Porti turistici, crescono come funghi ma sono utili?

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Luigi Faggiani

PIOMBINO 14 set­tem­bre 2013 — A Piom­bi­no si real­izzer­an­no anco­ra dei por­ti tur­is­ti­ci ?
Forse, ma qual­cuno si è chiesto dove e quan­do?
Mi per­me­t­to di dire questo per­ché al con­trario degli attuali ammin­is­tra­tori seguaci del mot­to napoleon­i­co “ siate real­isti, perse­gui­te l’impossibile “ ho sem­pre pen­sato, rifacen­do­mi al Pas­coli, che i sog­ni siano l’infinita ombra del vero.
Ora infini­ta ques­ta sto­ria non apparirà ma statene cer­ti che molto lun­ga sarà sicu­ra­mente, per­ché il vero è che i prog­et­ti dis­ec­o­nomi­ci, non remu­ner­a­tivi , cos­to­sis­si­mi, in breve faraoni­ci, sono des­ti­nati al fal­li­men­to così come fias­co han­no fat­to fino­ra tut­ti quel­li promes­si in questi ulti­mi anni.
Pren­di­amo Pog­gio Bat­te­ria la cui capac­ità dovrà essere com­pre­sa fra un min­i­mo di 675 posti bar­ca e un mas­si­mo di 825 posti bar­ca.
La flot­ta tipo potrà essere cos­ti­tui­ta da un numero di imbar­cazioni con lunghez­za com­pre­sa tra ml. 10 e ml. 20 non supe­ri­ore al 90% dei posti bar­ca e da numero d’imbarcazioni con lunghez­za mag­giore di ml. 20 non infe­ri­ore al 10% dei posti bar­ca, di cui almeno un dec­i­mo ris­er­va­to alle imbar­cazioni di lunghez­za mag­giore o uguale a ml. 30 (supery­acht).
Sti­amo par­lan­do di uno spec­chio d’acqua di cir­ca trentac­inque ettari di super­fi­cie.
La vol­ume­tria da real­iz­zare per parcheg­gi inter­rati, attiv­ità di carat­tere direzionale, servizi alla per­sona, eser­cizi di vic­i­na­to, alberghi, cen­tri com­mer­ciali, strut­ture di ven­di­ta ed altro è pari a cir­ca 217000 mc.
Una cosa enorme. Una cosa qua­si impos­si­bile da immag­inare.
Ma i finanzi­a­tori di ques­ta inizia­ti­va han­no la certez­za che abbia red­di­tiv­ità e sia in equi­lib­rio eco­nom­i­co ?
E san­no con buona approssi­mazione quan­do par­ti­ran­no i lavori ?
Pos­so dire con certez­za che emi­nen­ti stu­diosi giu­di­carono del tut­to scon­ve­niente il por­to sot­to Pog­gio Bat­te­ria ed in effet­ti bas­ta pen­sare al cos­to indot­to dal­la pro­fon­dità dei fon­dali che s’incontrano lì fuori.
Per quan­to riguar­da l’inizio dei lavori si può affer­mare con log­i­ca certez­za che questi non potran­no par­tire se non con l’entrata in eser­cizio del­la SS 398 sino a Pog­gio Bat­te­ria.
Si spera infat­ti che non faran­no pas­sare i camion con sopra mez­za mon­tagna di Campiglia den­tro la cit­tà di Piom­bi­no.
Ci sarebbe poi da non trascu­rare gli aspet­ti ambi­en­tali e pae­sag­gis­ti­ci.
Mi rimane dif­fi­cile immag­inare una sim­u­lazione del nuo­vo asset­to pae­sag­gis­ti­co vista dal mare o da Pog­gio Bat­te­ria o dal­la Tol­la : il mag­nifi­co por­to tur­is­ti­co, le acciaierie con i suoi col­ori opachi, i car­bonili e la Con­cor­dia in smal­ti­men­to ammes­so che arrivi.
Queste cose urtano tra loro, sono incom­pat­i­bili. Insom­ma è poco cred­i­bile la scelta di Pog­gio Bat­te­ria per un por­to tur­is­ti­co d’alto bor­do a poche centi­na­ia di metri da gran­di impianti siderur­gi­ci.
L’area del­la Chiusa e la foce del Cor­nia sareb­bero local­iz­zazioni migliori poiché per­me­t­tereb­bero una ges­tione inte­gra­ta del­la fas­cia costiera. Si per­me­t­terebbe il recu­pero del­la spi­ag­gia di Ponte­doro e si con­sen­tirebbe il ripasci­men­to nat­u­rale a Est del Cor­nia.
Non dob­bi­amo però trascu­rare il fat­to, accan­to­nan­do per un atti­mo la grande bar­ri­era del suo finanzi­a­men­to, che la Chiusa dal pun­to di vista via­bilis­ti­co è nelle stesse con­dizioni di Pog­gio Bat­te­ria, quin­di con­dizion­a­ta dall’arrivo e dall’esercizio del­la 398 men­tre la foce del Cor­nia è già servi­ta da una via­bil­ità nazionale.
Ma oggi, come ho avu­to modo già di dire, la soluzione migliore appare quel­la dell’ENEL, un impianto prossi­mo alla dis­mis­sione, per­ché c’è già il por­to e ci sono 50 ettari a dis­po­sizione per i lavori legati alla nau­ti­ca. Si pen­si di quan­to potreb­bero essere abbat­tuti i costi per la real­iz­zazione di questo dis­tret­to del­la nau­ti­ca rispet­to alle altre local­iz­zazioni.
Chi pas­sa lì davan­ti e volge lo sguar­do ver­so la Cen­trale Elet­tri­ca può immag­inare sen­za grande sfor­zo come ques­ta soluzione equiv­al­ga all’uovo di Colom­bo.
Io la vedo così e non da ora.

 

Una risposta a “Porti turistici, crescono come funghi ma sono utili?”

  1. Giovanni Adriani says:

    Sicu­ra­mente un alber­go di lus­so con annes­si servizi nau­ti­ci sarebbe meno impat­tante di quelle tor­ri in riva al mare, porterebbe lavoro e pres­ti­gio ad una zona di rel­e­van­za ambi­en­tale, che con le rel­a­tive tutele non dovrebbe sof­frire la pre­sen­za di sim­ili attiv­ità. Cre­do che una riva­l­u­tazione di quel­la strut­tura sia oppor­tu­na, in quan­to occu­pa volu­mi sen­za pro­durre più niente, oltre ad essere anche poco estet­i­ca. Il rilan­cio del­l’e­cono­mia di Piom­bi­no deve pas­sare anche da scelte cor­ag­giose, inve­stire nel tur­is­mo, nei servizi da offrire e nel­l’am­bi­ente da preser­vare per pot­er essere com­pet­i­tivi. L’Eu­ropa ci chiede di essere il luo­go ide­ale per le vacanze e la cul­tura, non per­diamo anche ques­ta oppor­tu­nità.

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