SUVERETO 1 giug­no 2019 — Assem­blea Popo­lare Suvere­to ha vin­to le elezioni comu­nali del 26 mag­gio 2019 e ha scrit­to un ‘altra pag­i­na di sto­ria del bor­go medio­e­vale, por­tan­do alla gui­da dell’amministrazione Jes­si­ca Pasqui­ni, il pri­mo sin­da­co don­na di Suvere­to.
“Siamo molto orgogliosi dei risul­tati ottenu­ti “, dice il pres­i­dente Nico­la Giu­di­ci “per­ché ricon­fer­mare alla gui­da del Comune una lista civi­ca , non sostenu­ta dai par­ti­ti , non era scon­ta­to, anche alla luce delle risorse pro­fuse dal Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co a sosteg­no del­la pro­pria lista“.
“Questo suc­ces­so sig­nifi­ca due cose: che la mag­gio­ran­za dei cit­ta­di­ni ha apprez­za­to il lavoro dell’amministrazione Parodi/Pasquini e che Suvere­to ha con­fer­ma­to di vol­ere un gov­er­no libero da logiche e da con­dizion­a­men­ti di par­ti­to”.
“Con questo risul­ta­to Assem­blea Popo­lare avvia una nuo­va fase – affer­ma il vicepres­i­dente e con­sigliere rielet­to Simone Don­no­li — nel­la quale matur­eran­no i frut­ti del buon lavoro svolto e saran­no por­tati avan­ti nuovi prog­et­ti utili per la comu­nità con le risorse che sono oggi disponi­bili gra­zie anche ad un’accorta polit­i­ca di bilan­cio”.

“Jes­si­ca sarà il sin­da­co di tut­ti i suvere­tani — con­tin­ua Don­no­li — anche di quel­la impor­tante parte che ha vota­to per l’altra lista, con l’auspicio di avere utili sti­moli da un’opposizione costrut­ti­va e propos­i­ti­va”.
Pasqui­ni ha più volte sot­to­lin­eato l’impegno con cui, anche nel­la leg­is­latu­ra pas­sa­ta, è sta­to ten­ta­to il rilan­cio di politiche sovra­co­mu­nali, mor­ti­fi­ca­to dal­la chiusura da parte delle ammin­is­trazioni lim­itrofe. Oggi il nuo­vo sin­da­co di Suvere­to e Assem­blea Popo­lare guardano con atten­zione e sper­an­za agli esi­ti del bal­lot­tag­gio a Piom­bi­no del 9 giug­no prossi­mi, dove il suc­ces­so del­la lista civi­ca Fer­rari, nel­la quale è capolista pro­prio Giu­liano Par­o­di di cui Pasqui­ni è sta­ta vice, potrebbe aprire nuovi sce­nari in Val di Cor­nia, per un reale cam­bi­a­men­to ed una nuo­va prospet­ti­va di cui questo ter­ri­to­rio ha davvero bisog­no e di cui l’esperienza di Assem­blea Popo­lare è sta­to un lab­o­ra­to­rio ed oggi è una realtà con­sol­i­da­ta.

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