Porto di Piombino ostaggio di chi?
PIOMBINO 8 novembre 2018 — Torniamo a parlare di porto. Come per il caso del depotenziamento della tratta commerciale Moby-Sardegna, ancora una volta per commentare una perdita di lavoro: il mancato arrivo di una nave bisognosa di manutenzione. Il semaforo rosso all’attracco al nostro molo del cargo Valencia Exspress, in un porto apparentemente deserto perché lontano dalla stagione turistica estiva, é stato giustificato con il previsto arrivo a Piombino della nave da crociera Zenith. Un porto saturo per l’arrivo di due navi? Come é potuto succedere, di chi é ostaggio questo porto?
A queste domande abbiamo trovato un’unica risposta possibile: non il fato, che ha giocato contro ponendo in contemporaneità due attracchi strategici, ma gli errori e le strategie miopi di chi in passato era deputato a valutare e distribuire le concessioni degli spazi fisici nuovi e vecchi del porto stesso.
Si può invertire la rotta?
Per noi sí, verificando che ci siano gli estremi legali per rimettere in discussione concessioni pluriennali date a società che fino ad oggi, a parte accaparrarsi le zone interne del porto, niente di concreto hanno realizzato per il suo sviluppo. Ci riferiamo in particolare alla nuova banchina occupata dalla Società PIM (San Giorgio del Porto di Genova e Fratelli Neri di Livorno) per la quale l’unico segno della sua presenza é possibile ricondurlo ad oggi solo ad un cassone della Concordia, scambiato dai turisti di passaggio per un reperto storico meritevole di un selfie al passaggio del traghetto.
MoVimento 5 Stelle Piombino