Piombino, una nave alla deriva
PIOMBINO 23 settembre 2014 — Guardare Piombino oggi è come vedere una nave alla deriva, il timone bloccato, il mare in tempesta, falle ovunque, un equipaggio in affanno. Meno male che almeno ha cessato di suonare l’orchestra, per molti erano note stonate, stridii di corde ormai consunte. Ci sono due tempeste sulla nave, una fuori, e una dentro, dell’ultima ai passeggeri non frega un fico secco, anzi crediamo che la guardino con spregio, loro, vorrebbero solo sopravvivere; magari guardando ad un futuro più sereno, con il sole, che anche quest’estate si è fatto pregare. I nodi mai sciolti stanno arrivando, tutti: il peso delle partecipate, un bilancio che ci ha visti entrare in un periodo di austerità drammatico, domani forse, solo manutenzioni straordinarie, incertezza totale sulla siderurgia e nessun progetto decollato, franate anche le previsioni di lungo periodo. Si legge che il porto di Livorno si è potenziato e probabilmente annetterà Piombino, anche quest’ipotesi, una certa politica ce la vuole vendere come virtuosa. Insomma, potevamo evitare almeno qualcosa di questo sfacelo ? Noi pensiamo di si, sempre ammesso che vogliamo essere consapevoli della situazione. Crediamo ormai che dobbiamo farcela da soli, ma solo se abbandoniamo questa schizofrenia politica da scoop compulsivo, sarebbe anche utile un PD meno lacerato e più presente sui problemi, certo è che non possiamo aspettare ancora, gli annunci devono essere sostituiti dal lavoro assiduo, solo il territorio, con uno sforzo tecnico e politico, potrà restituire a Piombino dignità, rispetto, e una luce di speranza.
Riccardo Gelichi, Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino