte del “Modello Piombino” portandosi dietro tutte le promesse da campagna elettorale che hanno avuto la sola ed unica funzione di narcotizzare un territorio nel frattempo divenuto refrattario alla lotta ed alla difesa dei propri diritti.
Questo territorio rivendica con orgoglio di aver contribuito, con il proprio sudore, con la perdita delle proprie bellezze naturali e dei propri spazi e, purtroppo, anche con la salute di molti cittadini, alla rinascita dell’Italia; fino ad aver costretto il Ministero dell’ambiente a riconoscere Piombino come sito di interesse nazionale (SIN).
Piombino e la Val di Cornia chiedono a gran voce al governo di farsi carico del proprio ruolo, garantendo un futuro ad un territorio che lo stesso governo riconosce come area di crisi industriale complessa. Per risolvere una crisi complessa occorrono interventi straordinari, di natura pubblica e di interesse generale, che possano creare valore aggiunto; in ultima analisi interventi in grado di creare lavoro in un nuovo equilibrio diversificato tra attività industriali, turismo, agricoltura ed altro e consentire il graduale abbandono degli ammortizzatori sociali come fonte di tenuta dell’economia territoriale. Il governo faccia il proprio dovere garantendo un futuro ai nostri concittadini, programmando l’adeguamento infrastrutturale del territorio, la bonifica dei siti inquinati e la loro restituzione alla città e garantendo il mantenimento dei presidi sanitari, il depotenziamento dei quali implicherebbe la rinuncia a curarsi per un territorio già in profonda crisi sociale.
Piombino deve tornare a vivere!
Associazione Coordinamento Camping CIG
Associazione Lavoro Salute Dignità
Associazione Restiamo Umani
Un’altra Piombino (Carla Bezzini)
Sinistra Italiana (Cinzia Bartalini)
Fratelli d’ Italia Val di Cornia (Francesco Ferrari)
Forza Italia Val di Cornia- Elba (Gian Luigi Palombi)
Unicobas Piombino (Marco Fosco)
Lega Nord Val di Cornia Isola d’ Elba (Matteo Franceschini)
Movimento 5 Stelle Piombino
Opposizione CGIL Sindacato è un’ altra cosa
Partito della Rifondazione Comunista
UDC Piombino-Val di Cornia (Massimo Aurioso)
UGL territoriale
Bravi!
Era ora … uniti si vince.