Più di mille firme per quattro chiari obbiettivi
PIOMBINO 14 marzo 2017 — Saltato l’ incontro del 15 marzo: Cevital, per l’ ennesima volta, disdice all’ ultim’ora l’incontro con il ministro Calenda, in dispregio delle istituzioni italiane e delle legittime aspettative di migliaia di lavoratori e cittadini; peraltro, la multinazionale ha ormai incassato l’assenso del ministro a rinviare fino al 30 giugno la presentazione del piano industriale per Piombino: governo e multinazionale complici nel ratificare, dal 1° luglio, la svendita definitiva di impianti (a perdere) e aree (su cui lucrare) e l’ ipoteca di un solo speculatore sul futuro di Piombino e della Val di Cornia.
L’ Associazione Art. 1 – Camping CIG, a sottolineare la gravità della situazione e di questo ennesimo rinvio, proseguirà anche nel giorno 15 marzo con l’ attività del presidio allestito in centro città (piazza Cappelletti), per informare, dialogare e sollecitare. Si proseguirà con la raccolta di firme, sia per adesione al viaggio a Roma che organizzeremo per il prossimo incontro al MISE (27 marzo?), sia a sostegno della petizione che abbiamo lanciato, cui i cittadini stanno dando una grande risposta (più di 1000 firme raccolte in poche ore), mostrando condivisione con gli obiettivi in essa contenuti:
- fine dell’ era Rebrab;
- pubblicizzazione dei contenuti del contratto di compravendita dello stabilimento (chi nasconde cosa?);
- continuità produttiva dello stabilimento sotto il controllo statale e piano B per Piombino;
- sciopero generale comprensoriale per il 24 marzo.
Per il 15 marzo è stato inoltre richiesto un incontro con il sindaco Giuliani: gli consegneremo il testo della petizione e le relative firme e cercheremo un confronto sulle cose da fare per uscire da un attendismo deleterio per la nostra città e per tutta la Val di Cornia e per scongiurare il drammatico epilogo che si prefigura per il 30 giugno.
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG
(Foto di Pino Bertelli)