Poggio all’Agnello: vicenda politica abominevole
PIOMBINO 9 giugno 2016 — Ho letto la documentazione sulla variante al piano strutturale d’area per il “complesso ricettivo” di Poggio all’Agnello. La situazione è molto grave sotto il profilo politico e critica sotto quello giuridico. Ci sono alcune questioni rilevanti impugnabili. I precedenti in ambiti simili sono chiari ed ineludibili. Nonostante la buonafede o sommaria conoscenza di chi ha votato la variante, a mio avviso non è stato tenuto conto delle ripercussioni anche di carattere personale. Ci sarebbero state altre soluzioni percorribili, invece è stata scelta la peggiore. Le sentenze non emesse da un qualsiasi tribunale, compreso quello amministrativo cui ha fatto ricorso la società proprietaria di Poggio All’agnello, non sono non sentenze, pertanto l’impianto della variante verte su ipotesi e non su considerazioni certe. Inoltre, le questioni interne ad un’azienda sia di tipo commerciale che di bilancio non possono essere spunti di riflessione amministrativa. Comprendiamo che la Val di Cornia viva da troppi anni di assistenzialismo diretto e coatto, in tal senso servirebbe un argine culturale, sociale, ed economico, ma la vicenda in questione, se pur dal punto di vista imprenditoriale è comprensibile, sotto il profilo politico è abominevole. L’auspicio, a tutela della credibilità delle istituzioni in un momento difficile per il nostro territorio, è che non vi siano ulteriori sviluppi in sedi giudiziali o di altro genere, che peserebbero inutilmente sulla comunità.