Polo culturale di piazza Manzoni: ancora slittamenti

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PIOMBINO 2 agos­to 2017 — Era il 17 novem­bre 2016. Il cantiere del nuo­vo polo cul­tur­ale di piaz­za Man­zoni apri­va le porte alla stam­pa e ai media, con una visi­ta gui­da­ta alla pre­sen­za del­l’asses­sore alla cul­tura Pao­la Pel­le­gri­ni, del­l’asses­sore ai lavori pub­bli­ci Clau­dio Capuano e dei prog­et­tisti. «L’am­min­is­trazione comu­nale, dice­va un comu­ni­ca­to stam­pa, con­ta comunque di ter­minare i lavori di questo pri­mo lot­to nel giro di sei mesi e comunque nel 2017».
Putrop­po anco­ra una vol­ta le pre­vi­sioni del Comune di Piom­bi­no si riv­e­lano inesat­te. È lo stes­so Comune che lo cer­ti­fi­ca con la deter­mi­na diri­gen­ziale n° 613 del 1° agos­to 2017 con la quale decide

  1. di inter­rompere il con­trat­to stip­u­la­to nel 2011 con la dit­ta vincitrice dell’ appal­to al fine di riprog­ettare alcu­ni com­po­nen­ti del fab­bri­ca­to per far rien­trare il cos­to del­l’­opera all’in­ter­no del finanzi­a­men­to con­ces­so e di fare eseguire il com­ple­ta­men­to del­l’in­ter­ven­to a ditte spe­cial­iz­zate;
  2. di dare dis­po­sizioni alla direzione dei lavori di pro­cedere alla liq­uidazione dei lavori non anco­ra liq­ui­dati alla dit­ta appal­ta­trice con il nono sta­to di avan­za­men­to dei lavori;
  3. di incar­i­care il diret­tore dei lavori, per­al­tro anche prog­et­tista del­l’­opera, di pre­dis­porre una per­izia di spe­sa per la real­iz­zazione degli infis­si ed un prog­et­to per la real­iz­zazione degli impianti, com­p­rese le rel­a­tive fini­ture al fine di esperire una gara pub­bli­ca.

Non è roba da poco per un’­opera i cui lavori, appal­tati con con­trat­to del 23 mar­zo 2011 e iniziati il 15 otto­bre 2012, dove­vano ter­minare l’ 8 aprile 2014. Cioé oltre tre anni fa.
Non riper­cor­rere­mo tut­ta la sto­ria del­la real­iz­zazione di quest’­opera, cam­mi­nate pro­pa­gan­dis­tiche di pre­sen­tazione com­p­rese, già ogget­to di alcu­ni arti­coli di Stile libero. Ci limi­ti­amo a spie­gare che cosa ha deter­mi­na­to quest’ul­ti­ma deci­sione.
Il cos­to dell’ opera, in parten­za pari a 2.038.301,96 euro, era sal­i­to con la pri­ma per­izia di vari­ante a 2.860.586,17 con un aumen­to di 832.786,97 euro (+40,85%).
Il 13 aprile 2017 risul­ta­vano ese­gui­ti lavori per 2.446.582,60 euro con un aumen­to del cos­to delle opere strut­turali di oltre il 280% rispet­to all’ap­pal­to iniziale e del 47,54% rispet­to alla vari­ante.
Allo sta­to attuale l’ed­i­fi­cio stori­co risul­ta com­ple­ta­to in tutte le sue par­ti edilizie e strut­turali, com­pren­sive di intonaci esterni ed interni, cop­er­ture, linee vita, cop­er­tu­ra in allu­minio del­l’archiv­io stori­co, e quin­di in sicurez­za, ma neces­si­ta delle opere di fini­tu­ra con­sis­ten­ti nel­la posa degli infis­si esterni ed interni, degli impianti mec­ca­ni­co ed elet­tri­co, delle pavi­men­tazioni in resina.
Meglio non redi­gere la sec­on­da per­izia di vari­ante ed avvaler­si invece del­la pos­si­bil­ità di risol­vere il con­trat­to e pro­cedere all’asseg­nazione dei nuovi lavori proce­den­do con appalti sep­a­rati e spe­cial­is­ti­ci per ogni sin­go­la cat­e­go­ria di lavoro.

Non si cre­da, comunque, che una vol­ta ter­mi­nati questi lavori sia risolto il prob­le­ma. Occor­rerà prog­ettare e reperire i finanzi­a­men­ti per gli arre­di e così pure per il prog­et­to cul­tur­ale e orga­niz­za­ti­vo di ges­tione.
Nem­meno da par­lare del sec­on­do lot­to che prevede la riqual­i­fi­cazione delle ex officine dove dovrebbe nascere il cen­tro di doc­u­men­tazione sul­la siderur­gia, dato che il prog­et­to (ogget­to anch’es­so di una passeg­gia­ta di illus­trazione il 9 gen­naio 2016) pre­sen­ta­to sul ban­do regionale Piu (Prog­et­ti di inno­vazione urbana) non è sta­to finanzi­a­to.

 

 

 

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