A Piombino servono deroghe
PIOMBINO 20 febbraio 2015 — Quale contributo possiamo chiedere alla politica che si appresta a governare la Regione Toscana, quale contributo programmatico per la città di Piombino, scevro da tutto quello che possa anche solo somigliare alla retorica e al populismo? Piombino deve chiedere soltanto deroghe e un’accelerazione delle azioni da intraprendere. Siamo un’area dichiarata di crisi complessa, quindi ci aspettiamo che tutto quello che è normato possa uscire dalla normalità procedurale ed avviarsi su binari veloci. Ci aspettiamo che tutti i percorsi progettuali e autorizzativi viaggino su corsie privilegiate, pensiamo che sia cogente derogare rispetto ai piani d’indirizzo territoriale, e a quelli paesistici di recentissima stesura e piuttosto ostici allo sviluppo. Il rischio e il paradosso, sarebbe di avere i milioni disponibili e non poterli spendere, o addirittura vedere scaduti i termini d’utilizzo delle risorse, una beffa oltre che un danno irreparabili. La cabina di regia dell’area di crisi dovrebbe avere un disegno preciso per favorire gli investimenti, ma soprattutto i canali di sviluppo, che per Piombino non possono che essere la nautica, la cantieristica e il turismo, visto che la siderurgia ha già un percorso in essere. La priorità vera, la principale, è dotare il territorio di due infrastrutture viarie, una per il porto, l’altra verso i Diaccioni, in questi casi varrebbe la pena destinarci tutte le risorse possibili. L’Accordo di Programma, quello della riconversione industriale, stilato ad aprile 2014, non solo è ancora inattuato, ma sta risultando obsoleto; serve un nuovo accordo, un rinnovato impegno governativo, ma soprattutto una cabina di regia dotata di poteri speciali, un super commissario regionale dedicato a tempo pieno per la crisi della Val di Cornia.
Riccardo Gelichi, Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino