Poggio all’Agnello: il Comune vince la causa
PIOMBINO 13 giugno 2016 — Qualcuno lo aveva ipotizzato (vedi l’articolo dell’avvocato Fabrizio Callaioli, qui di seguito); la nostra stessa rivista aveva rilevato che “Quando l’urbanistica viene utilizzata per risolvere problemi finanziari si imbocca una strada che non si sa dove può portare e non si sa nemmeno se è senza sfondo” (vedi l’articolo che, nella home page, segue quello di Callaioli) ed ora finalmente siamo al chiarimento. La variante del Comune sul complesso ricettivo di Poggio all’Agnello si regge solo su una motivazione: le difficoltà finanziarie in cui si dibatte la società proprietaria dell’insediamento. Il Tar ha infatti accantonato l’altra motivazione alla base del provvedimento votato in consiglio comunale, ovvero la necessità di porre fine all’incertezza di un contenzioso promosso dalla proprietà per ottenere il rispetto della promessa di una pezzo di spiaggia privata a Baratti. Si ha infatti la notizia, direttamente dall’ufficio stampa del Comune di Piombino, che il Tribunale amministrativo ha sposato le tesi del Comune e ha respinto il ricorso presentato dalla società immobiliare milanese la quale è stata anche condannata al pagamento delle spese di giudizio.
Qui di seguito potete leggere la nota stampa del Comune che, giunta per e‑mail, si presenta in modo diverso da quello solitamente utilizzato. Infatti gli addetti non hanno ripetuto, in un allegato, il testo inserito direttamente nel corpo del messaggio ma hanno invece ospitato, contrariamente alla loro prassi, nel file unito alla mail un vigoroso attacco del sindaco Massimo Giuliani all’ex assessore all’urbanistica Martina Pietrelli il cui lavoro, nel periodo di permanenza in giunta, viene definito, dal primo cittadino, come “decisamente sottotono”.
Per completezza di informazione diamo qui conto dei testi sia del comunicato-stampa e sia dell’allegato con la posizione di Giuliani.
Il testo dell’ufficio stampa
Con una sentenza emessa venerdì scorso, aderendo sostanzialmente alle tesi difensive dell’amministrazione comunale, il Tribunale amministrativo ha respinto il ricorso presentato dalla società Immobiliare milanese nel 2012, condannando altresì la società alle spese di giudizio. Ricordiamo che il ricorso è stato presentato contro la mancata attuazione della previsione convenzionale di concessione di una spiaggia attrezzata nel golfo di Baratti a servizio del complesso ricettivo di Poggio all’Agnello.
I punti su cui si fonda la sentenza possono essere così riassunti:
In primo luogo, rileva il Tar, la concessione a terzi dell’arenile costituisce un interesse pubblico indisponibile ed il riconoscimento di pretese private non può che avvenire nel rispetto dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento, quindi attraverso una gara pubblica. Gara che il Comune ha avviato nel 2014 per l’ampliamento delle due concessioni già esistenti, pur non essendo ancora scadute, alla quale la società di Poggio all’Agnello non ha partecipato anche se avrebbe potuto. Questo fatto è stato interpretato come una mancanza di interesse da parte della società stessa.
A sostegno di questa interpretazione, anche il fatto che la società ricorrente avrebbe dovuto coerentemente impugnare il Piano particolareggiato di Baratti dal momento che non prevedeva la concessione della spiaggia al complesso turistico, cosa che invece non è avvenuta.
“Si tratta di una notizia importante – commenta il sindaco Massimo Giuliani — L’avvio di variante al Piano Strutturale d’Area e al Regolamento Urbanistico votato martedì 7 giugno dal Consiglio Comunale ha tra le sue motivazioni la nostra volontà di scongiurare la chiusura di un’attività turistico-ricettiva di qualità come il complesso di Poggio all’Agnello che rappresenta una risorsa in termini economici e occupazionali per tutto il territorio della Val di Cornia. Il percorso urbanistico di variante non era stato in alcun modo subordinato alla sentenza del tribunale in riferimento al contenzioso presso il Tar Toscana.
“Mi sembra importante ribadire questo concetto anche in risposta a quanto espresso pubblicamente dall’ex assessore all’urbanistica Martina Pietrelli alcuni giorni fa – continua il sindaco. La sentenza ha confermato la correttezza della posizione del Comune di Piombino riguardo all’attuazione della previsione convenzionale di una spiaggia attrezzata a Baratti. Questo aspetto, però, non incide sullo scenario di rischio per la prosecuzione dell’attività turistica del complesso di poggio all’Agnello e dei 62 lavoratori che vi operano, ma testimonia lo scenario di completa autonomia in cui l’amministrazione ha operato.
Il sindaco quindi respinge in toto le critiche mosse dall’ex assessore Pietrelli, compresa anche l’opportunità di optare per una Variante generale piuttosto che su una variante puntuale legata a un caso singolo.
“Per risolvere il problema specifico di Poggio all’Agnello, abbiamo optato per una Variante puntuale e non generale, come invece avrebbe preferito Pietrelli, perchè la modifica di carattere generale, oltre ad avere tempi necessariamente molto più lunghi, avrebbe impattato sull’impianto del Piano Strutturale d’Area, con un’iniziativa isolata del Comune di Piombino in autonomia e in anticipo rispetto al percorso comune di revisione e adeguamento già avviato insieme ai Comuni di Campiglia M.ma, San Vincenzo e Sassetta – spiega ancora il sindaco.
“Inoltre il percorso che ha portato a questa Variante è stato attivavo dalla stessa Pietrelli nel corso del suo mandato – conclude il sindaco — Stupisce che lei stessa, proprio ora che siamo giunti alla definizione di un percorso chiaro e utile allo sviluppo turistico del nostro territorio, tenti di delegittimare l’operazione.”
Il testo dell’allegato con la posizione del sindaco
Dispiace che l’ex assessore Martina Pietrelli sia intervenuta ripetutamente sulla stampa e sui social media dopo la sua uscita dalla giunta, non mi ricordo infatti che i suoi interventi siano stati così numerosi durante la sua attività istituzionale , a testimonianza dell’esatto opposto di quanto si vorrebbe indurre a credere , invece, il suo lavoro è stato decisamente “sottotono” . Dopo l’ennesimo attacco alla giunta che io presiedo e di cui lei faceva parte , mi trovo qui, a replicare alle sue ultime aimè “errate” (non voglio pensare “faziose”) affermazioni. Ritengo quindi che non si possa parlare in alcun modo di “battibecco” pubblico, dal momento che, ripeto, questa è la prima volta che rispondo dopo decine di suoi interventi. Spero di farlo in maniera chiara ed esaustiva perché in qualità di primo cittadino, lo debbo alla Città ed ai Cittadini prima che a lei.
Da quanto esposto da Martina Pietrelli si potrebbe pensare che si tratti di persona poco informata sui fatti (od incompetente?) , ma ciò pare strano, visto che si è occupata per molti mesi della questione, senza però riuscire a concludere concretamente il percorso intrapreso, e soprattutto dice cose che vanno a contraddire la linea che avevamo concordato insieme e da cui il nuovo Assessore Carla Maestrini ha ripreso a lavorare.
L’avvio di variante al Piano Strutturale d’Area e al Regolamento Urbanistico votato martedì della scorsa settimana dal Consiglio Comunale ha tra le sue motivazioni la nostra volontà di scongiurare la chiusura di un’attività turistico-ricettiva di qualità come il Complesso di Poggio all’Agnello che rappresenta una risorsa in termini economici e occupazionali per tutto il territorio della Val di Cornia. Il percorso urbanistico di variante non era stato in alcun modo subordinato alla sentenza del tribunale in riferimento al contenzioso presso il Tar Toscana, come invece sembra alludere Pietrelli. Ne è prova il fatto che la sentenza, arrivata proprio in questi giorni, ha dato pienamente ragione al Comune di Piombino, confermando la sua posizione riguardo all’attuazione della previsione convenzionale di una spiaggia attrezzata a Baratti. Questo aspetto, però, non incide sullo scenario di rischio per la prosecuzione dell’attività turistica del complesso di poggio all’Agnello e dei 62 lavoratori che vi operano, ma testimonia lo scenario di completa autonomia in cui l’amministrazione ha operato.
Per quanto riguarda, invece, l’opzione di “variante di carattere generale”, proposta dall’ex assessore, L’amministrazione ha inizialmente considerato anche questa ipotesi (oltre a quella puntuale), prendendo spunto dalla tipologia dei cosiddetti CondHotel introdotta dal Decreto Sblocca Italia, che ha ritenuto tuttavia non percorribile per le seguenti motivazioni:
1) la tipologia ricettiva dei cd Condhotel non è attualmente operante in carenza dei decreti attuativi della norma e pertanto, allo stato attuale, è inefficace; il Comune avrebbe dovuto quindi disciplinare autonomamente le modalità gestionali delle singole strutture ricettive in assenza di un quadro normativo certo.
2) la modifica di carattere generale avrebbe impattato sulla disciplina generale e sull’impianto del Piano Strutturale d’Area, con un’iniziativa isolata del Comune di Piombino in autonomia e in anticipo rispetto al percorso comune di revisione e adeguamento già avviato insieme ai Comuni di Campiglia M.ma, San Vincenzo e Sassetta; ciò in quanto diverse RTA sono collocate in ambito extraurbano ed inquadrate quindi nel P.S. d’Area come elementi del sistema insediativo nel territorio aperto/insediamenti turistici (anche se non è il caso del complesso di Poggio all’Agnello che è invece individuato all’interno del sistema insediativo) per i quali il PS d’Area non consente trasformazioni funzionali volte a mutarne l’uso e in particolare a quello per “insediamenti abitativi ordinari, permanenti o temporanei”; il PS privilegia invece la trasformazione funzionale di detti insediamenti nella categoria degli alberghi, rispetto ad altre tipologie ricettive ed in caso di riconversione ad albergo;
3) contraddittorietà delle scelta rispetto agli obiettivi dall’amministrazione, sostanziati anche nel quadro previsionale strategico del RU, in ordine all’incremento dell’offerta ricettiva del territorio (anche in ambito urbano), in assenza di una organica analisi del settore e complessiva rilettura del modello di ricettività delineato dalla strumentazione urbanistica; una conseguenza di questa norma potrebbe essere infatti una sensibile riduzione delle dotazioni di ricettività turistica nel territorio comunale (sia in ambito urbano che nel territorio rurale) a favore dell’utilizzo residenziale, stimabile potenzialmente nell’ordine di n. 700 posti letto;
4) potenziali effetti negativi sul comparto dell’edilizia: potrebbe diminuire infatti la domanda di alloggi di nuova costruzione anche se per la riconversione delle strutture ricettive, almeno per gli alberghi, sarebbero necessari interventi di ristrutturazione edilizia;
5) infine possibili problematiche ed effetti non del tutto prevedibili conseguenti alla promiscuità tra la funzione residenziale (qualora non ricondotta alla modalità gestionale del Condhotel) e quella ricettiva, variabili in ragione delle caratteristiche tipologiche e gestionali delle singole strutture e difficilmente governabile (problematiche di impatto acustico, ecc.).
Infine il percorso procedurale non sarebbe stato affatto più veloce, come da Pietrelli ipotizzato, trattandosi comunque di variante al Piano Strutturale d’Area e al Regolamento Urbanistico e, quindi, la “variante generale” sarebbe stata disciplinata ugualmente dagli art. 17 e seguenti della L.R. 65/2014, come quella puntuale, prevedendo quindi gli stessi adempimenti e la stessa collaborazione con la Regione.
Spero di essere stato comprensibile : con l’avvio del procedimento (ricordiamolo è solo l’avvio) , non abbiamo solo preso in considerazione una variante puntuale, ma abbiamo voluto ribadire la visione di un progetto più generale che riguarda lo sviluppo turistico ricettivo sul nostro territorio, salvaguardando posti di lavoro, rispettando le normative urbanistiche e scegliendo procedure e percorsi dettati dalla massima trasparenza e correttezza e non ultimo, risolvendo criticità di opere pubbliche nella zona di Populonia che saranno effettuate con il “contributo straordinario” previsto dalla legge.