Prima il piano industriale poi l’impianto tempra

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PIOMBINO 17 agos­to 2019 — Appren­di­amo con  pre­oc­cu­pazione che nel prossi­mo Con­siglio Comu­nale di Piom­bi­no sarà dis­cus­sa la vari­ante urban­is­ti­ca per la costruzione dell’impianto per  la tem­pra delle  rotaie accan­to al treno di lam­i­nazione TPP.
Sia la Regione Toscana che il Comune di Piom­bi­no  si sono impeg­nati a risol­vere pos­i­ti­va­mente la ques­tione in  tem­pi rapi­di, a fronte del­la pre­sen­tazione di un prog­et­to esauri­ente dell’impianto in ques­tione. La scelta sarebbe gius­ti­fi­ca­ta dal  “non fornire ali­bi” all’ azien­da” per ripen­sa­men­ti sug­li inves­ti­men­ti ipo­tiz­za­ti.
Abbi­amo già espres­so i nos­tri dub­bi cir­ca l’ util­ità dell’ impianto  “tem­pra” in assen­za di inter­ven­ti  stra­or­di­nari su tut­to il treno che con­sen­tano una pro­duzione di alta qual­ità. Ma ciò che ora qui inter­es­sa è il sig­ni­fi­ca­to di ques­ta scelta rispet­to alla ubi­cazione defin­i­ti­va del com­p­lesso di tut­ti i  nuovi impianti ipo­tiz­za­ti (soprat­tut­to rispet­to ai quartieri cit­ta­di­ni) e del con­seguente asset­to urban­is­ti­co.
La richi­es­ta del­la vari­ante non può che  sca­turire da un quadro d’insieme impiantis­ti­co e topografi­co che JSW  evi­den­te­mente persegue, tenen­do  la cit­tà all’oscuro dei suoi piani defin­i­tivi. Questo quadro d’insieme “occul­to”, a nos­tro avvi­so, è qual­cosa di ben più modesto del  tan­to sbandier­a­to piano da un mil­iar­do di euro; più modesto ma non nec­es­sari­a­mente pri­vo di rischi per il rilan­cio dell’ econo­mia locale e per l’ ambi­ente.
Solo dopo che l’ azien­da avrà det­to con chiarez­za e pre­ci­sione cosa vuole effet­ti­va­mente real­iz­zare a Piom­bi­no e dopo che la nuo­va  ammin­is­trazione comu­nale avrà chiar­i­to quale sia il pro­prio quadro urban­is­ti­co di rifer­i­men­to, si potrà val­utare se è  utile per la col­let­tiv­ità pro­cedere alla  vari­ante in ques­tione. Chiedi­amo quin­di al sin­da­co  di val­utare la richi­es­ta  dell’azienda  solo dopo la  pre­sen­tazione, da parte di JSW, di un piano indus­tri­ale com­p­lessi­vo, esauri­ente e defin­i­ti­vo e del cosid­det­to “stu­dio di fat­tibil­ità”, antic­i­pan­done la con­seg­na rispet­to alla sca­den­za pre­vista.
Lo stes­so cri­te­rio (conoscere, “carte alla mano”,  indi val­utare e infine, even­tual­mente,  con­cedere) dovrebbe valere per le agevolazioni finanziarie pre­viste come impeg­ni di parte pub­bli­ca, in una log­i­ca di pari dig­nità dei con­traen­ti che purtrop­po non è sta­ta quel­la che ha sotte­so l’ accor­do di pro­gram­ma.
La pro­gram­mazione urban­is­ti­ca è un stru­men­to fon­da­men­tale per l’esercizio del­la sovran­ità demo­c­ra­t­i­ca di una col­let­tiv­ità sul pro­prio ter­ri­to­rio e per ind­i­riz­zare conc­re­ta­mente lo svilup­po eco­nom­i­co e sociale bilan­cian­do le poten­zial­ità ed esi­gen­ze dei vari set­tori eco­nomi­ci.
L’ attuale sin­da­co di Piom­bi­no ha  riven­di­ca­to (cre­di­amo gius­ta­mente) un ruo­lo di pri­mo piano per l’amministrazione comu­nale nel­la regia e nel con­trol­lo dei pro­ces­si di bonifi­ca, rein­dus­tri­al­iz­zazione e diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca, nel quadro di un proces­so  di parte­ci­pazione atti­va del­la cit­tad­i­nan­za  alla costruzione di una nuo­va visione del­lo svilup­po di Piom­bi­no. Strid­erebbe quin­di forte­mente con quel­la riven­di­cazione il las­cia­r­si dettare con­tenu­ti e tem­pi del­la pro­gram­mazione urban­is­ti­ca da una multi­nazionale che “non sco­pre le carte”, che inevitabil­mente persegue i pro­pri inter­es­si, poten­zial­mente in con­trasto con le esi­gen­ze del­la diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca e del­la tutela ambi­en­tale.
L’ ammin­is­trazione comu­nale e il gov­er­no devono chi­ud­ere defin­i­ti­va­mente la lun­ga era piom­bi­nese del­la prona sud­di­tan­za alle multi­nazion­ali se si vuole sper­are in una rinasci­ta di Piom­bi­no e dell’ intero Paese.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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