Popolazione e lavoratori figli di un dio minore

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 29 mar­zo 2018 — Noi siamo quel­li che  vivono  intorno alla dis­car­i­ca, che han­no il tor­to di sen­tire i cat­tivi odori e di temere per la pro­pria salute. Siamo sta­ti etichet­tati di vol­ta in vol­ta  da alcu­ni come dei vision­ari o degli stu­pi­di,  da altri come dei mezzi in mano alla polit­i­ca o  come col­oro che vogliono far perdere il pos­to  a chi nel­la dis­car­i­ca lavo­ra. La tec­ni­ca di dividere la popo­lazione per pot­er con­tin­uare a fare quan­to si vuole è cosa vec­chia e tris­te­mente nota ed a questo pen­si­amo quan­do anco­ra oggi si assiste a un com­por­ta­men­to da parte di chi dovrebbe tute­lare la salute di tut­ti i cit­ta­di­ni, nes­suno esclu­so, total­mente asim­met­ri­co. Par­liamo del sin­da­co e in sec­on­do luo­go di tut­ti col­oro che lo sosten­gono, i quali non han­no spe­so una paro­la per questi cit­ta­di­ni che evi­den­te­mente dovreb­bero solo stare zit­ti per non dis­tur­bare il manovra­tore. Figli di un dio minore abbi­amo det­to, e questo è nei fat­ti, solo per­ché rite­ni­amo che dirit­to a lavoro e salute deb­bano andare di pari pas­so e per questo chiedi­amo che se il lavoro riprende sia fat­to nel pieno rispet­to delle norme che tute­lano l’am­bi­ente, la salute dei lavo­ra­tori, la salute dei cit­ta­di­ni e per fare questo la dis­car­i­ca va mes­sa in rego­la pri­ma di rimet­ter­la in fun­zione. Se il lavoro riprende sia per fare real­mente quel­lo per cui RiMa­te­ria, una azien­da con­trol­la­ta dal pub­bli­co, era sta­ta cre­a­ta e cioè per met­ter­si al servizio del­la bonifi­ca del SIN di Piom­bi­no, se ne sono capaci. Per questo ci opponi­amo a ripren­dere con con­fer­i­men­ti prove­ni­en­ti dal mer­ca­to nazionale ed oltre in dis­car­i­ca e pen­si­amo sia nec­es­sario rispettare lo scopo con cui i Comu­ni del­la zona davano vita a RiMa­te­ria! Non pas­sa giorno sen­za che in Italia assis­ti­amo a scem­pi legati a traf­fi­ci  legati a smal­ti­men­to di rifiu­ti dan­nosi per la salute e l’am­bi­ente e non vogliamo che questo pos­sa accadere anche qui con l’in­con­sapev­olez­za di chi in RiMa­te­ria lavo­ra o di chi ci abi­ta vici­no. Per questi motivi ci opponi­amo ai con­fer­i­men­ti non prove­ni­en­ti dal SIN di Piom­bi­no, sapen­do anche che bonifi­care il SIN sarà già una attiv­ità che darà lavoro per molto tem­po e che prob­a­bil­mente richiederà ulte­ri­ore man­od­opera. Invi­ti­amo  quin­di i lavo­ra­tori e tut­ta la cit­tad­i­nan­za a riflet­tere su come si è prodot­ta ques­ta situ­azione deb­ito­ria e su chi ne ha la respon­s­abil­ità, vis­to che questo è la causa iniziale di cui paghi­amo oggi le con­seguen­ze. Per­me­t­tere la ripresa dei con­fer­i­men­ti, così come fat­to fino ad oggi, vuol dire non solo non bonifi­care un ter­ri­to­rio in cui l’in­quina­men­to già pre­sente supera di gran lun­ga i lim­i­ti pre­visti dal­la legge, ma di por­tarne altro in cam­bio di sol­di. Non si trat­ta di dirit­ti a salute e lavoro , ma solo di sol­di, tan­ti, maledet­ti e subito, sulle spalle di chi, popo­lazione e lavo­ra­tori del­la dis­car­i­ca, sono incolpevoli figli di un Dio minore. Infine ram­men­ti­amo un’al­tra richi­es­ta: per evitare even­tu­ali peri­coli si fac­ciano dei caro­tag­gi sul­la dis­car­i­ca per sco­prire cosa real­mente le ditte di Livorno, inda­gate per traf­fi­co illecito di rifiu­ti, han­no mes­so ad Ischia di Cro­ciano, vis­to che ben un ter­zo del­la soprael­e­vazione del­la dis­car­i­ca proviene da loro.

Un grup­po di cit­ta­di­ni

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