Priorità: porto, infrastrutture, bonifiche
PIOMBINO 21 febbraio 2018 — “Piombino è una bomba sociale innescata da decenni di malgoverno. Crisi complesse come questa meritavano e meritano un approccio serio, mentre i partiti continuano a trattarle come materia elettorale” così Gregorio De Falco e Caterina Orlandi, candidati M5S nel collegio che include Piombino, a margine di un evento sul programma sviluppo economico del Movimento 5 Stelle.
“Se dalle elezioni del 4 marzo uscirà un governo M5S, ci impegneremo a far sì che quell’esecutivo riunisca le istituzioni legate alla crisi di Piombino, per un nuovo accordo di programma con pochi punti, ma interamente finanziati: prolungamento della SS 398 fino all’area portuale, completamento del porto e soprattutto bonifiche” precisano De Falco e Orlandi.
“Piombino ha oggi un’unica strada di accesso che d’estate è congestionata dal traffico per l’isola d’Elba. Questo genera problemi di transito, di salute pubblica e sicurezza, visto che rende persino difficile il passaggio di ambulanze e pattuglie delle forze dell’ordine. Dotare Piombino della SS 398 è prima di tutto un fatto di serietà istituzionale, finora mancata” sottolinea Orlandi.
“Il porto ha goduto dei fondi stanziati col D.L. 43/2013, ma è una grande opera incompiuta” aggiunge De Falco precisando che “l’Italia ha bisogno di fare sistema sulla portualità e quindi apriremo una riflessione strategica su questo approdo a metà tra due grandi scali come Livorno e Civitavecchia”.
“In questo però — sottolinea il candidato M5S — peserà il fatto che lo Stato a Piombino ha già investito 120 milioni di euro pubblici, portando anche i fondali a 20 metri. Un investimento che, senza finire piazzali, banchine e soprattutto il collegamento ferroviario e viario, resterebbe inutile. E Piombino non se lo può permettere. Per questo vogliamo e dobbiamo puntare a concludere i lavori del piano regolatore del porto e ottenere un retroporto accessibile per le piccole e medie imprese e, all’interno di un piano nazionale dell’acciaio, anche per la siderurgia, con uno sguardo al Nord e a Rotterdam” conclude De Falco sull’argomento.
“Infine le bonifiche: qualsiasi futuro tracceremo per la siderurgia piombinese, i nuovi impianti saranno nella macroarea nord, vicino agli attuali treni di laminazione. Quindi quanto resta dell’area a caldo dello stabilimento, ad un passo dal centro città, deve essere bonificato e restituito alle cittadinanza privo di sostanze pericolose. La bonifica delle aree SIN è un dovere civico verso la cittadinanza e le future generazioni: per noi non sarà una promessa ma un impegno” evidenzia Orlandi.
“La vertenza Aferpi — dichiarano i candidati M5S del territorio — è un dramma della cui soluzione ci prenderemo carico, ancor di più se dai banchi del governo, ma non siamo ipocriti: qualunque ipotesi di rilancio dello stabilimento richiede tempi lunghi che rischiano di diventare biblici se si aprisse un contenzioso legale fra proprietà e amministrazione straordinaria. Tempi che la popolazione di Piombino, i 2100 dipendenti diretti, i 2000 lavoratori dell’indotto diretto e indiretto, non possono attendere. Per questo a chi è già venuto o verrà a Piombino a sventolare risultati su questa tragedia del malgoverno o a usarla per ottenere qualche voto di pancia in più diciamo: abbiate la decenza di risparmiarvelo”.
“Piombino si salva se il prossimo Governo, speriamo M5S, metterà le istituzioni d’accordo sull’obiettivo dei punti indicati: SS398, completamento del porto e bonifiche. Se negli anni necessari lo Stato avrà fatto la sua parte, cittadini e imprese avranno una strada attesa da trent’anni, un porto funzionante con uno sviluppo retroportuale avviato e soprattutto una città più protesa verso quella diversificazione produttiva finora tenuta da parte. Quanto acciaio resterà in questo quadro potrebbe diventare così un elemento più marginale di quanto si possa pensare. E lo definiremo con responsabilità in un quadro strategico nazionale sull’argomento” concludono Gregorio De Falco e Caterina Orlandi.
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