Progetto Enel ovvero quello che passa il convento

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PIOMBINO 10 novem­bre 2015 — Anco­ra una vol­ta ques­ta ammin­is­trazione comu­nale di Piom­bi­no  si dimostra inca­pace di pren­dere deci­sioni di lun­go peri­o­do, di avere la visione del­lo svilup­po del­la nos­tra cit­tà. A ripro­va di ques­ta affer­mazione è balza­to agli onori del­la cronaca l’ennesimo spec­chi­et­to per le allodole: il cen­tro com­mer­ciale che dovrebbe sorg­ere al pos­to del­la cen­trale Enel di Tor del Sale. A quan­to pare Enel sta avvian­do la dis­mis­sione di cen­trali in tut­to il ter­ri­to­rio nazionale e Piom­bi­no sarebbe sta­ta scelta come espe­rien­za pilota per iniziare questo per­cor­so; sem­pre a quan­to pare il prog­et­to pre­sen­ta­to da Enel (che nes­suno ha anco­ra vis­to uffi­cial­mente) prevede la parziale rinat­u­ral­iz­zazione dell’area e la costruzione di un cen­tro com­mer­ciale per gran­di firme. Pre­mes­so che di fronte alla deci­sione pre­sa da Enel di dis­met­tere la cen­trale deve essere pre­so in con­sid­er­azione un per­cor­so per il recu­pero dell’area, è altret­tan­to vero che qualunque sarà il des­ti­no di quel sito dovrà essere com­pat­i­bile con l’idea di svilup­po del­la cit­tà e soprat­tut­to con­cer­ta­to con i cit­ta­di­ni. Il tes­su­to com­mer­ciale del­la nos­tra cit­tà è già sta­to mes­so pesan­te­mente in crisi dal gen­erale dis­a­gio del ter­ri­to­rio, quin­di il pri­mo obi­et­ti­vo dell’amministrazione dovrebbe essere quel­lo di atti­rare le fre­quen­tazioni ver­so il cen­tro cit­tadi­no. I gran­di cen­tri com­mer­ciali han­no di fat­to l’effetto oppos­to e rischiereb­bero di dare il colpo di grazia defin­i­ti­vo al com­mer­cio piom­bi­nese. A questo si aggiun­gono ogget­tivi prob­le­mi logis­ti­ci come l’inadeguatezza del­la stra­da provin­ciale del­la base geo­det­i­ca. Stra­da che è tor­na­ta a far par­lare di sé per l’alto tas­so inci­den­tale ril­e­va­to nell’ultimo anno e che, spe­cial­mente nei mesi estivi, mal digerirebbe un incre­men­to dei volu­mi di traf­fi­co. Ecco cosa si dovrebbe fare adesso: aprire un tavo­lo di dis­cus­sione urgente fra rap­p­re­sen­tan­ti dei cit­ta­di­ni e ver­ti­ci Enel (mag­a­ri inizian­do da un con­siglio comu­nale aper­to) per ind­i­riz­zare la ricon­ver­sione dell’area ver­so un prog­et­to che sia fun­zionale alla vocazione del ter­ri­to­rio e che non inter­ferisca con altri set­tori. La stra­da non è facile da per­cor­rere, ma accettare un cen­tro com­mer­ciale sen­za neanche provare a far valere la facoltà di ind­i­riz­zo del­la polit­i­ca ci pare insp­ie­ga­bile se non attra­ver­so la volon­tà di dare imme­di­ate ed illu­sorie risposte al deficit occu­pazionale di Piom­bi­no. Per Enel vale il prin­ci­pio che vale per qual­si­asi altra azien­da (ricor­diamo che il mag­giore azion­ista di Enel è il Min­is­tero dell’ Econo­mia e delle Finanze con il 25,5%), ovvero che chi opera su questo ter­ri­to­rio lo deve fare seguen­do la volon­tà e l’indirizzo che il ter­ri­to­rio stes­so si è dato e sicu­ra­mente lo dovrà fare nel pieno rispet­to delle istanze del­la cit­tad­i­nan­za.

MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO

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