Il progetto di protezione della costa è pura follia
SAN VINCENZO 9 febbraio 2017 — Il progetto di protezione della costa approvato dalla Giunta è pura follia e ci chiediamo come sia possibile che cinque persone si possano arrogare il diritto di decidere del futuro del nostro mare, dei suoi fondali, delle nostre spiagge senza un minimo di partecipazione, ben lontano dal programma elettorale presentato. Ma la scelta fatta è chiarissima. Ancora sassi e pietre verranno buttate in mare, il fondale verrà scassato, ancora ripascimenti verranno eseguiti, ma stavolta, invece che con sabbia di mare, con materiale proveniente da cava che, pare, sia il migliore.
Il nostro sindaco
- invece che preoccuparsi delle incongruenze che troviamo sul collaudo del porto, che potrebbero far reperire risorse economiche all’ente,
- invece che ammettere il fallimento del porto, di cui è stato assessore per cinque anni, invece che appellarsi al capitolato che chiarisce bene quali siano i doveri, i diritti e le responsabilità sia dell’ente sia della società appaltatrice, anche in termini di chi dovrebbe curare il ripascimento per l’erosione derivata dall’opera,
- invece di aver imparato una preziosa lezione dai danni derivati da certe opere antierosione, che hanno creato la ormai famosa “tinozza”,
decide di intraprendere una strada che può solo peggiorare la situazione delle nostre spiagge e del nostro turismo. Buttare altri sassi in mare, scassare e compromettere ancora i fondali, arricchire le nostre spiagge di sassi appuntiti da rimuovere tutto l’anno con trattori e ruspe, cercando prepotentemente di domare il mare e le sue correnti, non ha davvero alcun senso: è proprio per la prepotenza delle grandi opere dei sindaci del passato che il mare ha cambiato in peggio il modo di agire sulla costa. Se c’è bisogno di opere di protezione, devono essere individuate tecniche di basso impatto ambientale e reversibili.
Sulla base di quale interesse pubblico la nostra Giunta, pretende di fondare la scelta che segnerà il futuro di un intero territorio, visti i risultati del passato, senza aver MAI coinvolto un cittadino, un addetto ai lavori, chi di mare ci vive, direttamente o indirettamente, rischiando così tanto su un progetto che temiamo fallisca davvero non ci è chiaro.
Chiediamo all’amministrazione comunale che porti in assemblea pubblica, e che lo faccia subito, il progetto, chiediamo che si confronti con i cittadini, che li ascolti e che sia pronta a ritirare questo progetto qualora la sensazione generale di preoccupazione e di contrarietà della cittadinanza per questa mossa azzardata, fosse confermata.
Invitiamo i cittadini, gli imprenditori, le attività balneari, quelle ricettive, tutto il comparto economico di San Vincenzo e chiunque voglia essere informato o fermare questo progetto malato in partenza a farsi sentire, ad esigere trasparenza prima che il danno sia fatto. Il nostro mare ha bisogno di noi non di altri sassi.
Gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina