Politiche per il lavoro passive e disperse sul territorio

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PIOMBINO 19 otto­bre 2017 — Il 18 otto­bre si è svol­ta a Roma davan­ti al Min­is­tero del Lavoro una man­i­fes­tazione che ave­va come cen­tro la con­dizione dei lavo­ra­tori del­l’in­dot­to Afer­pi di Piom­bi­no. Fim, Fiom e Uilm sono state rice­vute dal dot­tor Busac­ca del­la direzione tec­ni­ca del Min­is­tero del Lavoro  e dal dot­tor Men­ziani del­la direzione INPS nazionale. Sui risul­tati del­l’in­con­tro pub­blichi­amo due comu­ni­cati stam­pa, uno del­la Giun­ta regionale toscana ed uno delle orga­niz­zazioni sin­da­cali. Fran­ca­mente colpisce l’en­tu­si­as­mo espres­so dal­la Regione Toscana, gius­ti­fi­ca­to dal fat­to di aver recu­per­a­to un finanzi­a­men­to già ottenu­to e non uti­liz­za­to per la cas­sa inte­grazione in dero­ga ma cer­ta­mente assai poco com­pren­si­bile per la sua uti­liz­zazione ripar­ti­ta a piog­gia su una serie di politiche pas­sive del lavoro e su tut­to il ter­ri­to­rio regionale. Soltan­to un inter­ven­to ha le carat­ter­is­tiche delle politiche attive (8 mil­ioni ris­er­vati all’asseg­no per l’as­sis­ten­za alla ricol­lo­cazione) ma sap­pi­amo che è sta­to fino ad oggi ampia­mente inuti­liz­za­to ed altret­tan­to ampia­mente inutile. E il moti­vo deri­va pro­prio dal non aver fat­to una scelta chiara tra politiche attive e politiche pas­sive che insieme e con­tes­tual­mente non pos­sono con­vi­vere. E tut­to questo men­tre i servizi per l’impiego, che delle politiche attive dovreb­bero essere la strut­tura por­tante, vivono una vita sten­ta­ta.

 

13 feb­braio 2016 — Pre­sen­tazione all’ Hotel Phale­sia del Prog­et­to di riqual­i­fi­cazione e ricon­ver­sione indus­tri­ale a Piom­bi­no

Regione Toscana
“È sta­to pre­mi­a­to l’im­peg­no del­la Toscana per assi­cu­rare il più velo­ce­mente pos­si­bile lo sbloc­co delle risorse a suo tem­po asseg­nate dal Min­is­tero e indis­pens­abili per finanziare mis­ure adeguate al rilan­cio del­l’oc­cu­pazione in Toscana e, in par­ti­co­lare, nelle aree di crisi. Siamo pron­ti, non appe­na arriver­an­no, a tradurre i fon­di in azioni speci­fiche per ren­dere sem­pre più con­cre­to il piano inte­gra­to vara­to dal­la giun­ta con­tro povertà, esclu­sione sociale, dis­ug­uaglianze e favorire il rein­ser­i­men­to dei lavo­ra­tori e delle lavo­ra­tri­ci che in questi anni di crisi han­no per­so il pos­to di lavoro”.
È il com­men­to del pres­i­dente del­la Regione Enri­co Rossi dopo l’in­con­tro di oggi a Roma fra i lavo­ra­tori e le orga­niz­zazioni sin­da­cali del­l’Afer­pi di Piom­bi­no che si sono mobil­i­tati, con un sit in davan­ti al min­is­tero, per sol­lecitare lo sbloc­co dei 30 mil­ioni asseg­nati alla nos­tra regione in virtù delle economie rel­a­tive alla cas­sa inte­grazione in dero­ga. Rice­vu­ti dal respon­s­abile del­la seg­rete­ria tec­ni­ca del min­istro Bruno Busac­ca, i lavo­ra­tori Afer­pi sono sta­ti infor­mati che la prossi­ma set­ti­mana ver­rà fir­ma­ta la con­ven­zione con l’Inps che ren­derà  disponi­bili le risorse.
Lo sbloc­co era sta­to sol­lecita­to più volte dal­la Toscana e dal­lo stes­so pres­i­dente con una let­tera al min­istro del lavoro Giu­liano Polet­ti.
Sod­dis­fazione è sta­ta espres­sa anche dal­l’asses­sore all’istruzione, for­mazione e lavoro Cristi­na Grieco. “I nos­tri uffi­ci sono già al lavoro — ricor­da l’asses­sore — per ren­dere oper­a­tive le mis­ure del piano — ricor­da — subito dopo la fir­ma del­la con­ven­zione con Inps. Le risorse disponi­bili sono ris­er­vate per il 70% agli inter­ven­ti atti­vati per i lavo­ra­tori res­i­den­ti nei Comu­ni toscani delle aree di crisi indus­tri­ale com­p­lessa, non com­p­lessa e regionale, e per il 30% agli inter­ven­ti atti­vati per i lavo­ra­tori res­i­den­ti o domi­cil­iati nelle altre aree region­ali. Di questi 8 mil­ioni sono ris­er­vati all’asseg­no per l’as­sis­ten­za alla ricol­lo­cazione e 14,5 mil­ioni all’in­den­nità di parte­ci­pazione, men­tre altri 7 mil­ioni saran­no des­ti­nati agli incen­tivi all’as­sun­zione”.

 

19 otto­bre 2017 — Assem­blea sin­da­cale all’ Hotel Phale­sia

Fim Fiom Uilm Piom­bi­no Livorno
A segui­to del­la man­i­fes­tazione di sta­mani sot­to il Min­is­tero del Lavoro insieme ai lavo­ra­tori del­l’in­dot­to Afer­pi di Piom­bi­no, Fim Fiom e Uilm sono state rice­vute dal dot­tor Busac­ca del­la direzione tec­ni­ca Min­is­tero del Lavoro  e dal dot­tor Men­ziani del­la direzione INPS nazionale.
Il sin­da­ca­to chiede­va il rispet­to degli impeg­ni pre­si nel­la prece­dente riu­nione di giug­no, ovvero lo sbloc­co dei 30 mil­ioni residui del­la cas­sa inte­grazione in dero­ga, già cer­ti­fi­cati dal­la Regione Toscana e anco­ra in atte­sa del­la fir­ma per le con­ven­zioni nec­es­sarie alla loro fruizione.
Sta­mani ci viene rifer­i­to che, entro la prossi­ma set­ti­mana, tut­ta la doc­u­men­tazione, corre­da­ta delle firme autor­iz­za­tive, sarà pre­sen­ta­ta al pres­i­dente INPS per la fir­ma finale del­la deter­mi­na.
Quin­di il nodo più impor­tante, che sta­va andan­do avan­ti da mesi, dovrebbe essere sci­olto e nel frat­tem­po Fim Fiom Uilm han­no già pre­so con­tat­ti con la Regione Toscana, che incon­tr­eran­no la prossi­ma set­ti­mana, per esam­inare insieme il per­cor­so da fare e i tec­ni­cis­mi per richiedere ques­ta prestazione, in modo da dare ai lavo­ra­tori inter­es­sati un’in­for­ma­ti­va chiara e com­ple­ta.
In mer­i­to alla mobil­ità in dero­ga per il 2017 (risorse extra rispet­to ai 30 mil­ioni), pre­vista per le aree di crisi com­p­lessa, il sin­da­ca­to ha fat­to pre­sente alla direzione che la clau­so­la per­en­to­ria di acces­so, “sen­za soluzione di con­ti­nu­ità” con la vec­chia mobil­ità, è forte­mente penal­iz­zante per i lavo­ra­tori. Soprat­tut­to per quel­li che han­no fat­to qualche gior­na­ta di lavoro e che per questo si vedono rifi­utare la mobil­ità in dero­ga a causa del­l’in­ter­ruzione. Il dot­tor Men­ziani risponde a Fim Fiom Uilm che è in cor­so una dis­cus­sione per approvare una mora­to­ria, ma solo per col­oro che han­no lavo­ra­to pri­ma che ques­ta nor­ma­ti­va fos­se in vig­ore (e che quin­di non pote­vano saper­lo) fino a mag­gio 2017. Da ora in poi si con­fer­ma che per aver acces­so alla mobil­ità in dero­ga non ci deve essere in nes­sun modo inter­ruzione del­la prece­dente.
Purtrop­po ci sono decine di famiglie  che han­no subito i ritar­di di una macchi­na del­la buro­crazia che in Italia non per­dona, neanche di fronte alle crisi emer­gen­ziali. Fim Fiom Uilm sono con­sapevoli che ques­ta non è una soluzione defin­i­ti­va per col­oro che han­no per­so il lavoro, ma riten­gono comunque  il risul­ta­to di oggi un ele­men­to impor­tante, così come sono state impor­tan­ti tutte le lotte e le proteste por­tate avan­ti dal sin­da­ca­to e dai lavo­ra­tori sen­za le quali oggi non avrem­mo niente di tut­to questo.

 

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