Piombino riparte, adesso il futuro

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PIOMBINO 4 mag­gio 2016 — La notizia di questi giorni del­la fir­ma del­l’ac­cor­do fra Afer­pi e Sms Group per l’ac­quis­to del forno elet­tri­co e del treno rotaie è il seg­nale che stava­mo aspet­tan­do da mesi, per­ché Piom­bi­no torni a pro­durre acciaio e il nos­tro ter­ri­to­rio pos­sa conc­re­ta­mente guardare avan­ti ver­so la pro­pria ripresa eco­nom­i­ca.
Questo impor­tante tra­guar­do è il risul­ta­to di un grande lavoro di sin­er­gia che ha por­ta­to azien­da, orga­niz­zazioni sin­da­cali e i diver­si liv­el­li isti­tuzion­ali coin­volti, ad agire con sen­so di respon­s­abil­ità e lungimi­ran­za per l’obiettivo comune del rilan­cio del­la pro­duzione di acciaio in una fase tan­to del­i­ca­ta di crisi eco­nom­i­ca, che ha così forte­mente inciso sul­la vita dei lavo­ra­tori.
Mai come in questo caso la dif­feren­za l’ha fat­ta la polit­i­ca, la buona polit­i­ca, l’impegno del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co, che a liv­el­lo locale, regionale e nazionale ha saputo coni­u­gare cor­ag­gio e deter­mi­nazione, sfi­dan­do legit­ti­mi tim­o­ri, ma anche la dem­a­gogia di chi scom­met­te­va sul fal­li­men­to dell’ambizioso prog­et­to di rindus­tri­al­iz­zazione, per lucrare politi­ca­mente sul­la pelle dei lavo­ra­tori o per ottenere una qualche vis­i­bil­ità. La sfi­da di puntare sul domani da parte di chi non ha aspet­ta­to che le soluzioni ai prob­le­mi arrivassero dall’alto, ma ha immag­i­na­to un futuro per il nos­tro ter­ri­to­rio com­pi­en­do delle scelte pre­cise, nette. Un prog­et­to che ha vis­to il pub­bli­co inve­stire su un’infrastruttura cru­ciale, il por­to, e creare così le con­dizioni affinché il pri­va­to scegliesse di scom­met­tere su un nuo­vo mod­el­lo di svilup­po, più sosteni­bile per l’ambiente, che superasse la mono­coltura indus­tri­ale sen­za tradire le tradizioni siderur­giche, ma in un sis­tema più vas­to di inter­con­nes­sioni e diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca. L’identità di Piom­bi­no, la forza di una comu­nità che si è stret­ta intorno alla sua sto­ria in dife­sa dei lavo­ra­tori e di un tes­su­to eco­nom­i­co mes­so in ginoc­chio dal­la crisi del­la grande indus­tria.
Ma al tem­po stes­so da questo ter­ri­to­rio è emer­sa la neces­sità di rileg­gere il pro­prio svilup­po eco­nom­i­co e occu­pazionale alla luce dei cam­bi­a­men­ti del nos­tro tem­po e delle neces­sità di tutela ambi­en­tale in un dial­o­go costante fra le diverse vocazioni di chi può con­tare su un tes­su­to di pic­cole e medie imp­rese, sulle poten­zial­ità tur­is­tiche anco­ra da val­oriz­zare e su un pat­ri­mo­nio stori­co-arche­o­logi­co di pre­gio.
Adesso occorre pros­eguire con la stes­sa seri­età e con la con­sapev­olez­za di pot­er scri­vere un capi­to­lo nuo­vo per il futuro del sec­on­do polo siderur­gi­co del Paese, ulti­man­do le infra­strut­ture con la real­iz­zazione del­la 398 fino al por­to e con­cretiz­zan­do la piani­fi­cazione e la rein­dus­tri­al­iz­zazione delle aree con i nuovi impianti e le nuove attiv­ità che con­tribuiran­no alla diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca che pos­sa coni­u­gare lo svilup­po occu­pazionale e la tutela dell’ambiente.
Noi ci cre­di­amo. Adesso, il futuro.

Car­la Maestri­ni, vice­seg­re­tario Fed­er­azione PD Val di Cor­nia Elba

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