Più disoccupati e lavoratori a tempo determinato
PIOMBINO 10 aprile 2018 – La prevalente presenza in crescita delle donne in cerca di lavoro in stato di disoccupazione nel Centro per l’impiego di Piombino ma anche la crescita dei disoccupati maschi nel febbraio 2018 sono i primi elementi messi in luce dai dati pubblicati dall’Osservatorio del mercato del lavoro della Regione Toscana. Ciò unitamente al fatto che, sempre nel febbraio 2018, l’aumento è concentrato nella fascia di età superiore a 39 anni, segno di una difficoltà del sistema economico della Val di Cornia che non garantisce la continuità di lavoro nemmeno a coloro che già erano occupati, che gli avviamenti al lavoro, nel quarto trimestre 2017, sono quasi completamente concentrati nel lavoro a tempo determinato, che negli avviamenti al lavoro le donne superano gli uomini ma soprattutto nei contrati più precari (somministrazione, lavoro domestico, lavoro interinale) e che servizi alle imprese, agricoltura e pubblica amministrazione sono i settori che producono maggiore occupazione contemporaneamente ai livelli bassissimi offerti da attività manifatturiere (tipica e tradizionale spina dorsale dell’occupazione nella Val di Cornia) e costruzioni.
Questi i primi elementi che emergono, ma vediamo più dettagliatamente la realtà sulla base dei dati di febbraio, quarto trimestre, anno intero nel 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018.
Secondo il Sistema informativo del lavoro della Regione Toscana sono 9.953 le persone in cerca di lavoro in stato di disoccupazione iscritte al Centro per l’impiego di Piombino nel febbraio 2018. Di esse la maggioranza sono femmine (5.668 contro 4.285 maschi), 7.330 sono italiani mentre 2.541 provengono da Paesi a forte pressione migratoria (PFPM) e 82 da Paesi a sviluppo avanzato (PSA). Contrariamente a quanto accade per gli italiani, che in stragrande maggioranza sono femmine (4.346 femmine contro 2.984 maschi), le straniere da PFPM sono in maggioranza, seppur lieve (1.265 femmine contro 1.276 maschi).
I dati del febbraio 2018 sono superiori a quelli del febbraio 2017 ed inferiori a quelli del 2016 e del 2015. Ciò è vero complessivamente e per le femmine mentre la quantità di maschi del febbraio 2018 è superiore sia a quella del febbraio 2017 sia a quella del febbraio 2015 ed inferiore solo a quella del febbraio 2016.
Dal punto di vista della composizione percetuale per nazionalità si mantiene nel corso degli anni una composizione che vede gli italiani essere il 73/74% degli iscritti e i cittadini PFPM il 25%.
Dal punto divista del genere dal febbraio 2015 al febbraio 2018 rimane più alta la presenza femminile, che si aggira intorno al 60%, con l’eccezione dei cittadini PFPM (49,78%), ma diminuisce mediamente di 3 punti innalzandosi corrispondentemente quella maschile.
Per quel che riguarda le classi di età degli iscritti il dato più significativo è relativo al fatto che mentre dal febbraio 2014 al febbraio 2018 diminuisce il numero degli iscritti, siano essi femmine o maschi, nelle tre fasce meno di 25 anni, da 25 a 30 anni, da 31 a 39 anni, aumenta invece nella fascia più di 39 anni.
Si arriva così da una composizione percentuale
- nella fascia meno di 25 anni nel febbraio 2015 pari a 10,11%, al 9,71% del febbraio 2018,
- nella fascia 25–30 anni nel febbraio 2015 pari al 13,12% al 12,11% del febbraio 2018,
- nella fascia 31–39 anni nel febbraio 2015 pari al 23,37% al 19,94% del febbraio 2018,
- nella fascia più di 39 anni nel febbraio 2015 pari al 53,39% al 58,24% del febbraio 2018.
Nella suddivisione tra i generi dal febbraio 2015 al febbraio 2018 in tutte le fasce d’età aumenta la componente maschile che complessivamente passa dal 39,84% del 2015 al 43,05 del 2018.
Nel quarto trimestre 2017 si sono iscritti alla disoccupazione presso il Centro per l’impiego di Piombino 1.017 soggetti in cerca di lavoro di cui
- 161 con meno di 25 anni,
- 134 tra 25 e 30 anni,
- 722 con più di 30 anni.
La quantità maggiore è costituita da femmine con più di 30 anni (584). Le iscrizioni dei maschi superano le iscrizioni delle femmine sia pur solo di qualche unità solo nella fascia di coloro che hanno meno di 25 anni (82 contro 79).
Nei quattro anni che vanno dal 4° trimestre del 2014 al quarto trimestre del 2017 gli ultimi dati sono quasi sempre inferiori a quelli degli anni precedenti, in maniera più accentuata rispetto al 2014 e al 2015 e meno rispetto al 2016.
Per quel che riguarda la composizione percentuale tra classi di età le iscrizioni di coloro che hanno meno di 25 anni e più di 30 anni, rispettivamente il 15,83% e il 70% del totale, si segnala un piccolo aumento nel quarto trimestre 2017 rispetto al 2014 e al 2016 ed un aumento più consistente rispetto al 2015. Succede l’opposto invece nella fascia da 25 a 30 anni.
Dal 4° trimestre 2014 al 4° trimestre 2017 aumenta il peso dei maschi nel totale e in tutte le classi di età prese singolarmente e ciò avviene in ogni singolo trimestre anche nel 2015 e nel 2016.
Considerando i 12 mesi interi gli ingressi in disoccupazione dal 2014 al 2018 diminuiscono anno per anno. Ciò vale nel totale ma anche per i maschi e le femmine a Piombino, in provincia di Livorno ed in Toscana, fatta eccezione per il dato delle femmine in Toscana che nel 2017 è superiore al 2014 e al 2015 e inferiore al 2016.
Gli ingressi delle femmine costituiscono una percentuale che a Piombino è stabile sul 57% dal 2014 al 2017 mentree aumenta (dal 51,94% al 54,99%) in provincia di Livorno e dal 51,68% al 55,25% in Toscana.
Gli avviamenti al lavoro nel 4° trimestre 2017 registrano la stragrande maggioranza degli avviamenti con contratti di lavoro a tempo determinato (1.600 su 2.374 totali). Nella seconda posizione il contratto di somministrazione (351 su 2.374). Ciò vale nelle stesse proporzioni anche per i maschi (838 contratti a tempo determinato e 70 contratti di somministrazione su 1.050) mentre per le femmine la distanza diminuisce (762 contratti a tempo determinato e 281 contratti di somministrazione su 1.324). Il numero dei contratti a tempo indeterminato (80) torna nel 2017 ai valoridel 2014 (83) dopo l’inversione di tendenza che c’era stata nel 2015 (438) e nel 2016 (197).
Aumenta nel 2018 il lavoro intermittente che passa dal valori pari a 51 nel 2014 a 35 nel 2015 a 38 nel 2016 a 119 nel 2017. Complessivamente gli avviamenti delle femmine (1.324) nel 2017, ma ciò si era verificato anche negli anni precedenti, superano quelle dei maschi (1.050), la somma è più alta di qualche decina di unità (2.374) rispetto al 2016 (2.284) e al 2015 (2.339) ma più bassa, anche in questo caso di poche decine di unità, rispetto al 2014 (2.401).
Il lavoro a tempo indeterminato raggiunge nel 2017 la percentuale minima (3,37%) mai avuta dal 2014, il contratto a tempo determinato il valore massimo (67,40%), in calo i contratti di somministrazione (14,79%), i contratti a progetto e co.co.co. (1,01%), in aumento i contratti di apprendistato (2,11%) e il lavoro domestico (5,05%). Altalenanti i tirocini (1,26%).
I contratti a tempo indeterminato sono in maggioranza maschili (53,75%) e così anche quelli a tempo determinato (52,38%). In tutti gli altri la maggioranza è femminile. Nel totale degli avviamenti il 55,77% è femminile e il 44,23% maschile.
I settori economici che in ordine decrescente sono stati nel 2017 i luoghi degli avviamenti sono stati: servizi alle imprese (533, 22,45%), agricoltura (475, 20,01%), pubblica amministrazione (385, 16,22%), alberghi e ristoranti (315, 13,27%), commercio (175, 7,27%), attività manifatturiere (105, 4,42%), trasporto e magazzinaggio (95, 4,00%) e costruzioni (93, 3,92%).
Nel 2017 il 55,77% degli avviamenti è stato femminile, pochi deeimali in più rispetto al 2016 (55,69%) ma indiminuzione rispetto al 2014 (61,52%) e al 2015 (58,19%). Gli avviamenti maschili risultano superiori a quelli femminili in agricoltura (71,37%), attività manifatturiere (58,10%), costruzioni (94,62%), trasporto e magazzinaggio (84,21%),. Quelli femminili in commercio (56,57%), alberghi e ristoranti (61,59%), pubblica istruzione (85,97%), servizi alle imprese (64,17%).
Il fatto che le comunicazioni degli avviamenti pervenute al Centro per l’impiego di Piombino siano in maggioranza per femmine (8.102, 57,50%) è in controtendenza rispetto alla provincia di Livorno (39.830, 49,91%) e alla Toscana (395.256, 49,33%).
Glossario
Soggetti in cerca di lavoro in stato di disoccupazione
Soggetti in cerca di lavoro che risultano iscritti allo stato di disoccupazione c/o i Servizi per l’impiego. L’art.19 del DL n.150/2015 stabilisce che sono considerati disoccupati i lavoratori privi di impiego che dichiarano la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro (DID) concordate con il centro per l’impiego. Emerge, pertanto, che i requisiti richiesti sono due: l’essere privi di impiego (componente soggettiva) e dichiarare la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro (componente oggettiva).
Flusso di ingressi in disoccupazione
Iscrizioni alla disoccupazione presso i Servizi per l’impiego da parte di soggetti in cerca di lavoro (DID: dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorative e alla partecipazione a misure di politica attiva). In un determinato arco temporale uno stesso soggetto può trovarsi più volte nello status di disoccupato in seguito a più avviamenti e licenziamenti, di conseguenza è possibile rilevare più iscrizioni relative allo stesso soggetto.
Comunicazioni di avviamento
Comunicazioni di avviamento al lavoro pervenute ai Servizi per l’impiego da parte di aziende toscane. Tutti i datori di lavoro pubblici e privati, come previsto dalla legge finanziaria 2007 (L.296/2006) sono tenuti a comunicare ai Servizi per l’impiego competenti l’avvio di un rapporto di lavoro. In un determinato arco temporale uno stesso soggetto può essere interessato da più di un avviamento per cui si possono rilevare più avviamenti relativi allo stesso lavoratore.
Soggetti in cerca di lavoro in stato di disoccupazione stranieri
I soggetti in cerca di lavoro iscritti allo stato di disoccupazione c/o i Servizi per l’Impiego sono stati raggruppati in base alla cittadinanza in due macrogruppi denominati “raggruppamento cittadinanza” ovvero:
— Paesi a Sviluppo Avanzato che comprende le seguenti cittadinanze: Australiana, Austriaca, Belga, Britannica, Portoghese, Irlandese, Islandese, Israeliana, Italiana, Lussemburghese, Spagnola, Statunitense, Svedese, Svizzera, Tedesca, Francese, Giapponese, Greca, Neozelandese, Norvegese, Canadese, Danese, Finlandese, Olandese.
— Paesi a Forte Pressione Migratoria che comprende tutte le restanti cittadinanze comunitarie ed extracomunitarie.
Contratto a tempo indeterminato
È il contratto con cui il lavoratore si impegna, a fronte del pagamento di una retribuzione, a prestare la propria attività lavorativa a favore del datore di lavoro, a tempo indeterminato, cioè senza vincolo di durata. Questo tipo di contratto è la forma comune di rapporto di lavoro, cioè la forma da utilizzare di regola per le assunzioni.
Contratto di lavoro a tempo determinato
È il contratto di lavoro che prevede un termine finale, una durata prestabilita. Può essere concluso tra un datore di lavoro e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, per una durata massima di 36 mesi.
Contratto di somministrazione di lavoro
Il contratto di somministrazione di lavoro è un particolare contratto di lavoro subordinato che coinvolge tre soggetti:
il somministratore (un soggetto autorizzato come le agenzie di somministrazione),
l’utilizzatore,
il lavoratore.
Il lavoratore è assunto dal somministratore, ma viene inviato a svolgere la propria attività presso l’utilizzatore.
Questo tipo di rapporto prevede quindi due contratti:
un contratto di somministrazione, di natura commerciale, tra l’utilizzatore e il somministratore;
un contratto di lavoro tra il somministratore e il lavoratore.
Contratto a progetto/co.co.co.
Si tratta di collaborazioni coordinate e continuative in cui l’attività prevalentemente personale è svolta senza vincolo di subordinazione nei riguardi del committente. Si caratterizza perciò per l’autonomia del soggetto che la svolge. L’attività del collaboratore deve essere riconducibile a uno o più progetti specifici determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore. Il progetto deve essere funzionalmente collegato a un determinato risultato finale e non può consistere in una mera riproposizione dell’oggetto sociale del committente. L’attività del collaboratore si deve svolgere nel rispetto del coordinamento con l’organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzione dell’attività lavorativa. Il progetto non può comportare lo svolgimento di compiti meramente esecutivi e ripetitivi.
Tirocinio
Il tirocinio è un periodo di orientamento e di formazione, svolto in un contesto lavorativo e volto all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Non si configura come rapporto di lavoro.
Esistono due tipi di tirocini:
i tirocini curriculari, rivolti ai giovani frequentanti un percorso di istruzione o formazione e finalizzati ad integrare l’apprendimento con un’esperienza di lavoro. Questo tipo di tirocinio è disciplinato dai Regolamenti di istituto o di ateneo ed è promosso da scuole, università o enti di formazione accreditati;
i tirocini extracurriculari, finalizzati ad agevolare le scelte professionali dei giovani tramite un periodo di formazione in un ambiente produttivo e quindi con la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Questo tipo di tirocinio è disciplinato dalle Regioni e dalle Province autonome: a livello nazionale sono comunque definiti degli standard minimi comuni, riferiti ad esempio agli elementi qualificanti del tirocinio, alle modalità con cui il tirocinante presta la sua attività, all’indennità minima. Tali standard sono contenuti nelle “Linee guida in materia di tirocini”.
Contratto di apprendistato
L’apprendistato è un contratto di lavoro caratterizzato da un contenuto formativo: il datore di lavoro, oltre a pagare la retribuzione all’apprendista per il lavoro svolto, è obbligato a garantire all’apprendista la formazione necessaria per acquisire competenze professionali adeguate al ruolo e alle mansioni per cui è stato assunto. L’apprendista ha, a sua volta, l’obbligo di seguire il percorso formativo che può essere svolto internamente o esternamente all’azienda.
Ci sono tre tipi di apprendistato:
Apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore
Apprendistato professionalizzante
Apprendistato di alta formazione e ricerca.
Lavoro domestico
Il rapporto di lavoro domestico consiste nella prestazione, da parte del lavoratore, di servizi di carattere domestico diretti al funzionamento della vita familiare (art. 1, L. n. 339/1958).
Contratto di lavoro intermittente
È un contratto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, con il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa in modo discontinuo, anche con riferimento alla possibilità di svolgere le prestazioni in periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno.
(Foto di Pino Bertelli)