Pista ciclabile, ovvero rozzo sfregio al territorio
PIOMBINO 18 maggio 2019 — Pubblichiamo la lettera inviata dal Comitato per Campiglia alla Soprintendenza a Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Pisa e Livorno dove si manifesta una ferma opposizione, e si chiede l’intervento della Soprintendenza, alla realizzazione di una pista ciclabile nel Comune di Piombino, località Baratti, in diramazione di via della Principessa fino al primo parcheggio pubblico posto in parallelo alla strada carrabile esistente.
Per mettere in grado i lettori di capire meglio il problema si ricorda
- che la progettazione è stata realizzata dalla soc. Immobiliare Milanese 2006, a cura e spese della stessa società, a seguito di una sponsorizzazione approvata dal Comune di Piombino,
- che il progetto preliminare è stato approvato dalla Giunta comunale Comune di Piombino il 20 marzo 2019,
- che il costo il costo dell’opera ammonta a circa 400mila a carico del Comune di Piombino, che peraltro non l’ha ancora finanziato,
- che il Comune di Piombino ha approvato l’ 1 agosto 2018 una convenzione con l’Immobiliare Milanese 2006 che prevede l’Attuazione degli interventi di ampliamento volumetrico destinato a servizi della Residenza Turistico Alberghiera di Poggio all’Agnello e della sua parziale riconversione a destinazione residenziale (40%) consentendo contestualmente l’adeguamento della viabilità poderale esistente, esterna all’ambito D9.2.4, che si innesta sulla Strada Provinciale della Principessa in corrispondenza della rotatoria esistente, al fine di:
dotare il complesso ricettivo-residenziale di un nuovo accesso veicolare, evitando così l’attraversamento della frazione di Populonia,
realizzare, a margine del tracciato esistente, una nuova connessione ciclo-pedonale di uso pubblico, che dovrà connettere anche la frazione di Populonia Stazione. Dunque la pista ciclabile dallo svincolo della Strada Provinciale della Principessa è il prosieguo, con realizzazione a carico del Comune, di quanto previsto nella convenzione.
Del resto lo afferma anche il Comune di Piombino che nei documenti ufficiali scrive:
“Il presente progetto riguarda la realizzazione di una nuova connessione ciclo-pedonale di uso pubblico, che dovrà connettere la S.P. della Principessa in corrispondenza della rotatoria esistente con la località di Baratti, fino al parcheggio pubblico “Baratti 1” nella zona denominata “Villini”.
Questo progetto è inquadrabile come completamento del primo tratto di pista ciclo pedonale che collega la frazione di Populonia Stazione con la S.P. della Principessa in corrispondenza della rotatoria esistente che verrà realizzata nell’ambito delle opere di urbanizzazione previste nel PUC di iniziativa privata presentato dalla società “Immobiliare Milanese 2006 Srl” e ratificato con Convenzione tra la suddetta società e il Comune di Piombino.
Si prevede in effetti di realizzare la nuova pista ciclo pedonale in sede propria in sinistra della strada esistente (lato sud) nel tratto compreso tra la rotatoria esistente sulla via della Principessa e il parcheggio “Baratti 1” nella zona denominata “Villini”. Tale fascia di terreno privato è allo stato attuale utilizzata prevalentemente come area agricola coltivata.”.
Ricordiamo infine che sulla storia, molto discussa, della Variante al Piano Strutturale d’Area e al Regolamento urbanistico per il complesso ricettivo di Poggio all’Agnello possono essere utilmente consultati sia gli atti del Comune di Piombino http://www.comune.piombino.li.it/pagina1831_variante-al-piano-strutturale-d’area-e-al-regolamento-urbanistico-per-il-complesso-ricettivo-di-poggio-all’agnello.-avvio-del-procedimento-ai-sensi-dell’art.-17-della‑l.r.-65/2014..html
sia alcuni articoli di Stile libero Idee dalla Val di Cornia
- Seconde case: si volevano scoraggiare e invece
- Poggio all’Agnello: dall’ incoerenza all’incoerenza
- Le incoerenze della variante di Poggio all’Agnello
- Le controdeduzioni non migliorano la variante
Alla Soprintendenza a Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle provincie di Pisa e Livorno
Lungarno A. Pacinotti, 46
56126 PISA
Alla cortese attenzione dell’architetto Cristina Bronzino
Oggetto :
Realizzazione di pista ciclabile nel Comune di Piombino località Baratti in diramazione di via della Principessa fino al primo parcheggio pubblico posto in parallelo alla strada carrabile esistente
Vogliamo innanzi tutto ricordare come anni fa il Piano Particolareggiato di Baratti-Populonia partorito dal Comune di Piombino sollevò la protesta di migliaia di italiani e stranieri. Una moltitudine di cittadini, turisti e ospiti della Val di Cornia si rifiutarono di accettare le modifiche sostanziali di un progetto che dimostrava come Baratti, per il Comune, non fosse un’area archeologica che ospitava anche un turismo balneare, ma esattamente il contrario: un’area per fare il bagno dove malauguratamente c’era anche un’area archeologica che impediva delle succose operazioni immobiliari.
Perché tali erano i veri scopi del progetto: creare una spiaggia privata al servizio del complesso di Poggio all’Agnello, realizzare un albergo al “Casone”, sistemare e ampliare il complesso del ristorante Canessa per potenziare l’attività ricettiva, ampliare le aree destinate al “parcheggio” delle barche, costruire un edificio in pineta per scuola di vela, bar e ristorante, ecc. Che si trattasse di soddisfare solo alcuni interessi privati lo dimostra il fatto che dopo un percorso partecipativo fortemente voluto, il Piano Particolareggiato fu fortemente modificato in particolare bocciando l’ipotesi di una spiaggia privata ad uso di Poggio all’Agnello alla cui proprietà in breve tempo fu concesso dall’Amministrazione comunale di trasformare il 40% delle unità di accoglienza dell’albergo, originariamente di 1000 posti letto, in abitazioni private cioè pure e semplici seconde case.
La proprietà di Poggio all’Agnello, evidentemente per la sola ragione di rendere più appetibile il prodotto, si propone ora come sponsor per realizzare una pista ciclabile di 1000 metri dai confini della sua proprietà fino al primo parcheggio pubblico esistente sulla strada che dalla rotonda di via della Principessa porta a Baratti e Populonia.
Il giorno 6–3‑2019 con la semplice determina dirigenziale (n. 249) del settore LL.PP., il Comune ha deciso di accettare la proposta e il relativo progetto che alleghiamo.
Il progetto prevede una pista ciclabile e pedonale di quattro metri di larghezza, ma in realtà considerando la distanza tra palizzate laterali di protezione, si raggiunge una fascia di area modificata di sei metri per 1000: un vero e proprio sfregio visto che la strada attuale è di poco più di sei-sette metri.
In pratica un raddoppio della viabilità.
I proprietari e conduttori che vedranno espropriati i loro terreni hanno presentato delle circostanziate proteste in data 17 e 18 Aprile. Che vi inviamo in copia.
Il Comitato per Campiglia condivide le osservazioni presentate in Comune, in particolare per il presunto interesse pubblico decisamente non soddisfatto, ma ritiene che l’unico Ente pubblico in grado di dirimere la questione possa essere la Soprintendenza. Infatti il progetto interviene su un’area delicatissima con una assoluta mancanza di studio dei terreni interessati, e una totale sordità per quello che vuole dire conservazione e tutela di un paesaggio archeologico da proteggere a tutti i costi.
Quello che il progetto ci propone è un rozzo sfregio al territorio così come lo è stato quello permesso su via delle Caldanelle per risolvere problemi del Park Albatros. Ora che l’opera è stata realizzata, è evidente come sia del tutto estranea al paesaggio e al sistema viario del latifondo originario.
Nel caso di Baratti l’accettare un progetto così grossolano in quanto assolutamente insensibile alla specificità culturale e paesaggistica del luogo, sarebbe un errore ancor più grave che speriamo la Soprintendenza possa e voglia impedire invitando il Comune e gli eventuali sponsor a trovare soluzioni alternative (che ci sono!!!) che salvaguardino Baratti e una storia lunga più di 2500 anni.
Confidiamo nel vostro aiuto e inviamo distinti saluti.
Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi